“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
Federico Fubini per il "Corriere della Sera" - Estratti
Il presidente di Panama, José Raúl Mulino Quintero, è un uomo cauto di 65 anni. Cammina lentamente nel parco coperto di neve giusto fuori dal palazzo dei Congressi del World Economic Forum, a Davos.
Da due giorni è in una delle posizioni più scomode al mondo, perché nel suo discorso d’inaugurazione Donald Trump ha dichiarato che, con lui alla Casa Bianca, l’America riprenderà possesso diretto del canale. Ma quel canale, scavato dagli Stati Uniti all’inizio del secolo scorso e inaugurato nel 1920, è la ragione stessa dell’esistenza della Repubblica di Panama.
«Se sono sorpreso? — dice al Corriere Mulino Quintero —. No, ma è una cosa un po’ strana. Con gli americani lavoriamo su varie questioni d’interesse reciproco, come l’immigrazione. La frontiera meridionale degli Stati Uniti nella sostanza è a Panama, noi abbiamo un ruolo molto importante nel frenare i flussi di persone che viaggiano verso Nord».
È solo un assaggio. Perché se qualcuno pensava che la piccola repubblica centroamericana avrebbe esitato ad opporsi alla più grande superpotenza, allora è fuori strada. Mulino Quintero non lascia correre e si schiera fortissimamente contro l’uscita di Trump sul suo Paese. È il messaggio che porterà in visita ufficiale in Italia domani e dal Papa sabato.
José Raúl Mulino Quintero TRUMP PANAMA
«Dopo Davos sarò in Italia e poi dal Santo Padre — racconta il presidente panamense —. Ma, non appena torno, terrò le riunioni necessarie con i miei consiglieri per analizzare tutto. Quello che è certo è che il canale è di Panama». Non è questa la visione del presidente degli Stati Uniti. Trump ritiene che la sovranità sull’area spetti al suo Paese perché il canale è stato aperto con un progetto e fondi americani più di un secolo fa. E che adesso occorra prevenire il tentativo della Cina di prenderne il controllo.
José Raúl Mulino Quintero TRUMP PANAMA
José Raúl Mulino Quintero ha un’idea diversa: le dichiarazioni di Trump nel suo discorso di insediamento, dice, «sono contrarie al diritto internazionale». Il presidente panamense spiega perché: «Prima di tutto — dice — il Canale di Panama è governato da un trattato internazionale, il Trattato di Neutralità, che è tuttora pienamente in vigore. È un trattato multilaterale, non solo di Panama: sono 40 i Paesi che sostengono il protocollo di neutralità».
L’accordo di Carter Quell’accordo fu concluso nel 1977 fra l’allora presidente Jimmy Carter e il militare che all’epoca guidava il governo di Panama, Omar Torrijos. Gli Stati Uniti accettavano di abbandonare il controllo del canale entro la fine del 1999, mentre l’insieme dell’accordo garantiva la neutralità dell’infrastruttura e della repubblica centroamericana. Così cambiavano gli accordi del 1904, con i quali l’allora neonata repubblica garantiva agli Stati Uniti il diritto a costruire e gestire il canale e il controllo di cinque miglia di territorio da entrambi i lati dello scavo.
(..)
Mulino Quintero ricorda tutta questa vicenda proprio per spiegare perché la rivendicazione di Trump è illegale.
Il presidente americano ha detto che il canale era stato «un regalo», il suo omologo replica che non è assolutamente così. Dice: «Le regole internazionali vanno rispettate. Abbiamo il diritto internazionale dalla nostra parte e la nazionalità e la sovranità di Panama. Per sempre».
Più complesso è riflettere sull’entità multilaterale o sul tribunale internazionale che possa far rispettare gli accordi firmati da Carter nel 1977. Il Trattato di Neutralità campeggia ancora sul sito del dipartimento di Stato americano, certo. Ma quando gli si chiede quale corte può farlo rispettare, Mulino Quintero esita. «Non è questione di quale tribunale», dice.
Con il Corriere , il presidente accenna invece alla possibilità di un intervento delle Nazioni Unite: «Potrebbe essere», ipotizza. Non aggiunge che in realtà il governo sta già scrivendo al segretario generale dell’Onu, António Guterres, per protestare.
Del resto l’umore del leader del piccolo Stato resta combattivo. Soprattutto quando fa capire (senza dirlo apertamente) che Panama potrebbe smettere di cooperare con gli Stati Uniti nella lotta ai flussi migratori, se messa con le spalle al muro. «A gennaio sono entrati dalla Colombia solo 1.200 migranti, mentre erano 24 mila un anno fa — nota Mulino Quintero —.
Questo interessa gli Stati Uniti perché tutti vogliono arrivare da loro. Ci sono i problemi della criminalità e dei cartelli del Golfo», dice Quintero senza specificare se «del Messico» (come sulle mappe ufficiali) o «d’America» (come lo chiama per legge Trump da questa settimana).
donald trump 1jimmy carter panama
E conclude Quintero: «Sono situazioni che devono unire i Paesi, non metterli uno contro l’altro»
canale di panama 4canale di panama 1canale di panama 3canale di panama 2José Raúl Mulino Quintero canale di panama
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA…
DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL…
DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO -…
DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER…
DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E…