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Maurizio Giannattasio per “il Corriere della Sera”
pisapia e cinzia sasso foto riccardo schito
In tanti lo cercano, lo lusingano, gli chiedono consigli e disponibilità. Per primo, il premier Matteo Renzi che lo ospitò alla Leopolda nel 2013 e che poi gli offrì la poltrona di ministro della Repubblica. Seguono i poli della moda e del lusso mondiale. Armani, Prada, Ahmad Mohamed Al-Sayed. Per ultimo Diego Della Valle che nel caso di una «discesa in campo» lo vorrebbe nella sua squadra.
Ma l’unico che fino a ora è riuscito a convincere Andrea Guerra, ex amministratore delegato di Luxottica ad accettare un incarico dopo l’addio al colosso degli occhiali, è stato il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia: Guerra sarà il rappresentante del Comune nel consiglio di amministrazione dell’università Bocconi.
I due si sono incontrati i primi di settembre a Palazzo Marino, casa del Comune, complice il capo di gabinetto del sindaco, Maurizio Baruffi, «leopoldiano» doc e renziano della prima ora. Una lunga chiacchierata su Expo, sullo sviluppo del Paese, sul made in Italy, sulla necessità di dare messaggi positivi.
La scintilla tra il sindaco di sinistra e il manager dalle simpatie renziane è scoccata fulminea. Pisapia gli ha chiesto a bruciapelo: «Perché non ci dai una mano sulla città? Per noi il rapporto tra università e Milano è fondamentale. Così come è fondamentale valorizzare i giovani talenti».
L’occasione era lì a portata di mano: il bando per la nomina del rappresentante del Comune nel cda della Bocconi, università con cui Guerra ha intrattenuto lunghi e intensi rapporti quando era ad di Luxottica. L’azienda, a maggio, ha siglato una partnership con l’ateneo per finanziare un programma di borse di studio per i prossimi cinque anni, destinato a studenti universitari e post universitari.
matteo renzi con i fan di one piece
Il manager quarantanovenne ha preso 24 ore di tempo e poi ha sciolto la riserva. Nei prossimi giorni arriverà l’investitura ufficiale. Anche se è evidente che non sarà l’incarico della vita (o come si dice in gergo un full time job), ma qualcosa di più simile a un servizio alla città che lo ospita da anni, in continuità con la «valorizzazione» dei giovani talenti ospitati dalle università italiane.
È il preambolo di una candidatura a sindaco di Milano nel 2016, quando Pisapia concluderà il suo mandato? Chi lo conosce bene sorride e scuote la testa: «Non è fatto per la politica. La politica richiede un altro carattere. Ha meno di 50 anni. In Inghilterra si dovrebbe ritirare. Per l’Italia è ancora molto giovane». A dire: Guerra non ha concluso la sua carriera manageriale e la politica è quanto di più lontano dalle sue corde. Ma oggi, quando Pisapia incontrerà Matteo Renzi a Milano per questioni legate a Expo, chissà se resisterà alla tentazione di lanciargli una frecciatina: «Tu ci hai provato, io ci sono riuscito».
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