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PRENDETE I POPCORN: DOPO L’INCONTRO DI DOMANI IN ALASKA, CHE COMINCERÀ ALLE 21.30 ORA ITALIANA, TRUMP E PUTIN TERRANNO UNA CONFERENZA STAMPA CONGIUNTA – IL PRESIDENTE AMERICANO OGGI POMERIGGIO FARÀ UN “IMPORTANTE ANNUNCIO” – L’OBIETTIVO DEL TYCOON È STRAPPARE ALMENO UNA TREGUA AEREA A “MAD VLAD”: DONALD È SODDISFATTO DELLA FORTE RISPOSTA EUROPEA A FIANCO DI ZELENSKY, CHE GLI PERMETTE DI “SCUDARSI” CON IL SUO ELETTORATO (PAGA L’UE PER LA DIFESA DI KIEV) – L’IPOTESI “COREA”: CONGELARE LA LINEA DEL FRONTE SENZA RICONOSCIMENTO FORMALE - IL CREMLINO: "SI DISCUTERÀ DI COOPERAZIONE ECONOMICA, PACE E SICUREZZA"

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VLADIMIR PUTIN E DONALD TRUMP AL G20 DI AMBURGO DEL 2017

CREMLINO, VERTICE TRUMP-PUTIN DOMANI A 21.30 ORA ITALIANA

(ANSA) - L'incontro tra Vladimir Putin e Donald Trump inizierà domani ad Anchorage, in Alaska, alle 11.30 ora locale (le 21.30 ora italiana). Lo ha riferito il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov, citato dalle agenzie di Mosca.

 

CASA BIANCA, TRUMP FARÀ UN ANNUNCIO ALLE 19:00

(ANSA) - Donald Trump farà un annuncio alle 13:00 di giovedì ora locale, le 19:00 in Italia. Lo riferisce la Casa Bianca senza specificare l'argomento dell'intervento del presidente americano alla vigilia dell'incontro con Vladimir Putin in Alaska.

 

CREMLINO, 2 CONSIGLIERI E 3 MINISTRI CON PUTIN IN ALASKA

putin trump

(ANSA) - Con Vladimir Putin, tre ministri e due consiglieri presidenziali faranno parte della delegazione russa che parteciperà al vertice di domani in Alaska con Donald Trump. Lo ha annunciato il consigliere del Cremlino, Yuri Ushakov. Insieme allo stesso Ushakov, saranno presenti il consigliere per gli investimenti stranieri Dmitriev e i ministri degli Esteri Lavrov, della Difesa Belousov e delle finanze Siluanov. 

 

CREMLINO,TRUMP E PUTIN DISCUTERANNO COOPERAZIONE ECONOMICA

(ANSA) - Nel vertice di domani Vladimir Putin e Donald Trump avranno anche "uno scambio di opinioni sullo sviluppo futuro della cooperazione bilaterale nel settore commerciale ed economico", che "ha un enorme potenziale, purtroppo finora non sfruttato". Lo ha detto il consigliere per la politica estera di Putin, Yuri Ushakov, citato dalla Tass.

 

CREMLINO, A VERTICE ANCHE SICUREZZA E CRISI INTERNAZIONALI

yuri ushakov

(ANSA) -  Nel vertice in Alaska domani tra Vladimir Putin e Donald Trump il "tema centrale" sarà "la risoluzione della crisi ucraina", ma saranno anche affrontati "argomenti più ampi di mantenimento della pace e della sicurezza, nonché le questioni internazionali e regionali attuali e le più urgenti". Lo ha detto il consigliere di Putin per la politica estera, Yuri Ushakov, citato dalle agenzie russe.

 

CREMLINO, 2 CONSIGLIERI E 3 MINISTRI CON PUTIN IN ALASKA

(ANSA) -  Con Vladimir Putin, tre ministri e due consiglieri presidenziali faranno parte della delegazione russa che parteciperà al vertice di domani in Alaska con Donald Trump. Lo ha annunciato il consigliere del Cremlino, Yuri Ushakov. Insieme allo stesso Ushakov, saranno presenti il consigliere per gli investimenti stranieri Dmitriev e i ministri degli Esteri Lavrov, della Difesa Belousov e delle finanze Siluanov.

 

UCRAINA: MINISTRO ESTERI, 'BENE SFORZI USA PER PACE, NOI AL LAVORO CON TUTTI I PARTNER'

VOLODYMYR ZELENSKY - FRIEDRICH MERZ - FOTO LAPRESSE

(Adnkronos) - "L'Ucraina apprezza il lavoro degli Stati Uniti per porre fine alla guerra della Russia e continua a lavorare a stretto contatto con i partner per coordinare le posizioni". E' quanto scrive in un post su X il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha, che dà notizia di un colloquio telefonico con il titolare della diplomazia olandese, Caspar Veldkamp, incentrato "sui recenti sviluppi diplomatici volti a garantire una pace giusta".

