EGO TE ABSOLVO (SE MI RITWITTI!) - PER I “CRISTIANI DA SALOTTO” PRONTA L’INDULGENZA PLENARIA VIA SOCIAL

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Caterina Maniaci per "Libero"

La notizia ha suscitato clamore, o perlomeno molta curiosità e un certo dibattito, come pare sia destinata più o meno ogni cosa che fa o dice papa Francesco. In questo caso si tratta dell'annuncio della concessione dell'indulgenza plenaria anche via twitter, e comunque con qualsiasi altro mezzo mediatico in grado di collegare i fedeli all'evento della Giornata Mondiale della Gioventù che si svolgerà a Rio de Janeiro dal 22 al 29 luglio.

In pratica sarà concessa la possibilità di cancellare una parte ben precisa delle conseguenze di un peccato anche ai fedeli «legittimamente impediti» ad essere fisicamente in Brasile, purché «seguano i riti tramite tv, radio o i nuovi mezzi della comunicazione sociale», quindi anche attraverso twitter. L'indulgenza è una pratica antichissima, spesso connessa a speciali avvenimenti legati alla vita della Chiesa - come può essere appunto il grande incontro in Brasile, o a pellegrinaggi presso grandi basiliche o santuari.

La concessione di un'indulgenza è vincolata a tre condizioni essenziali: la confessione, la comunione e la preghiera «secondo le intenzioni» del Papa. Infatti, l'indulgenza, lo ripetiamo, permette la possibilità di cancellare una parte ben precisa delle conseguenze di un peccato al fedele che abbia confessato con pentimento sincero il suo errore e sia stato perdonato tramite il sacramento della confessione. La prima indulgenza plenaria concessa attraverso una bolla papale risale al 1294, quando Celestino V rilasciò alla basilica di Santa Maria di Collemaggio all'Aquila, la famosa "Perdonanza" che viene celebrata ogni anno da allora.

La Penitenzieria Apostolica ha emanato il decreto relativo all'indulgenza plenaria (ossia la cancellazione totale della pena per i peccati commessi) estesa anche all'uso dei «nuovi mezzi della comunicazione sociale», purché, si legge nel documento, «si seguano questi stessi riti e pii esercizi sempre con la dovuta devozione». Insomma non basta stare da vanti alla tv o twittare con qualcuno per vedersi rimettere i peccati. Serve un impegno concreto, di fede autentica. E questo impegno non è misurabile, effettivamente, neppure con il numero di contatti virtuali.

Il dibattito non è inedito. Quando si cominciò a trasmettere la Messa in televisione si discusse a lungo se la celebrazione seguita in questo modo fosse ritenuta valida o meno. La Messa non è uno spettacolo e chi la segue in televisione evidentemente è impedito a farlo di persona, era ed è l'argomento che è servito a replicare ad ogni dubbio sollevato a proposito dell'opportunità di mandare in onda la celebrazione eucaristica. Sono passati decenni e oggi il discorso è molto più complesso e articolato.

Il mezzo, in fondo, conta relativamente, pensano in Vaticano, quel che conta è il messaggio, l'evangelizzazione oggi passa anche attraverso la Rete e le ultime connessioni innescate dai social network. Del resto, papa Francesco usa quotidianamente l'account @Pontifex_it per inviare ai suoi nove milioni di followers pensieri e preghiere, in questo, però anticipato da papa Benedetto XVI, che aveva inaugurato il profilo nel dicembre 2012.

Intanto, si precisano meglio i dettagli dell'evento che assumerà il senso profondo del pellegrinaggio, visto che papa Francesco inizierà la GmG recandosi ad Aparecida. «Il Papa vuole manifestare il suo amore e la sua devozione alla Madonna, chiamata in Brasile con il titolo Vergine della Concezione Aparecida, patrona di tutto il nostro Paese e del nostro popolo», ha infatti spiegato il cardinale Raymundo Damasceno Assis, presidente della Conferenza episcopale brasiliana.

 

PAPA FRANCESCO IN UTILITARIA auto papa francesco bergoglio a lampedusa PAPA FRANCESCO JORGE BERGOGLIO PAPA FRANCESCO BERGOGLIO PAPA FRANCESCO BERGOGLIO