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PER UNA VOLTA CHE IL PD È COMPATTO, SONO GLI ALTRI PARTITI CHE VOTANO CONTRO – GLI EUROPARLAMENTARI DEM SI RIALLINEANO AL PSE E DICONO SÌ AL PIANO "EDIP" PER LA DIFESA COMUNE EUROPEA, MA SONO GLI UNICI ITALIANI A FARLO. FRATELLI D’ITALIA SI OPPONE PER LA CLAUSOLA SULLA DIFESA DELL’AUTONOMIA STRATEGICA, CHE PENALIZZEREBBE I CONTRATTI CON LE IMPRESE AMERICANE. E FORZA ITALIA PERCHÉ INTRAVEDE UNA FREGATURA PER LE AZIENDE ITALIANE COME LEONARDO
1. PRIMO SÌ ALLA DIFESA COMUNE EUROPEA MA DALL'ITALIA TUTTI CONTRO, TRANNE IL PD
Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “La Stampa”
Il Parlamento europeo ha dato il suo primo via libera al regolamento sul programma per l'industria della Difesa europea, proponendo di finanziare con fondi Ue esclusivamente gli acquisti congiunti di prodotti che abbiano «almeno il 70% dei componenti» di origine europea.
Una clausola fortemente voluta dalla Francia per difendere l'"autonomia strategica" in ambito militare e ridurre così la dipendenza dai fornitori americani. Il testo è stato approvato con una solida maggioranza dalle commissioni Industria e Difesa (70 favorevoli, 46 contrari e 8 astenuti), ma ha visto l'opposizione dei partiti italiani che compongono la coalizione di governo.
lucia annunziata al parlamento europeo
Contrario anche il Movimento 5 Stelle («Si avvia il processo di militarizzazione dell'economia europea»), mentre i parlamentari del Partito democratico sono stati gli unici italiani ad aver votato a favore: «Questo programma – nota Lucia Annunziata – rimane il primo strumento, e per ora l'unico a disposizione, per costruire una difesa comune e non un riarmo dei singoli Stati».
Il programma Edip, che avrà una dotazione di 1,5 miliardi di euro, era stato proposto ben prima del piano di riarmo lanciato a marzo da Ursula von der Leyen […]. L'obiettivo è infatti quello di portare a una maggiore integrazione delle industrie della difesa europea, favorendo gli appalti congiunti e soprattutto introducendo una corsia preferenziale per i prodotti Ue attraverso la clausola "Buy European".
INCONTRO TRA GIORGIA MELONI E DONALD TRUMP - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA
Significativo il voto contrario della delegazione di Fratelli d'Italia, il partito della premier Giorgia Meloni. «L'attuale posizione mira a rafforzare l'autonomia dell'industria europea – spiega Elena Donazzan, eurodeputata di Fdi e relatrice ombra del provvedimento –, ma in realtà non tiene conto delle sue reali condizioni: se sul lungo termine è giusto puntare all'indipendenza, nel breve resta forte la dipendenza dai Paesi terzi».
L'eurodeputata non cita esplicitamente gli Stati Uniti, ma il riferimento indiretto è all'industria americana che ovviamente rischia di essere penalizzata. […] Nessuno dei tre partiti di maggioranza ha votato a favore del regolamento, seppur con ragioni diverse. Se per Fratelli d'Italia sono necessarie correzioni, per la Lega si tratta di «una proposta squilibrata, pericolosa per l'interesse nazionale e per il bilancio», come ha sottolineato Paolo Borchia.
Più ambigua, invece, la posizione di Forza Italia: gli eurodeputati azzurri non hanno partecipato al voto e anzi hanno delegato i polacchi, apertamente contrari, ma il capo-delegazione Fulvio Martusciello ha esultato per il via libera ad Edip, definendolo «il primo passo concreto verso la realizzazione di un sogno che Silvio Berlusconi ha indicato con forza e visione: una vera difesa comune europea».
