PER NON SCONTENTARE IL LORO STORICO L’ELETTORATO INPS, NCD E “FARSA ITALIA” PREFERISCONO SPINGERE SULL’ARTICOLO 18 CHE DARE L’OK A UN PRELIEVO SULLE SUPER-PENSIONI - GOVERNO A LAVORO SUI NUOVI CONTRATTI

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Alessandro Trocino per il “Corriere della Sera”

 

SUSANNA CAMUSSO GIULIANO POLETTI SUSANNA CAMUSSO GIULIANO POLETTI

«La solita ricetta della sinistra: la tassa sui pensionati». Mariastella Gelmini, vicepresidente dei deputati di Forza Italia, attacca il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, che in un’intervista al Corriere della Sera ha fatto il punto sul disegno di legge delega che riforma il mercato del lavoro.

 

Tra i punti sottolineati dal ministro, il no all’abolizione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Ma anche un intervento, nella forma di contributo di solidarietà o di ricalcolo contributivo, sulle pensioni alte, in favore degli esodati, in una «logica di solidarietà per chi soffre di più». Su questo punto, oltre che sull’articolo 18, si apre una polemica, con le critiche di Forza Italia ma anche con le perplessità del Nuovo centrodestra.

GELMINI NEL  E OGGI GELMINI NEL E OGGI


Sulla scia delle parole della Gelmini interviene anche il collega di partito Maurizio Gasparri: «Renzi è già quasi alla canna del gas. Il ministro Poletti lo ha detto chiaramente: il premier vuole colpire le pensioni, considerando alte le erogazioni da tremila euro lordi, pari a millecinquecento euro al mese. È questa l’asticella del governo, pronto a massacrare pensionati che non possono certo essere considerati ricchi».

 

A difendere il ministro, e ad attaccare Gasparri, ci pensa il deputato pd Edoardo Patriarca: «Si pretende che il governo Renzi in pochi mesi faccia di più di quanto non hanno realizzato in venti anni gli esecutivi Berlusconi. Nei fatti i governi di centrodestra hanno tagliato le politiche sociali, aumentato la povertà, portato a livelli massimi lo spread. Gasparri abbia più pudore».

gasparri manda i saluti a dudu del suo border collie cindy gasparri manda i saluti a dudu del suo border collie cindy

 

Ma anche Maurizio Sacconi, del Nuovo centrodestra, si dice «preoccupato» dal riferimento alle pensioni medie già erogate che potrebbero essere penalizzate: «Questo indurrebbe una più generale insicurezza nei pensionati, sulle loro aspettative di vita e sui loro consumi».


L’altro tema sul quale il dibattito non si placa è l’articolo 18. Poletti vuole evitare un braccio di ferro sulla sua abolizione. Per il democratico Cesare Damiano, «il ministro ha definitivamente seppellito il tema della cancellazione dell’articolo 18, dopo il no di Renzi alla diminuzione delle tutele dei lavoratori. Il Nuovo centrodestra dovrà farsene una ragione, anche perché in una logica di coalizione è impensabile immaginare di imporre unilateralmente le proprie opinioni».

 

Secondo l’esponente del Pd, «Poletti ha ragione nell’individuare il vero obiettivo: rendere il nuovo contratto di inserimento più conveniente rispetto al contratto a termine senza causali».

 

ICHINO ICHINO

Sulla stessa scia si pone Pietro Ichino. Concorda con la linea del ministro, che vorrebbe partire più che dall’articolo 18, dall’art. 41 della Costituzione, che tutela l’impresa e le sue finalità sociali, e dall’art.46, che riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare alla gestione dell’azienda: «In Commissione Lavoro al Senato è in fase avanzata di definizione un testo per rimuovere alcuni ostacoli che frenano l’azionariato dei lavoratori e la partecipazione di loro rappresentanze nei Consigli di Sorveglianza».

Maurizio Sacconi Maurizio Sacconi


Più complessa la posizione di Ncd, che da tempo si batte per un intervento sull’articolo 18: «Il ministro del Lavoro — spiega Sacconi — sembra escludere correzioni e integrazioni alla delega lavoro nonostante il presidente Renzi abbia esplicitamente ipotizzato il superamento dello Statuto dei Lavoratori. Sarebbe paradossale intervenire su tutto, dagli ammortizzatori ai servizi per l’impiego, dai modelli contrattuali alla conciliazione, escludendo solo l’art.18».