IL “QUID” DI ALFANO E’ CIELLE - LE POLTRONE DI CUI GODE IN LOMBARDIA IL NCD SONO FRUTTO DEI RAPPORTI COSTRUITI DA LUPI E FORMIGONI GRAZIE A “COMUNIONE & FATTURAZIONE” - SE CROLLA ANCHE QUEL PILASTRO, PER ANGELINO SONO DOLORI

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Mattia Feltri per “la Stampa”

 

Lupi D e il vicepremier e ministro degli Interni Angelino Alfano Lupi D e il vicepremier e ministro degli Interni Angelino Alfano

Una certa abilità va riconosciuta: del resto il leader del Nuovo centrodestra, Angelino Alfano, siede al governo o in maggioranza dal 2001, anno d’ingresso a Montecitorio, con la sola pausa del biennio prodiano (2006-2008). Nel tempo lo si è raccontato allievo di Gianfranco Micciché, discepolo di Marcello Dell’Utri, alleato di Totò Cuffaro, erede di Silvio Berlusconi, compagno generazionale di Enrico Letta, braccio centrodestro di Matteo Renzi: sarebbe sbagliato liquidare la carriera come esito di un raffinatissimo fiuto, c’è anche capacità insospettabile di gestione del potere.

 

Altrimenti non si spiegherebbe l’abilità straordinaria del drappello nella conquista delle poltrone. Ncd occupa col capo quella di ministro dell’Interno, con Maurizio Lupi quella di ministro delle Infrastrutture, con Beatrice Lorenzin quello di ministro alla Salute, più ha un viceministro all’Economia (Luigi Casero), sei sottosegretari sparsi qua e là e un componente laico del Consiglio superiore della magistratura. Un bottino fantastico per un partito che alle elezioni europee ha preso il 4,38 per cento insieme con l’Udc di Pierferdinando Casini, e che i sondaggi, per quanto valgano, danno oggi fra il tre e il quattro.

LETTA ALFANO LUPI LETTA ALFANO LUPI

 

Per comprendere meglio l’attitudine va spiegato quello che succede in Lombardia, e che forse non tutti sanno. Tutti sanno, invece, che Alfano e Matteo Salvini non si possono soffrire, e i loro quasi quotidiani bisticci hanno il lessico dei capobanda rionali. I due si apprezzano al punto che Alfano minaccia di non allearsi con Berlusconi in Campania se Berlusconi si alleerà con Salvini in Veneto, e Salvini minaccia di non allearsi con Berlusconi in Veneto se Berlusconi si alleerà con Alfano in Campania.

 

ugo zampetti maurizio lupiugo zampetti maurizio lupi

Per incanto, tutto questo non vale in Lombardia, cioè nel regno leghista, dove Lega e Ncd condividono l’onere del governo regionale presieduto da Bobo Maroni, che ha affidato due assessorati agli alfaniani. Ogni rissa fra i due leader ha serie ripercussioni in giunta e in consiglio, dove le fazioni se le cantano di conseguenza. Poi però finisce lì, e si continua ad amministrare «responsabilmente».

 

Forse perché in Lombardia il Nuovo centrodestra ha con sé una piccola eredità dell’impegno politico di Comunione e liberazione, che è soprattutto un’eredita di ovvie relazioni pluridecennali, quelle di Lupi e Roberto Formigoni, e non tanto elettorale visto che Ncd (sempre Europee ’14) in Lombardia si è fermato al 3,69 per cento, sotto la media nazionale.

formigoni karaoke radio rockformigoni karaoke radio rock

 

Sarebbe molto riduttivo parlare del movimento di Alfano come nuovo punto di riferimento per cielle. Lupi e Formigoni stanno lì, ma il terzo moschettiere della Lombardia ciellina, Mario Mauro, giace in Popolari per l’Italia dopo essere passato per il governo e le liste di Mario Monti.

 

Altri sono in Forza Italia, l’ultimo partito a cui cielle si è ufficialmente affidato, e prima che Juliàn Carròn, successore di don Luigi Giussani, spiegasse che il movimento avrebbe preso una nuova strada perché «ha riconosciuto che erano capitati certi errori in questo tentativo di entrare nella mischia della realtà, e non ha avuto nessuna remora a riconoscere questi errori, a chiedere perdono pubblicamente sui giornali».

 

Mario Mauro e Maurizio Lupi Mario Mauro e Maurizio Lupi

Semmai è che l’Ncd è stato fondato meno di un anno e mezzo fa, nel novembre del 2013, e per crescere cerca di aggrapparsi dove vede un po’ di vita, senza tanto fare lo schizzinoso. Vanno bene, per esempio, Vito Bonsignore in Piemonte e Antonio Gentile in Calabria, che non saranno belli da vedere e belli da raccontare, ma qualche voticino ancora ce l’hanno. Finché dura.