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“IL GOVERNO RICONOSCA LA PALESTINA” - PROVE DI UNITÀ ALL’OPPOSIZIONE TRA SCHLEIN E CONTE CON UNA MOZIONE SU GAZA – MA SUL REFERENDUM SUL JOBS ACT E SULL’UCRAINA L’IMPRESA DI RIDURRE IL CENTROSINISTRA ALL’UNITÀ È IMPOSSIBILE, ANCHE PERCHÉ È LO STESSO PD A ESSERE DIVISO – DOPO LE REGIONALI SI TERRÀ UN CONGRESSO PER IL CHIARIMENTO DEFINITIVO TRA I DEM – MASSIMO FRANCO: “LA MOZIONE PRESENTATA DA PD E M5S SERVE A SPOSTARE L’ATTENZIONE DALL’UCRAINA E DALL’UE SULLE QUALI LE DIVERGENZE SONO VISTOSE AL PUNTO DA..."
Maria Teresa Meli per il Corriere della Sera - Estratti
Elly Schlein non distoglie l’attenzione dall’obiettivo e si prepara ai prossimi passaggi elettorali: referendum e Regionali. Per questa ragione la leader del Partito democratico sta pensando di convocare entro il 10 maggio un’assemblea nazionale. Non sarà quella, ovviamente, la sede del chiarimento che la stessa segretaria aveva sollecitato dopo la spaccatura del gruppo pd di Strasburgo, ma la riunione del parlamentino dem le fornirà l’occasione per mettere nero su bianco la sua linea per quanto riguarda i referendum dell’8 e 9 giugno.
L’altroieri Maurizio Landini, incontrando i leader di Pd, M5S e Avs, si è lamentato della scarsa iniziativa delle forze d’opposizione su questo fronte. Ma Schlein sui referendum punta molto. Non tanto perché dia per scontato che raggiungano il quorum necessario, perché non è affatto detto, ma perché su quel terreno potrà riconnettersi con il più grande sindacato della sinistra e con i lavoratori. Un «ricongiungimento» che le servirà quando le elezioni politiche busseranno alla porta.
Ma per tagliare questo traguardo la segretaria deve riuscire a mettere la sordina alle polemiche interne. Di qui l’idea di un’assemblea nazionale in cui si metta ai voti un documento sul referendum che riguarda il Jobs act. Schlein non vuole che il suo partito in piena campagna referendaria si divida tra chi vuole archiviare la legge di Matteo Renzi e chi invece, come i riformisti, frena e si dice pubblicamene in disaccordo. «Dobbiamo impegnarci tutti nella campagna per il referendum», è la sua convinzione. Chi non concorda con questa linea non deve fare campagna contro.
ELLY SCHLEIN - GIUSEPPE CONTE - MEME BY EDOARDO BARALDI
Peraltro sul referendum che riguarda il Jobs act c’è unità di intenti con il M5S e Avs, e Schlein non vuole sprecare questa occasione. Secondo la segretari del Pd, infatti, «prima delle elezioni politiche bisognerà moltiplicare le iniziative comuni».
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«Presentiamo questo testo — ha spiegato Conte — per suscitare un dibattito pubblico. Il governo Netanyahu si sta macchiando di un atteggiamento criminoso nel silenzio del governo italiano». «Una mozione unitaria — ha aggiunto Schlein — è necessaria per riaccendere un faro di attenzione perché Gaza è ripiombata nell’indifferenza.
C’è un’apocalisse umanitaria di fronte alla quale l’Unione europea rimane in silenzio».
Sull’Ucraina l’impresa di ridurre il centrosinistra all’unità è pressoché impossibile, anche perché è lo stesso Pd a essere diviso. Ma per questo, come per le altre questioni ancora aperte nel Partito democratico, Schlein attende il dopo-regionali: allora si terrà un congresso per il chiarimento definitivo tra i dem.
SCHIERATI SULLA PALESTINA PER NASCONDERE I CONTRASTI
Massimo Franco per il Corriere della Sera - Estratti
La mozione presentata dalle opposizioni per richiamare l’attenzione sulle brutali operazioni militari israeliane a Gaza ha una tripla funzione: mostrare unità sulla politica estera, attaccare Giorgia Meloni alla vigilia della visita a Washington e spostare l’attenzione dall’Ucraina e dall’Ue sulle quali invece le divergenze sono vistose: al punto da essersi presentati in ordine sparso in Parlamento.
conte fratoianni bonelli schlein
L’iniziativa è partita dal M5S, che ha bilanciato col Medio Oriente il silenzio di ventiquattr’ore seguito alla strage compiuta dai russi nella cittadina ucraina di Sumy. Il M5S ha voluto riproporsi come guida delle forze di sinistra e «pacifiste», risucchiando nella sua strategia lo stesso Pd. Il leader del M5S, Giuseppe Conte, a precisa domanda ha risposto: «È una nostra iniziativa parlamentare. Come ha detto Elly, è aperta a tutti. Ma se la risposta deve essere puntuale: l’abbiamo concordata noi, la mozione è nostra ma la mettiamo a favore di tutti». Su Gaza «non ci dovrebbero essere maggioranza e opposizione». Conte ha insistito spiegando che si sta parlando «di crimini contro l’umanità, di sterminio». «Su Sumy ho fatto una dichiarazione chiara di condanna senza se e senza ma: i morti sono morti ovunque. Ma cosa diciamo su Gaza? Muoiono 30 bambini al giorno. Quei bambini non valgono?».
Quando ha citato «Elly», si riferiva alla segretaria del Pd, Elly Schlein. Con lei hanno aderito alla mozione anche Avs di Nicola Fratoianni. Ma, appunto, hanno aderito, non l’hanno promossa, a conferma di una crescente subalternità politica: almeno in questa fase. La loro saldatura sul Medio Oriente permette di colpire il governo e l’Ue, loro bersagli privilegiati, senza radicalizzare l’antiamericanismo; ed evitando di addentrarsi nella questione del riarmo europeo e del sostegno all’Ucraina, fonte di contrasti che risalgono a mesi addietro, e sui quali il M5S e l’Avs hanno lambito le posizioni leghiste, attirandosi il sospetto di assecondare la strategia russa.
RICCARDO MAGI - GIUSEPPE CONTE - ANGELO BONELLI - ELLY SCHLEIN - NICOLA FRATOIANNI - FOTO LAPRESSE
GIUSEPPE CONTE - NICOLA FRATOIANNI - ANGELO BONELLI - ELLY SCHLEIN - - RICCARDO MAGI - FOTO LAPRESSE
elly schlein giuseppe conte angelo bonelli genova, manifestazione per le dimissioni di giovanni toti
magi conte bonelli schlein fratoianni
giuseppe conte elly schlein genova, manifestazione per le dimissioni di giovanni toti
giuseppe conte elly schlein genova, manifestazione per le dimissioni di giovanni toti
schlein conte
conte fratoianni bonelli schlein magi
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