DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
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Chi ha vinto davvero nel duello all’ultimo ponte con i Benetton? Tutti, a partire da Conte, hanno voglia di fingersi trionfatori di una triste sceneggiata durata due anni. Il volpino di Palazzo Chigi ha prima proclamato che quello di Aspi è “un altro dossier ricondotto alla ragione” ma poi si è affrettato a precisare che l’accordo faticosamente raggiunto ieri notte, tra governo e Benetton, "andrà tradotto nei prossimi giorni in un accordo chiaro e trasparente".
giuseppe conte paola de micheli ponte genova
La verità che “Giuseppi” prima ha alzato la cresta e poi ha dovuto abbassarla, perdendo la faccia. Nell’intervista al “Fatto”, parlando con il suo mentore e grillo parlante Marco Travaglio, aveva baldanzosamente minacciato: “I Benetton ci prendono in giro, così sarà revoca”. E commentando l’irricevibile proposta del gruppo aveva rincarato: “Per me c’è una sola scelta e ce l’hanno imposta loro”.
SARDINE CON OLIVIERO TOSCANI E LUCIANO BENETTON
Ma alla fine della pantomina, dopo tanto ciarlare, diurno e notturno, la revoca non c’è stata. Il bau bau di Conte, camuffato come un qualunque scamisados alla Di Battista, è stato apparecchiato non solo per compiacere Travaglio e la linea intransigente del “Fatto”, ma il vero obiettivo era di sorpassare a sinistra il Poltronificio Di Maio per sistemarsi politicamente alla guida del Movimento.
Tra l’altro questo scappellamento intransigente e propagandistico di Conte Casalino è arrivato mentre Luigino incontrava Gianni Mion, presidente di “Edizione” e uomo di fiducia della famiglia di magliari veneti, per intavolare una trattativa già apparecchiata da Paola De Micheli.
BEPPE GRILLO E LE CONCESSIONI AI BENETTON
E alla fine la sceneggiata di Conte, come al solito, si è risolta in una ennesima presa per il culo. Intanto, la fatidica parola “revoca” non c’è, sostituita da trattativa. E stamattina la “vittoria” di Conte-Travaglio è stata così accolta in Borsa: il titolo di Atlantia ha guadagnato il 25,69% riportandosi ai livelli dello scorso 8 luglio e recuperando 1,7 miliardi persi lunedì scorso.
Perché, accantonando la fatidica revoca, si è evitata la palude di un lungo e incerto strascico legale e giudiziario. E finché c’è trattativa, per i Benetton c’è speranza. Infatti, i giornaloni che sostengono che sarà Cassa depositi a entrare in Autostrade, ma nessuno specifica in quanto tempo.
fabrizio palermo luigi di maio
Non basta: non c’è nessun indizio su quanto sarà costretta a sganciare Cdp per rilevare le quote della famiglia Benetton. Ancora: nessun accenno entro quanto tempo verrà sostituito il management di Autostrade per l’Italia (Aspi) e da chi? Infine, nessuno ha un’idea chiara e date precise su come e quando Aspi diventerà una public company.
Il ministro dello sviluppo economico, Patuanelli, ha spostato l’orizzonte molto in là: “L'uscita dei Benetton da Autostrade per l'Italia e l'ingresso dello Stato richiede procedure che si misurano nell'arco di un anno: entro settembre ci sarà un primo passaggio molto rapido di perdita di controllo". Segnate in agenda: si parla di un anno, almeno.
Qual è la “morale della fava”? Scongiurata la tanto minacciata revoca, ora ci si siede a tavolino e partirà una trattativa lenta, lunga, cavillosa in cui ognuno tirerà l’acqua al suo casello. Ma se Conte ha perso la faccia e il ciuffo per aver fatto il duro, ora può riaccomodarsi in poltrona.
ASPI: PATUANELLI,ENTRO SETTEMBRE PRIMA PERDITA CONTROLLO
(ANSA) - L'uscita dei Benetton da Autostrade per l'Italia e l'ingresso dello Stato richiede procedure "che si misurano nell'arco di un anno: entro settembre ci sarà un primo passaggio molto rapido di perdita di controllo". Così il ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli.
ATLANTIA, ULTERIORE BALZO IN PIAZZA AFFARI (+25%)
(ANSA) - Piazza Affari infrange un nuovo diaframma in Piazza Affari, dove guadagna il 25,69% a 14,28 euro, riportandosi ai livelli dello scorso 8 luglio. Recuperati gli 1,7 miliardi di euro persi lunedì scorso (-15,19% a 11,36 euro) dopo la bocciatura del presidente del consiglio Giuseppe Conte alla proposta da 3,4 miliardi di euro di Aspi. Un calo, quello di lunedì, superiore a quello registrato tra il 4 e il 18 marzo scorsi, quando il titolo era precipitato fino a 9,82 euro a seguito dei dati di traffico autostradale e aeroportuale per l'emergenza Covid. Il balzo odierno supera la debacle del 16 agosto 2018 (-22,25%) all'indomani del crollo del Ponte Morandi, ma con un prezzo ben al di sotto dei 18,3 euro di allora.
camion basko ponte morandiuna torta a forma di ponte morandi giuseppe conteBRUNO VESPA DANILO TONINELLI CON IL PONTE MORANDI CROLLATOponte Morandi ponte morandi spinoza genovacrollo ponte morandi genova 33ponte morandi
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