IL PD APRE AL “PARTITO REPUBBLICA” (SEMPRE MEGLIO DI NIENTE), MA NON SI RENDE CONTO DEL PERICOLO CHE RAPPRESENTA - IL SENATORE DALEMIANO LATORRE SALUTA COSÌ L’INIZIATIVA: “È UN'OCCASIONE PREZIOSA DI CONFRONTO” - MA I SONDAGGI DICONO CHE UNA DISCESA IN POLITICA DEL QUOTIDIANO DI EZIO MAURO NON PORTEREBBE VOTI AL PD, MA FRAMMENTEREBBE ULTERIORMENTE IL PARTITO - SAVIANO? LA GENTE VUOLE UNA FACCIA NUOVA…

Tommaso Cinquemani e Alberto Maggi per "Affaritaliani.it"

Nel giorno in cui prende il via la kermesse lanciata da 'La Repubblica' si sprecano le congetture. Da molti l'incontro è visto come l'inizio di una discesa in campo del quotidiano fondato da Scalfari. Una sorta di lista civica che raccolga il meglio della cultura italiana a sostegno del Pd. I diretti interessati negano velleità politiche, ma nei palazzi si mormora che la 'lista di Repubblica' sia stata voluta per sostenere il Pd alle prossime politiche.

"Considero l'iniziativa di Repubblica molto importante", spiega ad Affaritaliani.it Nicola Latorre, senatore del Pd e uomo vicino a D'Alema. "E' un incontro positivo sia per il programma che è stato proposto, sia perché è un'occasione preziosissima di confronto che consentirà a personalità importanti del mondo della cultura, dell'informazione, della scienza e del management di fare un punto sulla situazione italiana".

Ma quanto potrebbe valere una lista guidata da Ezio Mauro, l'attuale direttore del quotidiano? "E' complicato dire quanto potrebbe raccogliere", spiega ad Affaritaliani.it Nando Pagnoncelli, presidente della Ipsos. "E' evidente che insiste su elettorato di Centrosinistra. Abbiamo testato il gradimento di Saviano, ma dai dati non spicca, si colloca su valori analoghi a quelli di Montezemolo, circa il 7%. Non dimentichiamo però che sulla stessa rilevazione oltre il 30% auspica la discesa in politica di un personaggio finora sconosciuto".

Secondo i sondaggi quindi il partito di Repubblica non porterebbe voti al Pd, ma anzi, li sottrarrebbe aumentando la frammentazione. Pagnoncelli infatti spiega che "in questa fase effervescente può esserci un certo consenso nei confronti della Lista di Repubblica, ma i voti che raccoglierebbe sarebbero sottratti alle formazioni politiche del Centrosinistra. Appare difficile che questo nuovo partito possa rappresentare un elemento coesivo, bensì un elemento di frammentazione. La Lista di Repubblica infatti si aggiunge a quelle già esistenti, ma frammenta l'elettorato, non lo aggrega. Questo comporta un aumento della complessità e della frammentazione che renderanno ancora più difficile la governabilità del Paese".

Latorre però spazza il campo da qualunque dubbio: "Mi pare che il direttore di Repubblica abbia detto che il giornale non ha intenzione di scendere in politica". Ma apre ad alleanze con liste civiche a supporto del Pd: "Se si presenteranno dei movimenti civici che vorranno aprire il confronto con il Pd, credo che noi dovremmo confrontarci con questa realtà. Quello che poi sarà il modo di presentarsi alle elezioni si deciderà al momento opportuno".

 

 

NICOLA LATORRE ADDORMENTATO CON IL CIUCCIO IN BOCCA MASSIMO DALEMA NICOLA LATORRE ezio mauro foto mezzelani gmt ROBERTO SAVIANO EUGENIO SCALFARI ROBERTO SAVIANO