 

"Condividiamo l'idea che si possa arrivare a una pace duratura solo con unità transatlantica, cessate il fuoco immediato e pressione incisiva sulla Russia", rimarca Sybiha, mentre il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, è arrivato a Downing Street per colloqui con il premier britannico Keir Starmer in vista dell'atteso faccia a faccia in Alaska tra Donald Trump e Vladimir Putin.

 

DONALD TRUMP E VLADIMIR PUTIN AL VERTICE APEC IN VIETNAM DEL 2017

IL PRESSING DEI VOLENTEROSI PER LA SOLUZIONE «COREANA» E IL VERTICE BIS CON ZELENSKY

Estratto dell’articolo di Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”

 

Nella videoconferenza di ieri Donald Trump, stando alle indiscrezioni, avrebbe accolto le due richieste principali avanzate da Volodymyr Zelensky e dai leader europei. Primo: saranno gli ucraini a decidere sul destino dei loro territori occupati. Secondo: gli americani sono disponibili a fornire, insieme con gli europei, le garanzie di sicurezza per mettere l’Ucraina al riparo da attacchi futuri.

 

trump putin

Sono questi i risultati politici più importanti, che andranno ora verificati nei fatti, a partire proprio dall’atteso vertice di domani tra il presidente americano e Vladimir Putin. I leader europei hanno concordato un piano in cinque punti che hanno poi sottoposto al presidente degli Stati Uniti.

 

Con una premessa di metodo: il ruolo degli americani resta fondamentale per sondare le reali intenzioni di Putin. Trump e i «volenterosi», dunque, si sarebbero trovati d’accordo sul primo passaggio: «nessun negoziato sull’Ucraina, senza l’Ucraina». Secondo: non si discute di confini se non con Zelensky al tavolo. Terzo: la trattativa deve partire dalla linea del fronte sul campo . Quarto: qualsiasi concessione alla Russia va bilanciata con robuste garanzie di protezione militare per Kiev. Quinto: occorre mantenere alta la pressione su Mosca con le sanzioni.

 

FOTO DI GRUPPO AL G7 DI KAnanaskis IN CANADA

Il leader ucraino è stato tra i primi a intervenire. Zelensky, con grande cautela, ha messo in guardia il presidente americano: Putin sta solo cercando di guadagnare tempo; non vuole davvero la pace, a meno che l’accordo non si risolva in una resa incondizionata per l’Ucraina.

 

Un po’ tutti, dal presidente francese Emmanuel Macron a Giorgia Meloni, hanno insistito sulla necessità di programmare fin d’ora un altro vertice,questa volta con la presenza di Zelensky e, perché no, degli europei. A margine della «call» sono anche circolate delle ipotesi. Il leader ucraino ha riproposto «Roma», senza specificare se si riferisse alla Capitale italiana o al Vaticano.

 

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha citato Ginevra. Ma la discussione è rimasta in superficie: intanto bisogna vedere come andrà il summit di Ferragosto.

 

TUSK - VON DER LEYEN - STARMER - MELONI - ZELENSKY

Gli sforzi delle diplomazie si stanno concentrando sulla questione territoriale. Anche ieri Trump è stato netto: Kiev deve prepararsi a rinunciare a una parte del suolo nazionale.

È una prospettiva accettabile per Zelensky? La risposta ufficiale è «no». Ma diversi Paesi, tra i quali Germania, Polonia e in parte Italia, stanno esplorando un’altra strada. Il cancelliere Merz ne ha parlato per un’ora nel bilaterale con Zelensky.

 

L’idea è di escludere in ogni caso il riconoscimento formale («de iure») del passaggio di regioni ucraine alla Russia.

 

Senza eccezioni: né la Crimea, né la quota del Donbass occupata dall’armata putiniana, né, tantomeno, i distretti ancora sotto il controllo ucraino rivendicati da Putin. Si potrebbe arrivare, invece, al congelamento della linea del fronte, con una tregua stabile. La soluzione coreana, insomma, più volte evocata anche negli anni scorsi.

 

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A quel punto Zelensky non sarebbe obbligato, come prevede la Costituzione, a convocare un referendum per sancire la cessione dei territori e potrebbe coltivare la speranza, flebile in verità, di poterli recuperare un giorno, nell’era post-putiniana. […]

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