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DAGOREPORT- PER CAPIRE COSA È SUCCESSO AL VERTICE PARIGINO DI MACRON, BASTA VEDERE IL VOLTO INGRUGNITO DI GIORGIA MELONI - PER DARE UN SEGNALE A TRUMP DEL SUO STATO D’ANIMO ALLA ‘’CONVOCAZIONE’’ DEL PRESIDENTE FRANCESE, È ARRIVATA ALL’APPUNTAMENTO CON UN’ORA DI RITARDO, PER POI PRODURSI IN UNA FIGURA BARBINA QUANDO HA AFFERMATO DI NON ESSERE D’ACCORDO SULL’IDEA DI PROPORRE UNA VIA EUROPEA AL CESSATE IL FUOCO IN UCRAINA: L’UNIONE DA SOLA NON VA DA NESSUNA PARTE, QUINDI OCCORRE ‘’RAGIONARE’’ CON TRUMP. A QUEL PUNTO, LA PREMIER MUSK-ERATA SI È RITROVATA ISOLATA, CON I PRESENTI CHE IN CORO LE HANNO FATTO PRESENTE CHE, FINO A PROVA CONTRARIA, È IL PRESIDENTE AMERICANO CHE NON INTENDE “RAGIONARE” CON L'EUROPA (VEDI LE TRATTATIVE RUSSIA-USA IN CORSO A RIAD...)

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VERTICE A PARIGI - ELISEO

Cosa è successo all’incontro parigino messo su da Macron, al fine di promuovere una immediata risposta alle trattative a Riad tra americani e russi per trovare la quadra di un cessate il fuoco tra Mosca e Kiev? Si racconta tra i beninformati che, prima di riunire i partecipanti intorno al tavolo, il presidente francese e il premier britannico Starmer avessero trovato un’intesa su quasi tutto.

 

VERTICE A PARIGI - GIORGIA MELONI

 

 

Ma sull’invio di truppe in terra ucraina non è stato trovato un accordo, compreso il premier del paese più anti-putiniano di tutti, il polacco Tusk, che ha fatto presente di essere in linea teorica favorevole a un intervento sul suolo ucraino ma di non poterlo fare in quando l’esercito polacco è già impegnato a presiedere i confini con i filorussi Bielorussia, Repubblica Ceca e la Slovacchia e infine con il paese di Putin.

 

giorgia meloni emmanuele macron - eliseo - foto lapresse

 

Il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, è intervenuta per riferire l’intenzione di proporre un esercito comune ai 27 paesi dell’Unione (ciao core!) e di portare al 2-3% il budget delle spese militari per ciascun paese e posto al di fuori del Patto di Stabilità.

 

E su quest’ultimo punto il premier (in uscita) Olaf Scholz non poteva essere d’accordo: in Germania la campagna elettorale è in corso, il 23 febbraio si apriranno le urne e sarebbe un suicidio politico per il suo partito.

 

GIORGIA MELONI - EMMANUEL MACRON

Quando è arrivato il momento di Giorgia Meloni, la Statista della Due Mondi si è prodotta in una figura barbina. Più ingrugnita che mai, sempre più tormentata dell’attivismo trumpiano del vicepremier Salvini (che sta cercando di avere un incontro esclusivo alla Casa Bianca), è arrivata all’appuntamento con un’ora di ritardo.

 

Un maleducato ritardo che è servito per dare un segnale a Trump del suo stato d’animo alla ‘’convocazione’’ di Macron e che le ha evitato la photo-opportunity con gli altri. Aperta la boccuccia, ha subito criticato il formato dell’incontro parigino: doveva essere ampliato ai 27 paesi dell’UE (tra i quali i filo-russi di Orban, Cechi e Slovacchi che avrebbero potuto aumentare il clima di divisione).

 

giorgia meloni. vertice europeo sull ucraina foto lapresse

Quando poi ha affermato di non essere d’accordo sull’idea di Macron e Starmer di proporre una via europea al cessate il fuoco in Ucraina: l’Unione Europea da sola non va da nessuna parte e occorre ‘’ragionare’’ con Trump.

 

A quel punto, la premier musk-erata si è ritrovata isolata, con i presenti che le hanno fatto presente che, fino a prova contraria, è il presidente americano che non “ragiona” con l’Europa (vedi le trattative Russia-Usa in corso a Riad).

 

QUELLA FOTO DI PARIGI CON MELONI CHE NON GUARDA NESSUNO

Articolo di Assia Neumann Dayan per “La Stampa”

 

VERTICE A PARIGI - ELISEO

A teatro, se si vuole mandare a monte l’esibizione di un attore il modo più efficace è quello di starnutire, perché tutti guarderanno chi starnutisce e non chi dice la battuta.

 

La fotografia del vertice di Parigi vede Von Der Leyer, Macron, Antonio Costa, Scholz guardare in camera, mentre Giorgia Meloni guarda il tavolo. Rutte, Tusk, Starmer guardano dritto, Giorgia Meloni è l’unica che non guarda nessuno. [...]

 

Giorgia Meloni guarda agli Stati Uniti, a Trump, e l’Unione Europea dove guarda? Esiste ancora, l’Unione Europa? Putin è ancora lì. La tavolata è ancora lì. L’Ucraina, nonostante Putin e nonostante la tavolata, è ancora lì. Intanto, a Riad sono iniziati i colloqui tra la delegazione russa e quella statunitense.

 

VERTICE A PARIGI - GIORGIA MELONI EMMANUEL MACRON

Ursula von Der Leyer parla di una pace giusta per l’Ucraina, ma è davvero possibile ottenere sia la giustizia che la pace? Non credo che la catalessi europea sia comunque disposta a pagarne il prezzo.

 

A Parigi non sembrano esserci punti d’incontro, a cominciare dall’invio di soldati in Ucraina come garanti degli eventuali accordi di pace, e Meloni è sempre sembrata scettica sul vertice in sé. A questo punto, vediamo chi tra gli attori in scena farà per primo uno starnuto.

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