“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
Giuliano Foschini per repubblica.it - Estratti
“Chiunque aiuti taluno a eludere le investigazioni della Corte penale internazionale è punto con la reclusione fino a quattro anni”. Parte da qui, dall’articolo 378 comma uno del codice penale, il favoreggiamento personale, l’indagine della procura di Roma sulla presidente del consiglio, Giorgia Meloni, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, quello agli Interni, Matteo Piantedosi e il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Alfredo Mantovano, sulla “liberazione di Osama Almasri”.
Un atto dovuto, è vero, dopo la denuncia dell’avvocato Luigi Li Gotti, difensore esperto ed ex sottosegretario del governo Prodi, che nei giorni scorsi aveva presentato una denuncia alla procura di Roma contro la premier e i ministri ipotizzando appunto il favoreggiamento personale. E anche il peculato.
giorgia meloni alfredo mantovano
Ma anche un accertamento necessario sulla base di alcuni elementi di fatto messi in fila nell’esposto dell’avvocato. Sul favoreggiamento, l’ipotesi è che la scarcerazione di Almasri da parte della corte di appello di Roma sia arrivata per via di un “comportamento omissivo” che sarebbe stato messo in atto dal ministro della Giustizia.
E, dice Li Gotti, forse anche di altri membri del governo. I giudici hanno scarcerato il presunto assassino e torturatore libico sulla base di una mancata interlocuzione con il ministero della Giustizia, così come prevedeva la norma. Vero. Ma è altrettanto vero che per due volte, prima dalla polizia giudiziaria il 19, e poi dalla stessa Corte il 20, il ministero era stato investito del caso. Senza però dare alcun seguito. Da qui, la decisione della scarcerazione. Contestualmente è avvenuta l’espulsione, firmata dal ministro Piantedosi.
Almasri è stato riportato a Tripoli a bordo di un aereo di Stato, a disposizione dei servizi italiani. Dunque, dice Li Gotti, a spese degli italiani. Da qui l’ipotesi di peculato. Anche perché l’aereo si è mosso da Roma per Torino prima della decisione della Corte. “Si chiede – scriveva l’avvocato -che vengano svolte indagini sulle decisioni adottate e favoreggiatrici di Almasri, con la decisione di utilizzare un aereo di Stato per prelevare il catturato a Torino e condurlo in Libia”.
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