Il regolamento prevede che, per poter godere del finanziamento Ue, i progetti nella difesa dovranno essere di interesse comune e coinvolgere almeno quattro Stati membri o almeno tre tra quelli che più sono esposti «a minacce militari convenzionali».
Gli eurodeputati vorrebbero far partecipare al programma anche l'Ucraina e sostengono l'introduzione di un meccanismo di vendita basato su un catalogo di prodotti centralizzato. Il nuovo programma – spiega il Parlamento Ue – dovrà «migliorare la fornitura di armi, munizioni e altri prodotti rilevanti per le crisi, incrementando le capacità produttive o garantendone l'aumento, riducendo i tempi di produzione e consegna e aumentando le scorte».
cecilia strada marco tarquinio
Nell'ambito di Edip verrà inoltre introdotto uno strumento di sostegno all'Ucraina per favorire la modernizzazione e l'integrazione nella base industriale e tecnologica della Difesa europea.
[…]
IL PD SI RIALLINEA AL PSE E VOTA (IN SOLITARIA) IL PROGRAMMA PER L'INDUSTRIA EUROPEA DELLA DIFESA
Estratto dell'articolo di Pietro Guastamacchia per “il Foglio”
[…] Con il suo voto sull’Edip il Pd supera […] il suo complesso verso le piazze antibelliciste e si separa da M5s e Avs in materia di difesa. Ma si trova da solo a causa di un apparentemente insolita obiezione da parte di Fratelli d’Italia e Forza Italia.
Il voto dem a favore del testo è maturato dopo diverse settimane di negoziato. Una partita in salita per i tre negoziatori Pd, inizialmente tagliati fuori dai giochi dopo lo strappo elettorale di Elly Schlein sul piano di riarmo Ue. Eppure, nelle scorse settimane, lentamente la linea dem è tornata a riavvicinarsi a quella del gruppo dei socialisti europei, favorevoli al piano von der Leyen, grazie a una serie di concessioni pratiche e politiche ottenute sui diversi testi relativi alla difesa.
La svolta Pd arriva grazie infatti all’inserimento nel testo di un emendamento, fortemente voluto da Lucia Annunziata, per rafforzare il ruolo del Parlamento, “che dovrà essere consultato su tutti i programmi di lavoro e riceverà una relazione su tutte le attività”, spiega il testo approvato dalle commissioni parlamentari, che rappresenterà la posizione negoziale dell’Eurocamera nel negoziato con gli Stati.
GIORGIA MELONI - URSULA VON DER LEYEN
Sulla svolta arrivano puntuali i complimenti interessati di Pina Picierno: “Il Pd è l’unica forza politica responsabile e pragmatica dello scacchiere italiano a comprendere che le sfide dell’integrazione europea e dei suoi settori strategici non sono più procrastinabili”. Silenzio tombale, invece, da Strada, Tarquinio e quella parte della delegazione Pd che seguì Schlein nell’astensione al piano di riarmo.
[…] A spingere Forza Italia verso il no, la pressione di Letizia Moratti, che alla vigilia del voto ha inviato una mail infuocata ai colleghi, chiedendo di spingere per un rinvio del voto su un testo di accordo ritenuto ancora troppo poco vantaggioso per le industrie italiane.
Preoccupazioni emerse, stando alle fonti parlamentari, dopo l’interessamento dei vertici di Leonardo, preoccupati dal fatto che parte della propria produzione risieda all’estero dell’Ue. […]
Con il suo sostegno solitario all’Edip, il Partito democratico rompe gli indugi e esce dalla piazza degli ‘antibellicisti’ – M5s, Verdi, Lega – che invece scagliano invettive contro l’accordo, definito dal leghista Borchia “una proposta squilibrata, pericolosa per l’interesse nazionale, con toni da guerrafondai e che sceglie la via del riarmo centralizzato”. […]
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