SULLE TUE METAFORE CI S-PUTIN! VLAD GELA PER DUE VOLTE DI FILA PRODI, CHE FA DI TUTTO PER TENERSELO BUONO

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Fabrizio Dragosei per "Il Corriere della Sera"

Non era certo andato fino a Valdaj, a metà strada tra la capitale e San Pietroburgo, per sentirsi mettere sullo stesso piano di Silvio Berlusconi. Così quando l'ospite Vladimir Putin ha detto di avere in Italia due grandi amici, Berlusconi, appunto, e Romano Prodi, l'ex premier ed ex presidente della Commissione europea ha fatto un salto sulla sedia e ha subito alzato le mani al cielo, senza nascondere l'imbarazzo: «Well, well, well!». Come a dire: «Attenzione, parliamo di cose e persone che non hanno nulla in comune».

Ma Putin, che è da sempre famoso per la lealtà verso compagni di strada, alleati e amici, ha colto al volo l'occasione per una difesa d'ufficio dell'amico Silvio, un po' come faceva Berlusconi quando Putin veniva attaccato per la Cecenia o per la situazione dei diritti umani in Russia (e anche in questo caso non è ben chiaro se il rattoppo, cioè la difesa d'ufficio, non sia peggio del buco). «Berlusconi viene processato perché vive con delle donne. Se fosse un omosessuale, allora nessuno lo avrebbe toccato con un dito». Fine dello scambio di battute, almeno di quelle sul leader del Pdl.

Ogni anno Putin convoca giornalisti ed esperti internazionali (questa volta nella proprietà statale di Valdaj in un posto bello ma assai scomodo nelle foreste fra le due grandi città russe) e parla con una certa libertà di argomenti che al Cremlino vengono invece trattati nell'ufficialità.

Così dice che i missili usati il 21 agosto in Siria per lanciare il gas sono vecchi razzi di epoca sovietica che il governo di Assad non usa assolutamente (e questo proverebbe, a suo dire, che l'attacco è stata una «provocazione» dei ribelli).

Poi, dopo le parole su Berlusconi, attacca l'Europa, che cerca di tirare l'Ucraina dalla sua parte (e lui, invece, la vorrebbe in una nuova specie di Piccola Urss che sta creando).
Anche in questo caso con «l'amico Romano» si incomincia scherzando. Prodi aveva esordito ricordando una sua vecchia definizione, che l'Unione Europea e la Russia sono «come caviale e vodka», vale a dire che vanno bene assieme.

Putin invece puntualizza: «Attenzione che stiamo parlando di due prodotti che sono entrambi russi». E poi, rimanendo nella metafora ma forse uscendo dallo scherzo, aggiunge rivolto all'uditorio: «Loro sono abituati in Europa a vivere secondo il noto principio, prima mangiamo il tuo e poi ognuno di noi mangia il proprio». Prodi decide di mantenere il tono faceto. «Allora diciamo in altro modo: come whisky e soda». Ma Putin non gli fa passare nemmeno questa coppia di fatto: «No, whisky e soda assieme sono una schifezza. Perché guastare il whisky? Meglio berlo da solo».

Ma in Italia la battuta del presidente russo sugli omosessuali non piace al governatore pugliese, Nichi Vendola. Che sceglie l'ironia: «Fa davvero tenerezza Putin, noto esperto di diritti umani, nel difendere il suo amico Berlusconi. Putin dice che la colpa di Berlusconi è di non essere gay. Peccato, anche perché i due si piacciono molto».

 

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