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UN PREMIER AL GUINZAGLIO – IL TRANSFUGA MINEO INFILZA PITTIBIMBO: “SO QUANTO POSSA SENTIRSI SUBALTERNO A UNA DONNA BELLA E DECISA, FINO AL PUNTO DI RIMETTERE IN QUESTIONE IL SUO RUOLO DI GOVERNO” – SECONDO VOI PARLA DI AGNESE O DELLA BOSCHI? – SEGUE PIZZINO DA PAURA: “LUI SA CHE IO SO”

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Paolo Gallori per “repubblica.it

 

corradino mineo contestatocorradino mineo contestato

Risposta al veleno di Corradino Mineo a Matteo Renzi. Il senatore fuoriuscito dal gruppo Pd a Palazzo Madama passa al contrattacco e dice del premier: "So quanto si senta insicuro quando non si muove sul terreno che meglio conosce, quello della politica contingente".  Ma non solo. "So - aggiunge infatti Mineo - quanto possa sentirsi subalterno a una donna bella e decisa. Fino al punto - rincara - di rimettere in questione il suo stesso ruolo al governo". "Io so, ma non rivelo i dettagli di conversazioni private", rivendica l'ex direttore di Rainews24. "Non mi chiamo Renzi, non frequento Verdini, non sono nato a Rignano", dice ancora.

RENZI BOSCHI fbRENZI BOSCHI fb

 

E' sicuramente il passaggio più scottante della lunga nota diffusa da Corradino Mineo. Per quell'obliquo, "lui sa che io so" e, ovviamente, per la comparsa di quella "donna bella e decisa" capace di far sentire "subalterno" un politico, il premier, perennemente impegnato a mostrarsi sicuro e vincente. L'identikit tracciato da Mineo sembra condurre a Maria Elena Boschi, ministro per le Riforme, da sempre fedelissima renziana e toscana come il premier, sempre più presente quando il governo deve metterci la faccia e affrontare platee anche pregiudizialmente ostili.

 

renzi a cernobbio con la boschi nirenzi a cernobbio con la boschi ni

Ma la risposta non è più così scontata. Nel giugno del 2014, lo stesso Mineo disse della Boschi: "E' una ragazza intelligente, è secchiona e ha studiato più di Matteo, anche se non ci vuole molto. Quindi si è convinta che poteva fare tutto, ma non è assolutamente in grado. Si è convinta che lei poteva trattare con Berlusconi, Calderoli, non è in grado". Così, l'identikit finisce col somigliare sempre meno alla bella e brava "ma non in grado" Maria Elena, per assumere altre sembianze.

 

Mineo, dunque, da esperto giornalista, getta in pasto ai media quell'amo a cui è impossibile non abboccare. E da lì partire per dare risalto alla sua rivincita. Perché, secondo Mineo, è Renzi il vero colpevole, per aver rivelato "conversazioni private" con l'obiettivo di infangare "per paura di essere infangato". Ma, ricorda appunto l'ex senatore dem, "sa che io so". Per Mineo, dunque, "Matteo Renzi non ha stile".

BOSCHI RENZI BY BENNYBOSCHI RENZI BY BENNY

 

Uscito dal gruppo dem al Senato a fine ottobre, al termine di quello che lui stesso ha definito un "processo sommario" architettato dal capogruppo Zanda, durante il quale, aveva spiegato, gli era stato "contestato un tweet sulla scuola o il fatto che il Movimento 5 Stelle abbia applaudito un mio intervento", Mineo non ha dato le dimissioni da senatore, venendo per questo accusato di incoerenza.

 

"Non ho mai manifestato l'intenzione di dimettermi dal Senato - si difende lui nella nota -, se non in un sms che mandai proprio a lui (Renzi, ndr), disgustato dall'attacco volgare e strumentale che mi aveva mosso davanti all'assemblea del Pd, dopo la vittoria alle Europee. Fu Gianni Cuperlo a riprendermi per i capelli e spiegarmi che la politica, ahimè, è anche questo: scorrettezza cialtrona, e che bisogna saper resistere. Poi Grasso mi ricordò che avevo un mandato da onorare".

RENZI E BOSCHI NEL PRESEPERENZI E BOSCHI NEL PRESEPE

 

D'altronde, ribadisce ancora una volta Mineo, "io non ho bisogno della poltrona, a differenza di qualcun altro. Ho lavorato per 40 anni, salendo passo dopo passo il cursus honorum, da giornalista fino a direttore. Probabilmente ho ancora mercato, potrei tornare a fare quello che ho dimostrato di saper fare". Ma "non ora" punta i piedi Mineo, perché "ho preso un impegno accettando la candidatura che Bersani mi propose nel 2013 e lo manterrò, quell'impegno, in barba a chi vorrebbe asfaltare il dissenso".

 

Ecco, il dissenso. Nella nota di Mineo torna un altro passaggio del suo tormentato rapporto col premier e segretario Pd. Nella stessa occasione in cui definì la Boschi "secchiona ma non in grado", giugno 2014, il senatore ne ebbe anche per Matteo Renzi: "Un bambino autistico, che vorresti proteggere perché tante cose non le sa". La risposta di Renzi arrivò davanti all'assemblea nazionale del Pd: "Di me potete dire quello che vi pare, ma quella frase ha offeso quelle famiglie che hanno un figlio disabile. Non è giusto per chi vive una situazione di sofferenza".

 

MARIA ELENA BOSCHI E RENZIMARIA ELENA BOSCHI E RENZI

Ecco, quella risposta a Mineo non è andata proprio giù. Per oltre un anno è rimasto annotato sulla sua agenda come un conto aperto. Il momento del saldo è giunto, se nella nota Mineo riparla dei "bambini autistici", che fu "Renzi a strumentalizzarli nel modo più squallido per spianarmi. Li ha usati per strappare un applauso in assemblea e non ha fatto poi seguire un solo provvedimento per andare incontro alle tante famiglie in difficoltà". Ma, e qui Mineo torna giornalista, "i fatti hanno la testa dura".

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