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Gabriella Cerami per repubblica.it - Estratti
FABIO TAGLIAFERRI GIORGIA MELONI
Lo chiamano «l’assumificio della destra». E il caso Ales — Arte lavoro e servizi spa, la società in house del ministero della Cultura che offre servizi a musei, Scuderie del Quirinale, parchi archeologici come quello di Pompei, gallerie d’arte come la Galleria borghese e la Galleria nazionale, arriverà in Parlamento.
Il primo febbraio scorso Fabio Tagliaferri, esponente di Fratelli d’Italia a Frosinone e amico della capo della segreteria politica Arianna Meloni è stato nominato, dall’ormai ex ministro Gennaro Sangiuliano, amministratore delegato e presidente con una retribuzione di 120 mila euro annui per il primo incarico e 26 mila per il secondo.
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POST FACEBOOK DI FABIO TAGLIAFERRI PER ARIANNA MELONI
«Possiamo sapere quante persone ha assunto l’Ales di Tagliaferri, amico delle sorelle d’Italia? Presenterò un’interrogazione in merito», annuncia il deputato renziano Francesco Bonifazi, che per primo ha sollevato il caso su questa società pubblica che ha 88 milioni di euro annui di ricavi, oltre sette milioni di utili annui e secondo i dati della Cgil i dipendenti nel marzo del 2022 erano oltre 1600. Giusto per fare un esempio esistono 213 uffici del MiC sparsi in 57 città e 17 regioni, che hanno come missione quella di rafforzare la capacità tecnico amministrativa nell’ambito dei progetti per il Pnrr.
Ma prima di tutto, per i renziani, va approfondita la nomina del fedelissimo Tagliaferri, che nel settembre 2023 Arianna Meloni ha voluto come commissario per rilanciare il partito a Cassino. Nel suo curriculum scrive di essere laureato in economia e commercio, dal 1998 consigliere comunale di Frosinone, dal 2012 assessore ai Lavori pubblici e dal 2017 vicesindaco. Una vita dedicata al partito e a ruoli amministrativi a Frosinone, comune di 43 mila abitanti. «Certo che sono amico di Arianna, facciamo politica insieme da sempre», si è difeso Tagliaferri di fronte alle accuse di «amichettismo» avanzate da Italia viva.
MARIA ROSARIA BOCCIA GENNARO SANGIULIANO
Dal 2005 è anche dipendente della Regione Lazio, ora in aspettativa, con incarichi negli uffici dell’assessorato all’Ambiante come responsabile del procedimento rurale e anche presso il consiglio regionale come consulente della comunicazione.
Non vi è traccia di ruoli nell’ambito del mondo dei beni culturali, piuttosto lavori in piccole aziende. Ha fondato tre società tra cui Greylease srl di Frosinone, una società di noleggio auto con un capitale sociale di 106 mila euro, di cui è ancora azionista.
Le altre due, una di autonoleggio in Sardegna e l’altra nel campo delle assicurazioni, hanno un volume d’affari scarso e nel momento della nomina a presidente e amministratore di Ales, Tagliaferri ha lasciato le quote. Greylease invece nel 2022 — come riporta un articolo dell’Espresso — ha registrato ricavi per 705 mila euro, con un utile netto di 10 mila circa.
E poco più di 10 mila euro lordi, esattamente 10.484, è il reddito dichiarato da Tagliaferri nel 2022, come è possibile verificare nella sezione trasparenza del comune di Frosinone. Il balzo, con la doppia nomina in Ales, è evidente. Non solo economico ma anche sul piano delle responsabilità se si pensa alla mole di lavoro che ruota attorno ad Ales.
TAGLIAFERRI
(…) Il deputato Francesco Bonifazi, sempre di Italia Viva, che aveva sollevato la questione: "A proposito di amichettismo, qualcuno potrebbe farci capire con quale criterio sono state fatte le nomine nella società Ales, che è il braccio operativo del ministero della cultura? Sangiuliano vuole chiarire? O forse direttamente Meloni?"
Ora, il collegamento con il caso Boccia sarebbe tutto in una presunta registrazione, in cui proprio Meloni e Sangiuliano parlerebbero di tale nomina, anche se, secondo i racconti dei due, a febbraio non avevano ancora iniziato la loro relazione.
Fabio Tagliaferri si difende e, tramite il quotidiano La Repubblica, fa sapere che "Non è reato essere amico di Arianna Meloni. Vengo tirato in ballo a orologeria.
La sorella della premier è una persona specchiata. Non trovo un nesso tra la mia nomina di febbraio e ciò che sta succedendo oggi. Ho fatto politica in FdI insieme ad Arianna per anni...
Sono nel partito, come faccio a dire che non conosco Arianna Meloni? Ma questo che c’entra? Faccio fatica a immaginare come si possa prendere la mia nomina e buttarla in questo calderone..."
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