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LO SCONTRO TRA TRUMP E LA CINA È GIA’ INIZIATO – PECHINO CRITICA GLI “ATTACCHI INGIUSTIFICATI” DEL CANDIDATO ALLA CARICA DI SEGRETARIO DI STATO USA, MARCO RUBIO, CHE HA DEFINITO IL DRAGONE “IL NEMICO PIU’ PERICOLOSO”: “LA PARTE STATUNITENSE DEVE CESSARE LE CAMPAGNE DIFFAMATORIE CONTRO LA CINA” – L’ALLARME DEL FORUM DI DAVOS: “TUTTI I SEGNALI PUNTANO VERSO UNA GUERRA COMMERCIALE TRA USA E CINA FATTA DI RITORSIONI E RESTRIZIONI…”

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PECHINO CONTRO RUBIO, 'ATTACCHI IMMOTIVATI CONTRO LA CINA'

MARCO RUBIO – AUDIZIONE AL SENATO

(ANSA) - Pechino ha criticato gli "attacchi ingiustificati" del candidato di Donald Trump alla carica di segretario di Stato, Marco Rubio, che ha condannato e definito la Cina come "pericolosa" durante un'udienza di conferma al Senato americano.

 

"La parte statunitense deve stabilire una corretta comprensione della Cina, cessare gli attacchi ingiustificati e le campagne diffamatorie contro la Cina", ha commentato il portavoce del ministero degli Esteri, Guo Jiakun, parlando nel corso del briefing quotidiano.

 

donald trump xi jinping

Rubio, che dovrebbe ottenere con facilità la conferma da parte del Senato alla carica di segretario di Stato, ha descritto ieri la Cina come "il più potente e pericoloso avversario che questa nazione abbia mai affrontato" e ha messo in guardia dai drastici impatti se gli Stati Uniti non prendono iniziative. Ha anche promesso di rafforzare le difese di Taiwan, l'isola su cui Pechino rivendica la sua sovranità, per impedire un "intervento militare catastrofico".

 

La Cina, ha aggiunto Guo, "ha aver sempre affrontato e gestito le relazioni sino-americane basandosi sui principi di rispetto reciproco, coesistenza pacifica e cooperazione win-win". Mentre, in risposta al passaggio su Taiwan di Rubio (che è sotto doppie sanzioni cinesi per la sua postura anti-Pechino), il portavoce ha obiettato che l'isola "appartiene" alla Repubblica popolare e che "la questione di Taiwan è una questione interna della Cina che non ammette interferenze esterne".

 

ALLARME DAVOS, POSSIBILE UNA GUERRA COMMERCIALE ALLARGATA

donald trump xi jinping

(ANSA) - Per l'economia mondiale, "tutti i segnali puntano verso ulteriori turbolenze commerciali" nel 2025: ben l'89% degli economisti si aspetta "una guerra commerciale fatta di ritorsioni e restrizioni commerciali fra gli Usa e la Cina", mentre il 68% prevede uno scontro più ampio.

 

E' l'allarme lanciato dal Forum economico mondiale (Wef) nel suo Chief Economists Outlook. Tuttavia "anche se la nuova amministrazione Usa probabilmente imprimerà la sua linea sulle prospettive del 2025, questo potrebbe non comportare un cambiamento drammatico nella traiettoria" del commercio globale.

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