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Da "Il Messaggero"
Marco Milanese, in passato consulente dell'ex ministro Tremonti e deputato del Pdl, coinvolto in alcune inchieste giudiziarie, ha rinunciato a candidarsi alle prossime elezioni. Intanto, dopo le trattative andate avanti fino a notte fonda, Silvio Berlusconi ha riconvocato questa mattina a Palazzo Grazioli i vertici del Pdl per definire le liste del partito che entro le 20.00 dovranno essere ufficialmente consegnate. A tenere banco è ancora la 'questione' Nicola Cosentino. Le chance dell'esponente campano di far parte delle liste del Pdl sarebbero risalite ma servirà probabilmente tutto il tempo a disposizione prima di arrivare ad una soluzione definitiva. A via del Plebiscito sono presenti Denis Verdini, Sandro Bondi, Angelino Alfano e i capigruppo di Camera e Senato.
VENDOLA, A DESTRA SI SENTE PUZZA DI CAMORRA - "A sinistra vogliamo far sentire profumo di diritti sociali. A destra si sente ancora la puzza di camorra". Lo scrive su twitter il leader di Sel, Nichi Vendola.
BERLUSCONI CAPOLISTA AL SENATO, POI MINZOLINI PER LA CAMERA - Silvio Berlusconi sarà capolista al Senato anche in Liguria, contrariamente alle indicazioni dei giorni scorsi. Al secondo posto ci sarà l'ex direttore del Tg1 Augusto Minzolini. Si apprende da fonti interne al partito. Dopo una notte di 'lavoro', e a poche ore dalla scadenza del tempo di consegna (stasera alle 20) le scelte dei vertici del Pdl per le liste liguri di Camera e Senato sembrano definitive. Dietro a Berlusconi e Minzolini, ci sono l'avvocato Roberto Cassinelli, 56 anni, genovese, deputato uscente, e Alessandro Gianmoena ex assistente di don Gianni Baget Bozzo. Per la Camera, capolista l'ex governatore della Liguria e deputato uscente Sandro Biasotti, seguito da Giorgio Lainati, vice presidente della Commissione di vigilanza Rai, milanese, 54 anni, giornalista. Dietro a loro il vicecoordinatore regionale del Pdl, l'imperiese Eugenio Minasso, deputato uscente, vicino all'ex ministro Altero Matteoli, e il coordinatore regionale e senatore uscente, Michele Scandroglio.
"Mi sentivo emarginato, messo da parte: ora potrò dire la mia". Così l'ex direttore del Tg1, Augusto Minzolini, commenta la candidatura al senato per il Pdl alle prossime elezioni politiche. Il giornalista, parlando a margine dell'udienza del processo che lo vede imputato a Roma per il reato di peculato, ha aggiunto che "già in passato gli era stato proposto di candidarsi". "Per 30 anni ho seguito da giornalista le varie campagne elettorali - ha proseguito Minzolini - e questa sarebbe stata la prima volta che non potevo dire la mia, mi sentivo come se qualcuno mi avesse messo un bavaglio".
GOVERNATORE ABRUZZO, SU LISTE PDL RISCHIA DEBACLE - Il Pdl rischia "una forte debacle elettorale, conseguenza di una composizione delle liste non autorevole": così il presidente della Regione Abruzzo, il pidiellino Gianni Chiodi, commenta le indiscrezioni sulla formazione delle liste per le elezioni politiche in Abruzzo, trapelate dal conclave dei vertici del Pdl riunito a Roma. "Così non va proprio bene - dice - se la situazione non si recupera e non si ravvedono, prenderemo altre strade". "E' un'operazione inaccettabile - aggiunge - l'Abruzzo merita una considerazione sufficiente per quanto ha fatto e quanto ha saputo esprimere".
Sottolinea poi che non parla a nome personale, ma anche della maggioranza del Pdl in Consiglio regionale e di altri esponenti del partito, ad esempio il senatore uscente Paolo Tancredi, per giorni dato per candidato in un posto utile, il presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa, e sindaci di capoluoghi di provincia. L'intervento di Chiodi ufficializza la spaccatura tra buona parte del Pdl in Abruzzo e i vertici romani.
Il presidente, a Roma da giorni per seguire le operazioni, è insorto perdendo il proverbiale aplomb e pronunciando parole molto dure di fronte alle ipotesi che vogliono al Senato candidati, nell'ordine, Berlusconi, Quagliariello e al terzo posto il coordinatore regionale del partito, Filippo Piccone, e alla Camera, nell'ordine, gli uscenti parlamentari abruzzesi Sabatino Aracu e Paola Pelino con al terzo posto Antonio Razzi, originario di Giuliano Teatino (Chieti) emigrato in Svizzera, eletto nelle file dell'Idv nella circoscrizione estero-Europa, passato al centrodestra con Noi Sud e finito nella bufera per aver accusato Berlusconi di compravendita di parlamentari per poi passare nelle sue fila.
Secondo quanto si è appreso, nelle liste abruzzesi sarebbe in lizza anche Domenico Scilipoti, ex Idv passato nelle fila berlusconiane. "Ho rappresentato stamani direttamente a Berlusconi l'inaccettabile questione, della quale il presidente non era a conoscenza" ha detto ancora Chiodi. Per contestare le scelte del tavolo nazionale è arrivato a Roma anche un documento del capogruppo in Consiglio regionale abruzzese, Lanfranco Venturoni, corredato da una raccolta di firme.
DOMENICO SCILIPOTI AL CORSO DI FORMAZIONE POLITICA DA LUI ORGANIZZATOscipiloti speech resize MARCO MILANESE Nicola Cosentino e BerlusconiNICHI VENDOLA
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