PRENDI I SOLDI E SCAPPA (DAL M5S): I GRILLINI SCELGONO SE PERDERE I QUATTRINI O LA FACCIA

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Andrea Malaguti per "la Stampa"

«È una vergogna che una mail di questo tipo sia stata anche solo concepita». Il deputato Cinque Stelle chiude l'iPhone stizzito. È ancora confuso e allora cerca di aggrapparsi a un aborto di sorriso. Si guarda intorno come se cercasse il sostegno di qualcuno. È solo. Perciò si attacca al telefono. «Ma tu l'hai ricevuta?». Non tutti gli rispondo di sì. Ma la mail c'è. Inviata dalla capogruppo Roberta Lombardi. Una comunicazione che per la prima volta non è circolare ma individuale. Come se ci fosse stata una divisione tra buoni e cattivi. Che cosa dice?

Parla di soldi, anticipando il tema di fondo della riunione presumibilmente turbolenta che si terrà stasera: la diaria. «Abbiamo bisogno di capire come agirai tu personalmente, ovvero se restituirai l'eccedenza di diaria non rendicontata e dunque non spesa». Tu personalmente. Non basta più il sondaggio effettuato sul forum in cui la maggioranza di parlamentari si è espressa per la libertà di coscienza. Perché poi è arrivato lo spigoloso post di Grillo a ribaltare il tavolo: «Houston, abbiamo un problema. Di cresta».

Crocifissi. Ma non era la democrazia della rete a prendere decisioni per tutti? Al programma «In ½ ora», il capogruppo al Senato, Vito Crimi, spiega: «Manteniamo l'impegno, posso dire a nome dei 53 senatori che restituiremo la parte non spesa, su questo non c'è dubbio». L'impegno? Davvero c'è una carta firmata? E soprattutto se la decisione è già presa a che serve l'incontro di oggi a Montecitorio?

«Se parlo in riunione rompo per sempre», sospira il deputato. Se. Un dubbio che sono in molti ad avere in tasca. Dove si generano l'energia e il coraggio? È giusto rimanere all'interno di una formazione politica di cui non si riesce più a condividere le linee guida? Dibattito aperto. «Se qualcuno crede che stiamo ancora litigando sui soldi si sbaglia. Qui il problema non è la diaria, ma il metodo». Quello usato dal Capo Politico, nello specifico.

Beppe Grillo, l'antico compagno di viaggio. Il Guru. Un viso antico e amichevole, quasi paterno, che oggi ricomincia a girare le piazze d'Italia per fare proseliti con gli occhi cerchiati da orbite scure di stanchezza che ormai sembrano due lune in un alone di nebbia.

«Abbiamo bisogno della tua risposta per mettere un punto e per dare a Beppe quello slancio e quelle motivazioni per essere il nostro potente megafono di sempre», chiude con neppure troppo vaga retorica trionfalistica la mail della Lombardi. Ma il fascino di Grillo sui suoi deputati non è più quello di poche settimane fa.

«Il nostro centro di controllo è la rete, non Huston», ha spiegato Adriano Zaccagnini. E il senatore Francesco Campanella, in una intervista a Repubblica, si è spinto anche più in là. «Espulsioni, insulti e minacce, il suo stile da leader non funziona», ha tuonato come se si stesse liberando il petto da un'oppressione. L'ape regina non controlla più l'alveare. E' l'errore fatale dal quale discende una miriade di errori marginali.

Come se si fosse rotta una diga. È il Movimento che non capisce loro o sono loro a non capire il Movimento? Uno degli uomini più in vista dello staff della comunicazione al Senato si sfoga: «C'è gente che non ha spese, non ha assunto collaboratori, vive a Roma, si è presa ventimila euro e se li vuole tenere. Sono come Gollum del Signore degli Anelli: il mio tesoro. Disposti ad uccidere per questi maledetti soldi. Se ne vadano pure, se credono».

Ipotesi da non escludere. Su Facebook il deputato Alessandro Furnari scrive: «Stiamo capendo che chi ha difficoltà economiche non può fare politica nel Movimento 5 Stelle». Aveva aderito al progetto sentendosi prezioso come un ramo d'oro. O una foglia di giada. E oggi si sente niente. Scoria invisibile di un blog altrui.

 

ENRICO LETTA ROBERTA LOMBARDI E VITO CRIMIroberta lombardi in versione signorina rottermeierVITO CRIMI - ROBERTA LOMBARDIGRILLO Lombardi e Vito A ROMA GRILLO LOMBARDI CRIMI ADRIANO ZACCAGNINI ALESSANDRO FURNARI BEPPEGRILLO