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Ernesto Menicucci per il “Corriere della Sera”
Il sospetto sui voti «comprati» a Napoli, lo strano caso della moltiplicazione delle schede bianche a Roma. E le primarie del centrosinistra finiscono nel caos. Ma quello che succede nella Capitale è nulla rispetto alla vicenda campana, che diventa terreno di scontro tra i candidati e le forze politiche.
Ora c' è anche una novità: un nuovo video (dopo quello dell' euro regalato agli elettori) con esponenti del centrodestra che invitano a votare per Valeria Valente: nelle immagini si riconoscono Claudio Ferrara, ex assessore municipale, candidato nel 2013 con Berlusconi, e Giorgio Ariosto che è anche presente al comitato della candidata la sera dei festeggiamenti.
Lo sconfitto Antonio Bassolino si dice «disgustato» e annuncia «di aver presentato ricorso: rispettare la libertà e la dignità delle persone è requisito irrinunciabile della democrazia».
E la Procura apre un fascicolo, affidato alla seconda sezione che si occupa di reati contro la pubblica amministrazione, coordinata dal procuratore aggiunto Alfonso D' Avino: si tratta, per ora, di un' indagine conoscitiva senza ipotesi di reato, ma quasi sicuramente i video saranno acquisiti agli atti.
NAPOLI PRIMARIE PD ESPONENTI CENTRODESTRA
Il sindaco Luigi de Magistris attacca: «Le immagini sono chiare, è profondamente squallido quello che è successo». Cinque Stelle apre il fuoco di fila. Per Beppe Grillo «dopo la Gomorra Pd di Casavatore, ora brogli e compravendita di voti: invitiamo i cittadini a denunciare il Pd». Roberto Fico aggiunge: «Valeria Valente non dice nulla? Chi tace è complice».
Maurizio Gasparri, FI, insiste: «Ci tocca persino essere solidali con Bassolino». Interviene anche Matteo Salvini: «Primarie a pagamento, che tristezza, che vergogna: solo 1 euro per votare uno del Pd, e addirittura 35 per mantenere un clandestino!». Valeria Valente non si tira indietro:
«Ho visto quel video e mi sembra poco chiaro, se ci sono state irregolarità dal punto di vista etico, anche se non penale, io sarò la prima a chiedere che si agisca con trasparenza e determinazione poiché il risultato delle primarie non appartiene solo al vincitore ».
Matteo Orfini, presidente Pd, getta acqua sul fuoco: «Parliamo di un paio di casi. Le primarie non vanno rifatte». Ed Ettore Rosato, capogruppo alla Camera: «M5S fa confusione per coprire lo spionaggio sulle mail dei parlamentari».
In realtà, però, anche quattro deputati piddini (Luisa Bossa, Giorgio Piccolo, Michela Rostan e Anna Maria Carloni, moglie di Bassolino) più l' europarlamentare Massimo Paolucci prendono le distanze: «È una vergogna». E Roma? Orfini sente Renzi e insieme decidono di «convocare la direzione nazionale per il 21 marzo».
orfini tra i banchetti pd a roma
Per Renzi, è il tentativo di far tacere la minoranza dem. E, magari, impedire fughe a sinistra. Ma l' astensionismo preoccupa anche il presidente Sergio Mattarella: «È una ferita che nessuno può permettersi di trascurare».
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