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Fabrizio Dragosei per il "Corriere della Sera"
Ispezioni fiscali, pressioni perché venda tutti i suoi asset in Russia e alla fine un processo per hooliganismo, come quello che ha portato alla condanna delle tre componenti del gruppo Pussy Riot che avevano danzato contro Putin nella chiesa di Cristo Salvatore. Aleksandr Lebedev, proprietario assieme a Mikhail Gorbaciov del giornale d'opposizione Novaya Gazeta, è nei guai. Si è rivolto ad attori, a personalità famose e «integerrime» per ottenere lettere di raccomandazione da presentare al giudice.
L'accusa è spuntata dopo che in un dibattito televisivo Lebedev aveva preso a pugni un altro oligarca, Sergej Polonskij. Ma anziché incriminarlo per lesioni o percosse, i magistrati hanno fatto ricorso all'articolo del codice penale che prevede fino a cinque anni di carcere. E l'hooliganismo, legato a «odio per motivi razziali, religiosi» o di altro tipo, sfugge a definizioni precise; così tutto è nelle mani dei giudici.
Hanno offerto di sostenere per iscritto che Lebedev è un uomo per bene personaggi di tipo assai diverso. Dalle suore di un convento a medici e responsabili di associazioni caritatevoli in passato finanziate dall'oligarca. Fino a esponenti dello show business internazionale: Hugh Grant, John Malkovich, Kevin Spacey e Elton John.
«à un filantropo, una persona ben educata e stimata da molti qui nel Regno Unito», scrive nella sua lettera Grant, il protagonista di «Notting Hill» e «Quattro matrimoni e un funerale». Lebedev, tra l'altro, è anche proprietario dei quotidiani The Independent e The Evening Standard.
L'attore americano Spacey («American Beauty», «L.A. Confidential») afferma: «Sono ben conosciuti la sua generosità e il suo rispetto per la trasparenza nel giornalismo e nella società ». E l'attore, regista e produttore americano Malkovich («Being John Malkovich» e, ora, «Educazione Siberiana») spiega: «Sebbene possa aver reagito in maniera non accorta a una deliberata provocazione, non è un violento né una persona pericolosa».
In totale al tribunale di Mosca che si occupa del caso stanno arrivando una sessantina di lettere. Dal Decano dell'Abbazia di Westminster al Metropolita di Ekaterinburg, alle suore di Yaroslavl, al commediografo Sir Tom Stoppard (sceneggiatore dell'ultimo «Anna Karenina»).
L'incidente per il quale è stato incriminato Lebedev avvenne nel 2001. Durante il dibattito, Polonskij disse che aveva voglia «di tirare un pugno in faccia», evidentemente rivolto a Lebedev. A una successiva «provocazione» di Polonskij, Lebedev lo colpì. Attualmente Polonskij è in Cambogia dove è accusato di aver minacciato con un coltello l'equipaggio di una motovedetta. Lo avevano fermato perché senza documenti e lui costrinse i sei marinai a saltare in mare.
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