DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
L’esercito israeliano ha sparato su civili palestinesi che stavano prendendo aiuti alimentari a #Gaza. Netanyahu e’ responsabile di crimini contro l’umanità. Meloni, mamma e cristiana, continua a stare in silenzio di fronte al massacro del popolo palestinese e con lei l’Europa. pic.twitter.com/IyboU7M5tQ
— Angelo Bonelli (@AngeloBonelli1) February 29, 2024
Estratto dell’articolo di Francesca Caferri per "La Repubblica"
I contatti erano partiti sin da gennaio, senza però andare a buon fine. E si sono intensificati – secondo quanto scrive il Jerusalem Post – la settimana scorsa, dopo la morte di più di cento persone colpite da proiettili israeliani o schiacciate mentre cercavano di raggiungere gli aiuti umanitari trasportati da un convoglio di camion appena entrati nel Nord della Striscia di Gaza.
Nell’assenza di un’alternativa reale al potere di Hamas a Gaza, Israele ha provato a contattare le famiglie più potenti della Striscia per cercare di bypassare il gruppo islamista nel coordinamento e nella distribuzione degli aiuti umanitari che entrano a Gaza.
usa paracadutano pasti su gaza 4
I contatti in questa fase sarebbero in mano al Cogat, il dipartimento dell’esercito israeliano incaricato di gestire gli aiuti: ma per il futuro il sostegno dei clan sarebbe un’opzione su cui Israele vorrebbe poter contare nella prospettiva di Striscia senza Hamas. L’esperimento è simile a uno già tentato in Cisgiordania alla fine degli anni ’90, nel tentativo di bypassare il governo palestinese con dei “consigli di villaggio”: ma come ricorda in uno studio l’International Crisis Group non finì bene.
Dugmush. Hilles. Al Masri. Bakr. Sinwar. Sono solo alcune delle famiglie più potenti della Striscia, alcune presenti sin dall’800, altre arrivate con i 200mila profughi giunti da Israele nel 1948. […] I Dugmush per esempio hanno in mano il fiorente mercato degli pneumatici. I Bakr quello della pesca. I Masris la coltivazione di fragole nel Nord della Striscia, gli Abu Naja quella di fiori nel Sud.
parenti degli ostaggi israeliani protestano contro netanyahu 2
A parte alcune affiliazioni dirette (vedi i Sinwar), negli anni i clan non si sono riconosciuti in un partito preciso. Alcuni […] possono essere considerati più vicini a Fatah, altri ad Hamas: ma in generale per garantire la sopravvivenza della loro rete hanno mantenuto canali aperti e inviato uomini a ingrossare le fila di entrambi i movimenti. Nei primi mesi del potere di Hamas sulla Striscia il confronto fra gli islamisti e i clan (in particolare i Dugmush e gli Hilles) è stato duro, con scontri diretti e morti. Poi si è arrivati a un equilibrio durato fino al 7 ottobre.
truppe israeliane sparano sui palestinesi in attesa di aiuti a gaza city 19
«I nostri camion non sarebbero in grado di fare 500 metri senza essere assaltati da gente affamata se non ci coordinassimo con chi controlla la zona», racconta un funzionario Onu che chiede di restare anonimo mentre ci spiega che sì, i clan in queste settimane hanno svolto un ruolo nella distribuzione degli aiuti umanitari.
Ma non necessariamente positivo: «I clan pensano ai clan: il che vuol dire che danno priorità alla loro gente nella distribuzione. Lavorare con uno significa dargli potere a spese degli altri. Per questo abbiamo cercato di coinvolgerne diversi in diverse zone». Ma questo non è bastato a impedire che alcuni convogli venissero fermati e depredati: Hamas? Altri clan? «Impossibile dirlo nel caos che regna oggi a Gaza: nella disperazione totale è saltato ogni controllo».
BENJAMIN NETANYAHU CON I SOLDATI ISRAELIANI IL GIORNO DI NATALE
«Certamente c’è un tentativo di raggiungere le famiglie per bypassare Hamas», conferma Michael Kobi, ex agente dello Shin Bet che a Gaza ha passato più di dieci anni. «Ma non può essere la soluzione definitiva».
Dello stesso parere il generale Jacob Amidror, ex consigliere militare di Benjamin Netanyahu ancora oggi vicino a chi decide i destini della guerra: «Potranno avere un ruolo in piccole zone, non su tutta la Striscia. Ma solo dopo la perdita di controllo di Hamas».
[…] «Pensare che una società secolare ed avanzata come quella palestinese possa essere controllata in questa maniera è ridicolo», conclude Dimitri Diliani, uomo vicino a Mohammed Dahlan, a lungo uomo forte di Fatah nella Striscia.
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