donald trump steve witkoff vladimir putin la situazione in ucraina alla vigilia del vertice in alaska

PIÙ CHE YALTA, UNA FIGURA DI PALTA - L'INVIATO DI TRUMP, STEVE WITKOFF, HA ADERITO COMPLETAMENTE ALLE RICHIESTE DI PUTIN SULL'UCRAINA: L'ULTIMA VERSIONE DELLA "MEDIAZIONE" PREVEDE IL RITIRO DELLE TRUPPE UCRAINE DA DONETSK E LUGANSK E IL RICONOSCIMENTO DELLA CRIMEA COME RUSSA. E LE ALTRE DUE REGIONI (KHERSON E ZAPORIZHZHIA)? L'IPOTESI È DI CONGELARE IL CONFINE LUNGO L'ATTUALE LINEA DI CONTATTO - E L'UCRAINA COSA OTTIENE IN CAMBIO? UN CAZZO: SOLO LA "PROMESSA" DI PUTIN DI NON INVADERE PIÙ, TRAMITE UNA LEGGE DA APPROVARE ALLA DUMA...

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Estratto dell’articolo di Tonia Mastrobuoni per “la Repubblica”

 

donald trump vladimir putin

Si intensificano gli attacchi russi contro l'Ucraina - ieri hanno bucato un'importante linea difensiva in Donbass - ma anche le incursioni dei droni di Kiev sulle fabbriche di armi e le infrastrutture energetiche in Russia: ieri hanno colpito a Orenburg e a Stavropol.

 

È evidente, insomma, che alla vigilia del vertice di Ferragosto, Putin e Zelensky stanno cercando di cementare le loro posizioni negoziali.

 

Ma intorno all'anticipazione del presidente americano Donald Trump dell'ineluttabilità di «scambi territoriali», miriadi di diplomatici si stanno scervellando sul possibile punto di caduta del vertice storico, che dallo stesso capo della Casa Bianca è stato però via via declassificato. Al momento sembra piuttosto un incontro interlocutorio che una nuova Yalta. […]

 

il vertice trump putin visto da ellekappa

La confusione sulla possibile intesa sull'Ucraina regna sovrana.

 

Anche per le contraddittorie versioni fornite ai diplomatici europei tra mercoledì e sabato dal super inviato di Trump di tutte le guerre, Steve Witkoff.

 

Ma il punto di partenza è chiaro: Putin controlla ormai circa un quinto dell'Ucraina: gran parte delle due regioni industriali a est, Donetsk e Lugansk, ossia il Donbass.

 

E al sud la linea di contatto corre per un pezzo da est lungo il Dnipro toccando Kherson e la riserva naturale di Kakhovka, anche se ampie parti di altre due regioni cruciali, Kherson e Zaporizhzhia, sono ancora in mani ucraine.

 

la situazione in ucraina alla vigilia del vertice in alaska 1

Mosca, fino a qualche settimana fa, le reclamava tutt'e quattro, cioè pretendeva che la comunità internazionale gli riconoscesse il diritto di annettersi un terzo del Paese  […] In più, voleva nero su bianco il "niet" eterno all'adesione dell'Ucraina alla Nato fornendo zero garanzie per la sicurezza.

 

Infine, avendo dal 2014 annesso illegittimamente la penisola della Crimea, chiedeva che gli fosse consegnata ufficialmente.

 

Nella premessa all'Alaska, dalle lunghe telefonate con la Casa Bianca dei mesi scorsi, è emerso che Putin ha insistito sempre e soprattutto per un ritiro delle truppe ucraine dal Donbass e il riconoscimento della Crimea.

 

Nei giorni scorsi, dai racconti di Witkoff sono emerse due versioni delle nuove, presunte richieste di Putin. La prima è che le truppe ucraine, appunto, si ritirino del tutto da Donetsk e Lugansk e che la Crimea sia riconosciuta territorio russo al livello internazionale. Mosca, soltanto dopo, accetterebbe un cessate il fuoco.

PUTIN E WITKOFF AL CREMLINO

 

E la garanzia per la sicurezza fornita dal presidente russo farebbe sorridere, non fosse scandalosa (e considerata con enorme scetticismo anche dai negoziatori europei): Putin farebbe approvare una legge in cui promette di non invadere più l'Ucraina.

 

Dopo le prime telefonate con Witkoff, alle fonti europee era rimasto un dubbio non irrilevante.

 

E le altre due regioni, Kherson e Zhaporizhzhia? Dalle conversazioni sono emerse inizialmente due opzioni: un ritiro totale delle truppe russe dal sud - ormai considerata improbabile - o un congelamento della guerra lungo l'attuale linea di contatto tra i due eserciti. Che diventerebbe, eventualmente il nuovo confine tra Mosca e Kiev.

la situazione in ucraina alla vigilia del vertice in alaska

 

Oppure, in una terza versione, verrebbe congelato durante i negoziati tra Putin e Trump fino all'accordo di pace. In una quarta versione, Witkoff ha parlato di due fasi, una prima di ritiro delle truppe di Kiev da Donetsk e il congelamento del conflitto lungo le linee di combattimento attuali, una seconda di trattativa Putin-Trump i cui risultati verrebbero, in sostanza, notificati a Zelensky.

 

Per il presidente ucraino e per gli europei, manca una premessa fondamentale in questo eventuale punto di caduta dei negoziati diretti tra Washington e Mosca. Un cessate il fuoco. [...] Trump, che insiste da mesi su una tregua immediata, si è detto "ottimista" di poterla ottenere da Putin in Alaska.

 

trump putin

Un'indiscrezione apparsa ieri sul Telegraph sosteneva che Zelensky accetterebbe cessioni territoriali, ma solo di parti già conquistate dalla Russia. Ieri sera, però ha ribadito che non cederà in toto il Donbass, il principale oggetto del desiderio del Cremlino.

VOLODYMYR ZELENSKY ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL UCRAINA A ROMA - FOTO LAPRESSEvolodymyr zelensky consiglio d europa MANIFESTAZIONE A KIEV CONTRO ZELENSKYsteve witkoff vladimir putin Steve Witkoff e donald trumpSteve Witkoff e Vladimir putinVLADIMIR PUTIN E DONALD TRUMP AL G20 DI AMBURGO DEL 2017