“VOGLIAMO VIVERE” SENZA VOTARTI - LA PRESENTAZIONE DEL MOVIMENTO DI EMILIO FEDE (“VOGLIAMO VIVERE”) È UN FLOP IMBARAZZANTE: IN SALA UNA QUARANTINA DI POVERI CRISTI - A FLAGELLARSI IN PRIMA FILA ANCHE OMBRETTA COLLI E TIZIANA MAIOLO - DOPO AVER DETTO DI PRENDERE 20 MILA € MENSILI DA MEDIASET SENZA FAR NULLA, EMILIO SVIRGOLA: “LA MIA COLF SI È AUTORIDOTTA LO STIPENDIO, PERCHÉ SA IN CHE CONDIZIONI VIVO”…

Elisabetta Soglio per il "Corriere della Sera"

Da bravo giornalista, la parola chiave la regala lui stesso: «Un flop». Ieri mattina Emilio Fede ha presentato al Teatro Nuovo il suo movimento «Vogliamo vivere»: maxi cartellone con il logo e la sua immagine sorridente, luci alte, in sottofondo la canzone scritta apposta dall'amico Paolo Manila (che nella melodia e nelle parole ad effetto ricorda molto i cori di Forza Italia). Ma nella enorme sala ci sono sedute una quarantina di persone.

Due sole le facce note, quelle di Ombretta Colli e di Tiziana Maiolo rammaricate per la situazione: «Quando sei all'apice hai tanti amici e poi quando cadi in disgrazia...». Ma l'ex direttore non si lascia abbattere, va in centro palco, prende il microfono e esordisce con una battuta: «Per andare in prima pagina o fai un boom o fai un flop...».

Poi, in un lungo monologo intervallato da ricordi personali, accenni a Berlusconi, diversi attimi di commozione, Fede spiega quello che ha in testa. Il suo progetto nasce dal fatto che «quando giro per la città, nei negozi e nei mercatini tutti mi chiedono quando torno. Ma io non me ne sono mai andato e vorrei fare qualcosa di utile perché c'è troppa gente che sta male». Di qui il motto «La dignità è un diritto».

Fede legge tre numeri da un foglietto: 4 milioni di precari, 3 milioni di persone sotto la soglia di povertà, 5 milioni di senza lavoro. «Ma si può vivere così?», sbotta. Ed ecco l'ipotesi di «creare un movimento civico che potrebbe diventare una lista per portare qualcuno al Parlamento». Non che la sua ambizione sia quella di approdare a Roma, chiarisce, «anche perché tutte le volte che Berlusconi me lo ha chiesto ho detto di no».

Ma «vorrei essere ricordato per quello che ho fatto di buono e per quello che posso fare». Le proposte? Per ora sono due: «Chi ha un reddito oltre i 100 mila euro dovrebbe farsi carico di cinque famiglie bisognose adottandole con 2.500 euro»; e poi, «serve un comitato di saggi che resti in carica sei mesi e cerchi di rimettere in moto l'economia perché Monti non sta facendo nulla di buono».

Fede annuncia di aver dovuto indebitarsi per diffondere le idee del movimento («La mia colf si è autoridotta lo stipendio, perché sa in che condizioni vivo») e di non apprezzare il politico Grillo («Mi fa ridere più ora di quando faceva il comico»). Poi va a ruota libera: fa i complimenti a Milena Gabanelli («Perché il suo sì che è vero giornalismo»); respinge l'abbinamento Fede-Berlusconi («Io sono stato assunto da Enzo Biagi, che quando ha compiuto 80 anni mi ha citato fra i cinque che hanno segnato la storia del giornalismo»);

si occupa delle primarie Pd («Renzi mi ha scritto un messaggio, forse ha sbagliato, comunque io voterei Bersani perché è più affidabile»); se la prende con don Mazzi («Mi aspettavo di vederlo in questa sala, perché quando lui non era nessuno io ho aiutato la sua comunità Exodus»). Quanto al nuovo partito di Berlusconi, «lo annuncerà giovedì e fa bene a tornare in campo, è anche dimagrito...».

 

 

EMILIO FEDE PRESENTA IL SUO PARTITO DAVANTI A UNA SALA VUOTA jpegEmilio Fede emilio fede emilio fede OMBRETTA COLLI TIZIANA MAIOLO Milena GabanelliTIZIANA MAIOLO NELLA SALA VUOTA ALLA PRESENTAZIONE DEL PARTITO DI EMILIO FEDE jpeg