“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
Marco Lombardo per “il Giornale”
Mettere insieme Faccia d'Ananas e il sindaco sceriffo sembra una roba da film. In questo caso invece siamo oltre: direttamente nel mondo dei videogame. Nel quale uno dei più spietati dittatori del ventesimo secolo e il primo cittadino che ha ripulito New York si troveranno uno contro l'altro armati. Ma per davvero.
In pratica: Manuel Noriega e Rudolph Giuliani sono i protagonisti di una battaglia legale che coinvolge la Activision Blizzard, una delle società più famose di videogame, e Call of Duty, la saga per console con milioni di fan e che fa rivivere dentro guerre virtuali, personaggi reali. Tutto ciò perché nella puntata Black Ops II Noriega si è ritrovato in un ruolo di protagonista non principale e sarà magari anche per quello - volete mai togliergli anche la vanità? - che ha deciso di chiamare in causa i creatori del gioco per «utilizzo d'immagine non autorizzato».
Figuratevi lui, insomma, l'uomo che per anni ha terrorizzato Panama prima da amico della Cia e finito invece poi con una condanna a 40 anni di carcere per traffico di droga, estorsione e riciclaggio di denaro sporco inflittagli a Miami, diventati successivamente 60 tra Parigi e la madre patria con l'aggiunta di corruzione e qualche omicidio qua e là.
Figuratevi quindi se poteva sopportare un simile affronto. Così, l'ex dittatore Noriega si è un po' imborghesito e ha ingaggiato un pool di legali per trovare soddisfazione economica, visto tra l'altro tutto quello che avrà speso in questi anni di peregrinazione per le carceri del mondo prima di far ritorno (sempre dietro le sbarre) a Panama.
Il nuovo millennio però non ha rispetto per i cattivi di una volta, e dunque ecco che Activision non è stata con le mani in mano: a fianco degli avvocati della società ha chiamato appunto Rudy Giuliani e il duello all'ultima ingiunzione si terrà ora presso l'alta corte di Los Angeles.
Roba da videogame, si diceva, ma maledettamente seria: in ballo milioni di dollari, quelli che Faccia d'Ananas chiede per essere stato definito «omicida e nemico dello Stato». E quelli che Activision ritiene di non dover pagare, sia perché videogame e film sono pieni di personaggi storici che farebbero poi la fila per chiedere conto, sia soprattutto - come dice Giuliani - «perché è vergognoso che si possa pretendere tutti quei soldi da una grande azienda americana per portarli per giunta in una prigione».
kalashnikov nella camera di bin laden
In pratica: un gioco lanciato nel 2012 e capace di fruttare 1 miliardo di dollari solo nelle prime due settimane di vendita, diventa una preda troppo ambita per il cattivo di turno («immaginate la famiglia di Osama Bin Laden che chiede un risarcimento per Zero Dark Thirty?» ha aggiunto Giuliani) e così ci vuole un sindaco sceriffo per ripristinate l'ordine. «Anche perché dare ragione a Noriega cancellerebbe l'intero genere della fiction storica e lederebbe il diritto alla libertà d'espressione», ed è questo il punto: proprio sulla libertà Noriega ha ancora molto da discutere...
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