DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI…
Sotto al palco della kermesse pentastellata a Rimini, Beppe Grillo regala momenti di cabaret: chiama a raccolta tutte le emittenti televisive per distribuire banconote false. «Da adesso fate quello che dico io» scherza il capo del Movimento.
Michele Serra per Repubblica.it
Anche se a Rimini si dicessero cose molto rilevanti (magari da parte dell’avvocato Taormina, illustre recluta del movimento), non basterebbero a sovrastare gli sghignazzi che, sui media vecchi e nuovi, hanno sottolineato la goffaggine del sistema Rousseau, un motore spacciato per modernissimo ma già svirgolato alla prima accelerazione consistente. Tre giorni per decretare un vincitore è una tempistica da urne sahariane, con i cammelli che devono trasportare le schede al conteggio solcando le dune.
Un movimento che conta su un consenso così esteso meriterebbe più attenzione alle parole pronunciate e ai programmi proposti, anche perché la sua vita interna è qualcosa che riguarda la comunità nazionale nel suo complesso.
Ma la colpa dell’ondata di pernacchie, va detto, è tutta o quasi del movimento stesso. Nel momento in cui giudichi gli altri, all’ingrosso, una congrega senza dignità e senza futuro, una massa di imbroglioni e di idioti, morti viventi da spazzare via, e proponi te stesso come Nuovo Mondo, al minimo inciampo ricevi almeno il doppio dei pomodori in faccia che meriteresti. È normale. È umano. Se uno se la tira da primo della classe, quando prende un brutto voto la contentezza, tra gli scolari normali, sale alle stelle.
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