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PUTIN E TRUMP FANNO I CONTI SENZA L’OSTE – ZELENSKY SI OPPONE ALLA CESSIONE DI TERRITORI ALLA RUSSIA DOPO L’ANNUNCIO DI UN INCONTRO IL 15 AGOSTO IN ALASKA TRA IL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO E “MAD VLAD” PER ARRIVARE AL CESSATE IL FUOCO: “GLI UCRAINI NON REGALERANNO LA LORO TERRA ALL'OCCUPANTE” – PER IL “WALL STREET JOURNAL”, PUTIN ACCETTEREBBE IL CESSATE IL FUOCO TOTALE SE GLI VENISSE RICONOSCIUTA LA SOVRANITÀ SULLA PENISOLA DI CRIMEA (ANNESSA GIÀ NEL MARZO 2014) E SUL DONBASS, MA LA COSTITUZIONE UCRAINA VIETA DI AUTORIZZARE MODIFICHE TERRITORIALI - LA CBS RIVELA: "POSSIBILE IL COINVOLGIMENTO DI ZELENSKY AL VERTICE IN ALASKA"
CBS, POSSIBILE COINVOLGIMENTO ZELENSKY IN VERTICE ALASKA
(ANSA) - ROMA, 09 AGO - Un alto funzionario della Casa Bianca ha detto alla Cbs che la pianificazione del vertice del 15 agosto in Alaska fra Donald Trump e Vladimir Putin "è ancora fluida" e che è ancora possibile che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky "possa essere coinvolto in qualche modo".
La Casa Bianca aveva affermato all'inizio di questa settimana che Trump è disponibile a incontrare sia Putin che Zelensky, ma ieri il presidente Usa ha detto ai giornalisti che intende "iniziare con la Russia". Trump ha anche affermato di credere che ci sia "una chance" di organizzare un incontro trilaterale con i leader ucraino e russo.
1 - ZELENSKY, 'NON REGALEREMO LA NOSTRA TERRA AI RUSSI'
(ANSA) - "Gli ucraini difendono ciò che è loro.... Ovviamente, non daremo alla Russia nessuna ricompensa per quello che ha fatto.... La risposta alla questione territoriale ucraina è già nella Costituzione dell'Ucraina... Gli ucraini non regaleranno la loro terra all'occupante": lo scrive su Telegram il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.
Secondo indiscrezioni del Wall Street Journal, il presidente russo Putin ha presentato una proposta all'amministrazione Trump per il cessate il fuoco che include importanti concessioni territoriali da parte di Kiev e un impegno per il riconoscimento a livello globale delle sue rivendicazioni.
Ieri sera, inoltre, il presidente statunitense Donald Trump ha lasciato intendere che uno scambio di territori sarebbe parte di un possibile accordo fra Russia e Ucraina. "Ci stiamo pensando, ma in realtà stiamo cercando di recuperare qualcosa e di scambiare qualcosa. È complicato. Ma ne riavremo un po'. Ne scambieremo alcuni. Ci saranno alcuni scambi di territori per il miglioramento di entrambi", ha spiegato Trump.
ZELENSKY, 'OGNI DECISIONE SENZA KIEV NON PORTERÀ A NULLA'
(ANSA) - "L'Ucraina è pronta a prendere decisioni concrete che possano portare alla pace. Qualsiasi decisione contro di noi, qualsiasi decisione che escluda l'Ucraina, è allo stesso tempo una decisione contro la pace e non porterà a nulla. Sono decisioni morte, non funzioneranno mai. E noi tutti abbiamo bisogno di una pace reale, viva, che le persone rispettino": lo scrive su Telegram il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. La dichiarazione giunge dopo l'annuncio da parte del presidente Donald Trump di un incontro il 15 agosto in Alaska con il presidente russo Vladimir Putin, senza il capo di Stato ucraino.
VOLODYMYR ZELENSKY DONALD TRUMP VLADIMIR PUTIN
"Gli ucraini difendono ciò che è loro. Anche quelli che stanno con la Russia sanno che sta facendo del male. Ovviamente, non daremo alla Russia nessuna ricompensa per quello che ha fatto. Il popolo ucraino merita la pace. Ma tutti i partner devono capire cosa sia una pace dignitosa. Questa guerra deve finire, e la Russia deve porvi fine. La Russia l'ha iniziata e la sta trascinando, senza rispettare alcuna scadenza, e questo è il problema, non altro", si legge nella dichiarazione di Zelensky pubblicata questa mattina su Telegram.
"La risposta alla questione territoriale ucraina è già nella Costituzione dell'Ucraina. Nessuno si discosterà da questo e nessuno potrà farlo. Gli ucraini non regaleranno la loro terra all'occupante. L'Ucraina è pronta a prendere decisioni concrete che possano portare alla pace. Qualsiasi decisione contro di noi, qualsiasi decisione che escluda l'Ucraina, è allo stesso tempo una decisione contro la pace e non porterà a nulla.
