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MA QUANTO CONTA UN LEADER? DIPENDE – L’81% DEGLI ELETTORI DI FRATELLI D’ITALIA VOTA IL PARTITO PER IL CARISMA DELLA MELONI – CALENDA HA UN 91,9% DI CONSENSI PERSONALI E UN MISERRIMO 0,7% DI VOTI AL PARTITO - CONTE HA L'83,6% DI CONSENSI PERSONALI - IL PD E LA LEGA OTTENGONO VOTI "NONOSTANTE" LETTA E SALVINI, INFATTI IL SEGRETARIO DEM MOTIVA SOLO IL 14,2% DEGLI ELETTORI MENTRE IL CAPITONE MOBILITA IL 17,%...

 

Antonio Polito per il “Corriere della Sera”

 

giorgia meloni

Su che cosa credete che voteranno domani gli italiani? Prendiamo il collegio uninominale di Fuorigrotta a Napoli. È una corsa a tre, sul filo di lana (io seguirò innanzitutto questi risultati, nella notte elettorale, per capire se al Sud c'è stata la «remuntada»). Gareggiano Luigi Di Maio per il centrosinistra, Mariarosaria Rossi per il centrodestra e Sergio Costa per i Cinque Stelle. Ma più del candidato sarà decisiva la scelta del partito, visto che il voto disgiunto è vietato, pena annullamento della scheda: se va bene Meloni vince Rossi, se va bene Conte vince Costa, e Di Maio dipende dai voti del Pd. E i partiti, su che base si scelgono?

 

giuseppe conte chiusura campagna elettorale m5s 9

Uno studio realizzato per l'Università Bocconi ha analizzato le motivazioni degli elettori. Nel caso di Fratelli d'Italia l'81% dei consensi sarà merito della leader, Giorgia Meloni: la gente vota FdI perché c'è lei. Un altro 16,4% deriverà dal cosiddetto «effetto band wagon»: così fan tutti. Soltanto il 2,6% dei consensi al probabile vincitore delle elezioni verrà dal cosiddetto «voto strutturale»: quello dei militanti, basato sull'ideologia o sul radicamento territoriale. 

 

controdibattito carlo calenda enrico letta giorgia meloni 4

Ancor più clamoroso questo fenomeno è per Calenda e Conte: il primo ha un 91,9% di consensi espressi per il leader, e un miserrimo 0,7% di voto strutturale; nel secondo la scelta premia Conte per l'83,6%, mentre il voto strutturale pesa solo il 5,1%. Sono tutti partiti deboli, organismi fragili con una testa enorme.

 

ENRICO letta piazza del popolo

Capovolta la situazione per Partito democratico e Lega. La qualità della leadership di Letta è la motivazione di voto solo per il 14,2% degli elettori Pd, contro un 74,7% di voto strutturale. E Salvini mobilita il 17,3% degli elettori della Lega contro un 69,4% di voti che vanno invece al partito, ai suoi programmi, alla sua classe dirigente locale. Leader dunque deboli con partiti forti. Quando domani sera conosceremo i risultati, capiremo se hanno vinto i partiti che si fanno forti di un leader popolare, o i partiti a leadership più debole. Io un'idea me la sono già fatta.

diretta salvini