francesco boccia panettone senato

PRIMA GLI ITALIANI? PRIMA IL PANETTONE: I SENATORI SI APPARECCHIANO UN BEL PONTE LUNGO DI NATALE – LA PROPOSTA ARRIVA DALL’OPPOSIZIONE DEL PD, NELLA PERSONA DI FRANCESCO BOCCIA, CHE HA CHIESTO ALLA MAGGIORANZA DI INIZIARE A DISCUTERE LA MANOVRA IL 27 DICEMBRE, E NON IL 23, COSÌ DA ALLUNGARE LE VACANZE PER LE FESTIVITÀ. IL CENTRODESTRA NON È CONTRARIO, ANZI - TUTTO BENE? MICA TANTO: C’È IL RISCHIO DI NON APPROVARE LA LEGGE DI BILANCIO ENTRO IL 31 DICEMBRE, E MANDARE IL PAESE IN ESERCIZIO PROVVISORIO…

FRANCESCO BOCCIA PANETTONE

MANOVRA: COMMISSIONE SOSPESA, SI PUNTA A OK NEL POMERIGGIO

(ANSA) - La seduta notturna della commissione Bilancio sulla manovra non è bastata per chiudere l'esame degli emendamenti. I lavori sono sospesi e riprenderanno intorno alle 15, dopo l'intervento della presidente del consiglio Giorgia Meloni in Aula per le comunicazioni in vista del consiglio europeo. L'obiettivo resta comunque quello di chiudere in giornata con il via libera al mandato ai relatori. Lo conferma uno dei relatori, Ylenia Lucaselli (FdI): "Sì, assolutamente sì", si chiude oggi, risponde ai cronisti. "Non manca molto, un paio d'ore e finiamo tutto".

 

MANOVRA: GIORGETTI, IN COMMISSIONE? SE MI CHIAMANO VADO'

GIORGIA MELONI E GIANCARLO GIORGETTI ALLA CAMERA

(Adnkronos) - ''Io ho dato disponibilità, se mi chiamano ci vado''. Così il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, arrivando a Montecitorio, risponde a chi gli chiede se andrà in Commissione sulla manovra.

 

MANOVRA, I SENATORI SPERANO NEL PONTE LUNGO DI NATALE E NON VOGLIONO LAVORARE IL 23 DICEMBRE

Estratto dell’articolo di Simone Canettieri per “il Foglio”

 

La lotta al governo può attendere. I tagli alla sanità pure, per non parlare dell’aumento degli stipendi ai ministri non eletti. Prima della manovra, viene il panettone (o il pandoro) da consumare e digerire con calma, molta calma, in famiglia. E lontano dal Parlamento con un lungo ponte di festività: almeno una settimana.

 

GIORGIA MELONI E I MINISTRI IN SENATO

La faccenda si intreccia con il calendario di Montecitorio, ma si può riassumere così: da domani Palazzo Madama termina i lavori d’Aula ordinari con la conversione dell’ultimo decreto.

 

Poi – al netto del concerto di Natale di domenica prossima – ci sarà il rompete le righe. Fino a quando la manovra non approderà  per l’ultimo sì. Le opposizioni, a partire dal Pd, hanno chiesto alla maggioranza di iniziare a discuterla  il 27 e non il 23 dicembre. Indovinate  perché.

PANETTONE E PANDORO

 

[…] L’appello è arrivato dai dem – nella persona del capogruppo Francesco Boccia – e non pare che sia stato preso male  dalla maggioranza e dal resto delle opposizioni.

Di sicuro il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, al contrario, ha fretta di chiudere perché i tranelli e gli inciampi sono sempre dietro l’angolo quando c’è la “diligenza” di mezzo.

 

E anche Giorgia Meloni […] è per far lavorare le Camere a spron battuto. […] La manovra, che ormai viene discussa di fatto solo da un ramo del Parlamento, dovrebbe essere licenziata entro questa mattina alle 9.45 dalla commissione Bilancio. […]

 

ignazio la russa in senato

Sempre oggi pomeriggio ci sarà la capigruppo per iniziare a capire i tempi della discussione generale della manovra alla Camera. Giovedì dovrebbe essere posta – “al novanta per cento” – la fiducia.  Per essere votata, come da regolamento di Montecitorio, 24 ore dopo. Cioè venerdì. E qui inizia il balletto dei senatori. [...] Rullo di tamburi, via con  gli scongiuri degli inquilini della Camera alta, i balletti, le telefonate a casa per rassicurare i cari che “forse tesoro, mi faccio un ponte lungo lungo, altro che quello sullo Stretto!”.

 

Nessuno al Senato vuole lavorare lunedì 23 dicembre. Tutti vorrebbero tornare direttamente il 27 per il rush finale: una pratica […] che si può sbrigare in 36 ore e poi via con il festone di Capodanno.

 

L’ideale è che dunque la manovra arrivi alla commissione Bilancio di Palazzo Madama fra due venerdì, non questo, ma quello dopo. Lasciando così ai senatori   quasi dieci giorni di relax (salvo chi vorrà andare domenica al concerto, s’intende).  Funzionari in ansia, staff con il cornetto in mano, tutti a compulsare l’ultima pagina del calendario del 2024 insieme con i regolamenti parlamentari.  Se dovesse andar male, comunque, gli unici senatori a lavorare lunedì prossimo saranno quelli della commissione competente.

 

giorgia meloni al senato 2

Ignazio La Russa, presidente del Senato, e uomo di mondo, ieri al consueto scambio di auguri con i dipendenti non a caso ha detto: “Noi siamo pronti sia a chiudere prima del 20, sia ad andare anche al 27 e al 28, perché sono giorni lavorativi e non si può escludere che dovremo tornare, non c’è niente di strano. Tanti lavoratori lavorano il 27 e il 28 e se il Senato dovrà stare aperto starà aperto”.  […]

giancarlo giorgetti giorgia meloni