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Fabrizio d’Esposito per il “Fatto Quotidiano”
[...] A l' Aria che tira, la frizzante trasmissione di La7 condotta da Myrta Merlino, è arrivata un' accusa terrificante per l' ex premier post-comunista. A pronunciarla, la firma principe del renzismo giornalistico, Maria Teresa Meli del Corriere della Sera. Questa l' accusa lanciata dalla bionda iena dattilografa, per usare la definizione stalinista di dalemiana memoria: "Faccio una premessa: D' Alema va ogni mattina ai giardinetti a portare il suo cane, senza paletto e apposito sacchettino per raccogliere i bisogni dell' animale".
Da precisare che Meli e D' Alema abitano a cento metri di distanza. Detto questo, D' Alema avrebbe minacciato di querelare Meli per l' insinuazione sulle feci canine. Una querela che metterebbe una pietra tombale sulle polemiche di questi giorni. Tolto il sangue, per parafrasare l' antico socialista Rino Formica, della politica in tempi renziani resterebbe solo la merda. Di D' Alema si è tornato a parlare per lo sfogo carpito da Repubblica due giorni fa.
Dal referendum sulle riforme alla scissione dal Pd passando per il ballottaggio di domenica prossima a Roma: "Pur di cacciare Renzi, voterei Lucifero, non solo la Raggi". Anche qui minacce di querele e soprattutto un' allusione esplicita: "Chi ha pubblicato queste cose è l' house organ del presidente del Consiglio".
Chiari, quindi, mandanti e moventi. Tutti a parlare di D' Alema, di nuovo, compreso l' ex ministro alfaniano Gaetano Quagliariello che ha confermato i contenuti precisando però che quelle di D' Alema erano solo battute. Che "degrado questo giornalismo", ha concluso Quagliariello.
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Senza sapere, però, che il meglio, anzi il peggio doveva ancora venire. Con l' immagine ai giardinetti, da pensionato rottamato, di D' Alema che vede il cane fare cacca e poi andare oltre, lasciando il fumante ingombro. Il quale cane, poi, non è come un Dudù qualsiasi, piccolo e innocuo. Si chiama Aiace e pesa almeno 70 chili. Pare che sia addestrato finanche a riconoscere e mordere i giornalisti.
Le feci di Aiace potrebbero essere, dunque, al centro del match in tribunale tra la giornalista Meli e D' Alema. Ognuno avrà i suoi testimoni e il dibattimento sarà triste epilogo dell' ultimo girotondo attorno al Lider Maximo scatenato dalle rivelazioni di Repubblica. In ogni caso, a Renzi e ai suoi, D' Alema anche solingo e solitario spaventa più della composita minoranza dem. E chissà se, a Palazzo Chigi, sanno pure gli epiteti che D' Alema, sempre in privato, avrebbe riservato alla "banda" che governa il Paese, in cui a fare la figura del signore sarebbe solo Verdini. E abbiamo detto tutto.
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