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Mentre la legislatura ed il sistema democratico sembrano avviarsi sempre di più sulla strada del tramonto con una irresponsabilità diffusa che non ha precedenti nella storia della nostra Repubblica, a meno che Re Giorgio nelle prossime 48 ore non riesce a inventarsene una delle sue e ci da' un Governo del Presidente anche prima di Pasqua, accadono tante cose che contribuiscono ad aumentare una preoccupazione che ormai dilaga nel Paese in modo incontenibile, con un giudizio se possibile ancora più sprezzante nei confronto della politica tour court, grillini compresi. Ecco le principali:
Uno. Bersani o domattina si presenta al Quirinale con elementi convincenti per guadagnare un rinvio breve, forse brevissimo, oppure deve passare la mano. à tutto ciò mentre in diretta streaming va in onda il patetico confronto con i due grillini imbarazzati, balbettanti ma fermi nel dire di no: "non partecipiamo a Ballaro'".
Due. Il no dei grillini e' anche un no al governo del cambiamento propugnato da Bersani Pierluigi. Sembra una contraddizione ma non lo è: e' emerso chiaro nel confronto, Crimi e la Lombardi lo hanno detto in maniera non equivocabile. Vi è una mancanza di fiducia verso l'incaricato Bersani Pierluigi, la fiducia in bianco e' un atto molto forte che ne' lui ne' il Pd meritano, considerati gli ultimi vent'anni di programmi mai realizzati.
Tre. Anche il Pdl e' a un bivio. Intanto vi mettiamo a parte del fatto che sabato Berlusconi Silvio aveva previsto un intervento di almeno due ore alla manifestazione di piazza del Popolo a Roma ma si è fermato a cinquanta minuti tra la meraviglia dei suoi e dei tanti parlamentari presenti. A qualcuno è parso di vedere che ad un certo punto ha persino rallentato il suo dire facendo più fatica del solito.
Ha stimolato un applauso, ha recuperato rapidamente l'ultima pagina del suo discorso ed ha chiuso. C'è chi dice che lo hanno visto cambiar di colore e che la causa di questo rallentamento sia stata una improvvisa aritmia, facilmente superata. Ma può affrontare così una nuova campagna elettorale a luglio, con il caldo africano previsto per quelle settimane?
Ciononostante, Berlusconi tiene duro. Neppure lui vuole dare il via libera Bersani ma corre un rischio fatale. Re Giorgio ha pronto un nome che il Pd non potrebbe non votare ma soprattutto, e questa e' la notizia clamorosa, anche il Movimento 5 Stelle non potrebbe non votare. A quel punto ci sarebbe una maggioranza ampia, il Pdl relegato all'irrilevanza, pronto ad esplodere prima del Pd.
Quattro. Già appare all'orizzonte un attacco speculativo. Poco fa l'agenzia Moodys ha comunicato che sta guardando agli sforzi per formare il governo per fare le sue valutazioni sul rating per dare a breve il giudizio sul profilo di credito del Paese. à facile immaginare quale sarà .
Cinque. Crozza Maurizio ieri sera ha detto che Bersani Pierluigi ha visto tutti, proprio tutti, anche Cip e Ciop. Non è vero, ci risulta che vi è una forte preoccupazione in tutti gli apparati dello Stato che sono quasi in allarme anche e soprattutto per le conseguenze devastanti per il Paese sul piano internazionale della vicenda dei maro'. Tanto che la vicenda ha costretto addirittura un tecnico espressione per eccellenza della società civile come Saviano a dire poco fa:" classe dirigente opportunista e inadeguata, i tecnici si sono dimostrati dei dilettanti".
Sei. Scelta Civica non è più in grado di garantire nulla a nessuno. Ognuno sta già prendendo la propria strada da solo in piccolo gruppo in attesa di un evento preciso: appena sarà chiaro che non sarà né Capo dello Stato ne' ministro degli Esteri, Monti Mario darà il suo annuncio, si ritira dalla vita politica attiva, esce da Scelta Civica, che considera una esperienza esaurita, resta senatore a vita, cercando di recuperare nel tempo un ruolo di "riservina" della Repubblica, ritornerà alla Bocconi e riprenderà a girare in Europa.
Sette. Consiglio en passant a Crimi e a Lombardi: mercoledì 3 aprile a palazzo Madama si esamineranno le dimissioni di Giovanna Mangili, eletta al Senato nelle liste del Movimento 5 Stelle. Caro cittadino capogruppo Crimi, mentre fra una pennica e l'altra rifletti su cosa fare per mettere fine allo scandalo delle incompatibilità fra senatori, assessori e consiglieri regionali, vuoi sapere come andrà a finire sulla Mangili? Le dimissioni saranno respinte!
BERSANI E NAPOLITANO
BERSANI E NAPOLITANO stretta
bersani_napolitano
parlamentari del M5S
APRISCATOLE IN SENATO FOTO TWITTER BEPPE GRILLO
Berlusconi sul palco di piazza del Popolo
GIULIO TERZI E GIANFRANCO FINI
VITO CRIMI E ROBERTA LOMBARDI
Giovanna Mangili
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