LOBBISTI IN TONACA - NEI GIORNI CALDI DEL QUIRINALE, PRETI E PORPORATI HANNO FATTO PRESSING SULLA SEGRETERIA DI STATO PER UNA “BENEDIZIONE” A FAVORE DI AMATO O DI CASINI - QUALCUNO SI È SPESO ANCHE PER MATTARELLA?

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Filippo Di Giacomo per “il Venerdì - la Repubblica”

 

monsignor parolin arriva al suo primo incontro bilaterale italia vaticano monsignor parolin arriva al suo primo incontro bilaterale italia vaticano

Durante le giornate elettorali di inizio febbraio, quelle che hanno consegnato Sergio Mattarella al Quirinale, in Vaticano si è riso. L’eco dei colloqui intercorsi tra i protagonisti della scena politica italiana (specie tra D’Alema e Berlusconi e tra questi e Renzi) ha infatti regolarmente varcato le sacre mura grazie agli emissari inviati a perorare cause negli uffici del potere papale.

 

I lobbisti con la tonaca hanno fatto sforzi ingenti per ottenere, anche se “sub secreto”,  un “pronunciamento” vaticano in favore delle candidature di Amato e Casini. Per il primo in nome di un’ evidente sensibilità ai “temi caldi” del magistero papale degli ultimi decenni e per il secondo grazie alla militanza in un partito confessionale neo-democristiano.

 

GIULIANO AMATO E ROMANO PRODIGIULIANO AMATO E ROMANO PRODI

Che nel “demi-monde” che avvolge i potentati romani le tonache abbondino non è un segreto, e che in un passato assai prossimo spesso i preti specializzati in lobbing scalassero le gerarchie ecclesiastiche non per meriti, ma in virtù del “peso” dei gruppi di interesse (assai profani) che rappresentavano è altrettanto noto.

 

Le risate dunque sono scaturite dal fatto che, dopo due anni di pontificato bergogliano, i poteri romani non si rassegnano ancora a quanto Papa Francesco ha imposto al Vaticano: astenersi da ogni tentativo di muovere pedine sullo scacchiere politico nazionale. Non è un caso se nei fatidici giorni, mentre silenziosamente cresceva l’assenso alla candidatura di Mattarella, su un quotidiano nazionale il vescovo Bruno Forte firmava un articolo dichiarando «inesatte» le categorie che per anni il magistero aveva definito «valori non negoziabili».

PIEFERDINANDO CASINI SI SOTTOPONE AL TEST ANTI DROGA PIEFERDINANDO CASINI SI SOTTOPONE AL TEST ANTI DROGA

 

Nel contempo, il silenzio delle stanze vaticane appariva segno di grande rispetto per il futuro presidente, e in segreteria di stato si ricordava come fosse stato un generoso protagonista del tentativo di far nascere quel “Partito Popolare Italiano” (allegramente ucciso, da altri, nella culla) e come la sua elezione poteva scongiurare le ubbie di un “partito confessionale” funzionale solo ai soliti e noti interessi.

 

Forse l’educazione cristiana e culturale di Mattarella si avvale anche della formazione ricevuta al San Leone Magno, una scuola cattolica di Roma non elitaria, sede di gruppi di Azione Cattolica assai vivaci grazie ad un “presidente” chiamato Piersanti Mattarella, suo fratello maggiore. Ma anche il padre Bernardo aveva ricoperto ruoli attivi e creativi nell’Azione Cattolica siciliana e nazionale.

Il presidente Sergio Mattarella esce di casa, accompagnato dalla scorta e dalla figlia Laura, per andare a messaIl presidente Sergio Mattarella esce di casa, accompagnato dalla scorta e dalla figlia Laura, per andare a messa

 

E così insieme alla famiglia, durante quegli anni di permanenza a Roma, il giovane Sergio andava a Messa a San Giovanni a Porta Latina, dove predicava quel don Clemente Riva che, anche da vescovo ausiliare di Roma, fu punto di riferimento del laicato cattolico prima della discesa nell’Urbe di Cielle, Opus Dei e Comunità di Sant’Egidio. Solo una sana e consapevole pazienza ha permesso a quei giovani dell’Azione Cattolica di rimanere fedeli alla loro coscienza?