RENZI? SOLO CHIACCHIERE E DISTINTIVO - IL PD DEL ROTTAM’ATTORE, A DIFFERENZA DI QUANTO PROCLAMATO UN MESE FA, SALVA LA CANCELLIERI DALLA MOZIONE DI SFIDUCIA GRILLINA

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Anna Maria Greco per ‘Il Giornale'

Sul caso Cancellieri, per Matteo Renzi era il momento della verità. Ma il nuovo Pd gui¬dato dal sindaco di Firenze ha salvato Anna Maria Cancellieri dalla mozione di sfi¬ducia dei grillini, proprio come ha fatto quello vecchio. È suc¬cesso ieri al Senato, dove il M5S è tornato alla carica contro la Guardasigilli, per la vicenda dell'intervento a favore di Giu¬lia Ligresti, chiedendo di mette¬re nel calendario di stamattina la mozione di sfiducia del ministro della Giustizia e, insieme a Fi, di fissare tra oggi e domani quella per le dimissioni del vice¬ministro alle Infrastrutture, il neorenziano Vincenzo De Lu¬ca.

Era l'occa¬sione, per il ne¬osegretario dei Democra¬tici, di cambia¬re la linea scel¬ta da Gugliel¬mo Epifani do¬po che il pre¬mier Enrico Letta aveva presentato il voto sulla Cancellieri come un voto sul suo gover¬no. Era l'occasione per mostrar¬si coerente con l'affermazione fatta più volte a novembre: «La Guardasigilli ha sbagliato e de¬ve fare un passo indietro. Se fos¬si stato segretario del Pd avrei chiesto le sue dimissioni».

Ora che è leader dei Democra¬tici, però, di sfiduciarla non ne parla proprio: non vuole riapri¬re il caso. E il Pd, sia in conferen¬za dei capigruppo che poi in au¬la, si schiera con chi respinge le richieste del M5S: non c'è spa¬zio per le due mozioni nella ma¬ratona per licenziare i decreti legge «Salva Roma» e Imu.

Delle due l'una: o Matteo ha cambiato idea sul ministro o il suo partito non si è accorto di aver cambiato guida. Ieri Nadia Ginetti e Francesco Scalia del Pd spiegavano: «Renzi ha posto la questione del ministro Can¬cellieri a viso aperto: le nostre perplessità restano ma, dopo la fiducia al governo il caso può es¬sere affrontato solo dal pre¬mier». Forse, Matteo pensa al rimpasto per sostituire la Guar¬dasigilli.

Ma i grillini, che l'han¬no sfidato, hanno buon gioco a dargli addosso. «Il "nuovo" Pd di Renzi - attacca la capogrup¬po del M5S al Senato, Paola Ta¬verna- non vuole discutere né delle dimissioni del ministro Cancellieri né del vice ministro De Luca, "difeso" in aula anche dalla Lega. Il 21 novembre sulla Cancellieri Renzi dichiarò a La Repubblica : "Il vecchio Pd l'ha difesa il nuovo no". Evidente¬mente, il Pd è rimasto il solito vecchio partito... d'ipocriti».

 

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