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DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN…
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Le luci sono state accese sino ad ore piccolissime nel fortino di Berlusconi Silvio a palazzo Grazioli, e la notte e' stata tumultuosa, ma il Cavaliere le sue decisioni le ha prese. Le comunicherà ad un gruppo ristretto di fedelissimi nelle prossime ore e le annuncerà al Paese entro il mese di agosto.
Il capo del Pdl sa benissimo che da oggi davvero e' lui il problema ma da vero combattente qual e' non aspetterà più gli eventi per farsi travolgere in maniera definitiva, non solo dal processo Ruby ma soprattutto dall'imminente chiusura delle indagini sul filone napoletano sulla corruzione di parlamentari che portarono alla caduta del governo Prodi.
L'effetto combinato delle sentenze sarebbe totalmente insostenibile per tutti per cui, ha ragionato stanotte il Cav non più Cav, devo fare subito qualcosa prima che la situazione di governo precipiti. Ecco il suo schema, come se fosse recitato da lui in prima persona. Non mettiamo virgolette per comodità ma e' come se ci fossero:
1. Prima della dichiarazione di decadenza dal Senato in applicazione di quella scellerata (per me) legge Severino/Monti, e cioè ai primi di settembre, andrò nell'Aula del Senato, faro' un discorso alto e nobile, griderò la mia innocenza ma soprattutto l'intesa del Parlamento su di una rapida riforma della giustizia, che finalmente ora anche Napolitano Giorgio vuole come urgente, a partire dalla separazione delle carriere. Concluderò il discorso formalizzando le mie dimissioni da senatore della Repubblica, togliendo cosi ogni alibi ai talebani del Pd che cercano ogni alibi per far saltare Letta Enrico e il governo e per riprendere un folle percorso insieme a Vendola Niki e Grillo Beppe, che farebbe cadere il Paese in un baratro definitivo.
2. Ho gia' pronto lo schema politico del centrodestra prossimo venturo: Forza Italia dovrà essere la casa dei moderati italiani. Esso diventerà l'equivalente del Fronte popolare francese guidato dalla famiglia Le Pen, dove al vecchio Jean Marie e' subentrata la figlia Marie. Io sto convincendo Marina (Barilla Guido, il figlio di Pietro, il grande amico di Montanelli Indro, non verra', anche se non sarebbe male), che non si può sottrarre nell'interesse del Paese e delle nostre aziende.
3. Io, Berlusconi Silvio faro' non uno ma due passi indietro dal punto di vista parlamentare e istituzionale ma faro' anche non uno ma due passi avanti nel mio impegno politico perché ancor di più ora il futuro della mia galassia dipende dalla sopravvivenza politica di un movimento che faccia riferimento a me.
Sin qui il Cav non più Cav. Nel frattempo i mal di pancia del Pd si spostano sul congresso che avrà come tema se proseguire o no nell'alleanza di governo con il Pdl, sperando che nel frattempo le colombe di questo ancora formalmente esistente partito, che non sono poche e che aumenteranno nel mese di agosto, trovino la forza e il coraggio di organizzassi anche autonomamente da Berlusconi Silvio, in stretto raccordo con Letta Enrico.
Il primo banco di prova dei nuovi assetti politici saranno le elezioni europee del 2014 dove si sperimenteranno le nuove espressioni politiche, e che malgrado lo sbarramento del 4 per cento disegneranno bene le forze in campo in virtù del sistema proporzionale. Fino ad allora i sobbalzi non mancheranno ma il governo per mettersi al riparo da pericoli reali deve accelerare ed incalzare il Parlamento per dare risposte effettive ai gravi problemi del Paese.
Il Quirinale di Re Giorgio II, forse deluso da una sentenza che si attendeva un po' diversa in nome del bene superiore del Paese che contrasta con il principio di uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla giustizia, vigila, benedice e soprattutto ribadisce con forza a destra e a sinistra: "sappiate e ricordatevi sempre che non apporrò mai la mia firma su di un decreto di scioglimento delle Camere, qualunque sia l'evoluzione del quadro politico. Se proprio volete le elezioni anticipate vi dovete scegliere un altro Presidente della Repubblica".
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