Sono decisioni morte, non funzioneranno mai - sottolinea il capo dello Stato -. E noi tutti abbiamo bisogno di una pace reale, viva, che le persone rispettino. Siamo pronti a lavorare insieme al presidente Trump e a tutti i nostri partner per una pace reale e, soprattutto, duratura, una pace che non crollerà a causa dei desideri di Mosca". "Ringrazio tutti i nostri cittadini per essere uniti. L'Ucraina esiste. Ringrazio tutti i nostri soldati per aver preservato la nostra indipendenza. Restate saldi. Questa è la nostra terra, noi siamo l'Ucraina. Gloria all'Ucraina!", conclude.
LA PRETESA DELLO ZAR CRIMEA E DONBASS PER IL CESSATE IL FUOCO
Estratto dell’articolo di Rosalba Castelletti per “la Repubblica”
VOLODYMYR ZELENSKY E VLADIMIR PUTIN COME PUGILI SUL RING - FOTO CREATA CON GROK
https://www.repubblica.it/esteri/2025/08/09/news/piano_usa_ucraina_donbass_putin-424780185/
Quel che Vladimir Putin aveva detto mercoledì al Cremlino all'inviato statunitense Steve Witkoff, fino a ieri sera, per dirla con Moskovskij Komsomolets, «era avvolto nel mistero». «Un minimo assoluto di fatti» e tante speculazioni.
[…] Ora si scopre che Putin avrebbe presentato a Donald Trump «una proposta radicale per il cessate il fuoco in Ucraina» che prevederebbe «importanti concessioni territoriali da parte di Kiev e un impegno per il riconoscimento globale delle sue rivendicazioni in cambio della cessazione dei combattimenti». Una proposta abbastanza allettante da aver convinto Trump a incontrare Putin già la prossima settimana, ma su cui i funzionari europei e ucraini informati telefonicamente nutrono «serie riserve».
Stando a una ricostruzione del Wall Street Journal, Putin accetterebbe il cessate il fuoco totale se gli venisse riconosciuta la sovranità sulla penisola di Crimea annessa già nel marzo 2014 e sul Donbass, vale a dire le regioni orientali di Donetsk e Lugansk che rivendica dal settembre 2022. […] In cambio, Putin sarebbe disposto a congelare la linea del fronte nelle regioni meridionali di Zaporizhzhia e Kherson, anch'esse formalmente annesse nel 2022. Si concluderebbe così quella che Witkoff ha descritto agli interlocutori europei e ucraini come "la prima fase" prevista dalla proposta di Putin.
«A questa — scrive il Wall Street Journal — seguirebbe una seconda fase in cui Putin e Trump concordino un piano di pace definitivo che verrebbe successivamente negoziato con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky». Putin sul piatto metterebbe l'impegno, sancito per legge, a non attaccare l'Ucraina o l'Europa.
VOLODYMYR ZELENSKY VLADIMIR PUTIN
L'Europa però dubita della buona fede di Putin. Probabilmente a ragione. Secondo una fonte del Cremlino citata dal media indipendente russo Viorstka, oltre che alla penisola di Crimea, la Russia non può rinunciare a nessuna delle quattro regioni di Lugansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia che dal 2022 considera suoi "nuovi territori".
La loro annessione è stata sancita dalla Costituzione e rinunciare a rivendicare tutto il loro territorio o anche soltanto una parte, secondo la fonte, equivarrebbe a dire che «la Federazione Russa stessa le sta restituendo» a quello che chiama «il "regime nazista di Bandera"». Un compromesso praticabile, come anticipato già mesi fa da fonti russe a Repubblica, sarebbe uno scambio di territori.
VOLODYMYR ZELENSKY E VLADIMIR PUTIN COME PUGILI SUL RING - FOTO CREATA CON GROK
Il politologo ed ex consigliere presidenziale Sergej Markov ipotizza che la Russia possa ad esempio cedere le aree ucraine «che controlla nelle regioni di Kharkiv, Sumy, Dnipropetrovsk (dove ci sono accessi in tre punti), Mykolaiv (dove c'è la piccola ma strategicamente molto importante penisola di Kinburn, alla foce del Dnipro nel Mar Nero)» in cambio di una superficie pari nel Donbass, in quella che considera la "variante ultra-minima" di scambio, o di tutti i territori che rivendica ma non ha ancora conquistato, in quella che chiama "variante ultra-massima". «Lo spazio per la trattativa sullo scambio di territori è enorme», conclude.
La Costituzione ucraina vieta però a Zelensky di autorizzare modifiche territoriali. Il rischio, insomma, è che la proposta di Putin faccia la stessa fine del piano di pace statunitense che Witkoff aveva discusso a Mosca l'11 aprile e poi presentato a Parigi il 17 aprile, ma che era stato in seguito respinto da Kiev e dai suoi alleati. Rigettare il piano, come ha dichiarato una fonte ucraina al Wall Street Journal, potrebbe però «fare il gioco di Putin, perché Trump potrebbe incolpare Kiev della prosecuzione dei combattimenti. Inoltre, in tal caso, gli Stati Uniti potrebbero interrompere il sostegno militare all'Ucraina e ritirarsi dal processo diplomatico».
A conti fatti il piano di Putin potrebbe dunque rivelarsi una nuova ammuina per fingere agli occhi di Washington di aver fatto di tutto per volere il dialogo. […]
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