taverna di maio

“NON LO RICONOSCO PIÙ, SI COMPORTA COME UN CENTRISTA QUALUNQUE” – LA “PULCINA” DI CONTE, PAOLA TAVERNA, ATTACCA DI MAIO: “STA CERCANDO DI DISTRUGGERE IL NUOVO CORSO DEL MOVIMENTO. PRIMA ANCORA DI CHIEDERE SE DEVE ESSERE ESPULSO, BISOGNEREBBE CHIEDERGLI PERCHÉ FA DI TUTTO PER USCIRE. PER ME È SOLO TATTICA. FORSE STA GUARDANDO AL CENTRO, SI COMPORTA COME QUALCHE SENATORE FIORENTINO CHE USA LA POLITICA COME SE STESSE GIOCANDO A MONOPOLI”

Federico Capurso per “La Stampa”

 

paola taverna

Per tutto il tempo dell'intervista, la vicepresidente vicaria del Movimento, Paola Taverna, non vuole mai chiamarlo «Luigi», ma sempre e solo per cognome, «Di Maio», come fosse un estraneo. E in effetti, «non lo riconosco più - ammette Taverna -, sembra di sentir parlare Renzi, si comporta come un centrista qualunque».

 

Il Consiglio nazionale si riunirà in piena notte, con il favore delle tenebre - per dirla con Giuseppe Conte - e deciderà la linea da tenere nei confronti del ministro degli Esteri, anche se l'epilogo sembra già scritto nelle pieghe delle accuse che gli vengono rivolte: «Sta cercando di distruggere il nuovo corso del Movimento. Lo vuole terremotare».

 

conte taverna

Arriverete mai all'espulsione di Di Maio?

«Prima ancora di chiedere se Di Maio deve essere espulso, bisognerebbe chiedere a lui perché fa di tutto per uscire. Ha mentito sulla risoluzione, sapeva benissimo che era un testo vecchio e superato, eppure l'ha usata per attaccarci.

 

Fa un danno enorme al Movimento e non offre nessun servizio al Paese. Per me è solo tattica: le sue critiche sono iniziate subito dopo l'annuncio di Giuseppe Conte di voler chiedere alla nostra base un voto per modificare o meno il limite dei due mandati».

 

Continuate a ripetere che Di Maio fa di tutto per uscire, ma perché non lo espellete? Perché aspettate che sia lui ad andarsene?

di maio conte

«Ripeto, al momento mi sembra che sia stato lui a dirsi fuori dalla casa che lo ha ospitato per anni e che lui stesso ha contribuito a costruire. In ogni caso decisioni così importanti vanno discusse negli organi preposti e previsti dallo Statuto.

 

Deve prima dare delle spiegazioni alla comunità del Movimento. Innanzitutto, sul motivo per cui ha deciso di mentire sulla risoluzione. Le sue parole non mi hanno provocato rabbia, ma tristezza. Ci dice che stiamo tornando al vecchio movimento radicale, ma la sua è una politica da anni Ottanta».

CONSIGLIO NAZIONALE DEL M5S

 

L'ambasciatore russo in Italia Sergej Razov sottolinea con soddisfazione le spaccature in Italia sugli aiuti militari. Non ne avete alcuna responsabilità?

«Si sta ancora lavorando in Parlamento al testo della risoluzione. Noi stiamo ponendo una questione politica. Abbiamo già inviato delle armi, questo conflitto rischia di essere lunghissimo, e ora serve un'escalation diplomatica nell'interesse dell'aggredito, non di questa folle guerra. Il Parlamento deve restare centrale».

 

Se nella risoluzione punterete su una de-escalation militare e in Consiglio europeo si chiederà un ulteriore invio di armi a Kiev, non si verrà a creare quel pericoloso disallineamento rispetto all'Europa e alla Nato di cui parla Di Maio?

sergey razov a piazzale clodio 1

«Io mi aspetto che l'Italia si faccia promotrice di questa posizione in Europa. Dopodiché, saremo sempre aderenti rispetto alle decisioni che si prenderanno al Consiglio europeo. L'Italia però deve avere questo ruolo, in favore della diplomazia».

 

Sfiduciando Di Maio non temete che si possano creare fibrillazioni sul governo?

«È lui che sta provocando fibrillazioni. Il nostro problema interno non deve influire in nessuna maniera sulla tenuta dell'esecutivo. Se si scusa con la sua comunità si può aprire un dialogo, ma credo che lui abbia già deciso di lasciare il Movimento 5 stelle.

 

paola taverna contro i vaccini nel 2015

Forse sta guardando al centro, si comporta come un centrista, come qualche senatore fiorentino che usa la politica come se stesse giocando una partita di Monopoli».

 

Crede alla suggestione che possa unirsi al sindaco di Milano, Beppe Sala, per fondare una nuova forza politica?

«Se ne parla tanto in questi giorni, ma non ho visto da parte sua nessuna smentita. Lo vedrei bene in quell'area, poi sceglierà lui. Di certo non lo riconosco più come grillino, non è più il Di Maio dei primi tempi del Movimento».

 

E voi resterete nel partito? Se resterà intatta la regola dei due mandati, in tanti, lei compresa, non potrete più candidarvi.

luigi di maio mario draghi

«Decideranno gli iscritti. Io sarò sempre a disposizione del Movimento, qualunque cosa accadrà. La politica deve essere al servizio dei cittadini».

PAOLA TAVERNA GIUSEPPE CONTE