DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
DAGONEWS
Provate a raccontarlo a Maurizio Martina, ministro dell’Agricoltura che salirà sul palco lunedì prossimo insieme al renzianissimo Oscar Farinetti, che c’è il “Grande freddo” tra il Meeting di Cl e il governo di cui fa parte. Oppure provate a convincere Giuliano Poletti, ministro del Lavoro in quota Coop, che prenderà la parola tre giorni dopo per parlare di nuova occupazione e garanzie.
E lo stesso vale per altri tre ministri come Stefania Giannini (Pubblica istruzione) Beatrice Lorenzin (Sanità) e Gian Luca Galletti (Ambiente), tutti invitati a quel Meeting di Rimini che da sempre segna la ripresa dell’attività politica dopo la pausa ferragostana. A riprova che anche questo governo non sa rinunciare agli applausi (facili) della manifestazione ciellina.
Certo, quest’anno il Meeting non sarà inaugurato dal presidente del Consiglio, come avvenne nelle edizioni precedenti con Mario Monti ed Enrico Letta. Renzi ha rifiutato l’invito senza motivare la sua scelta e la cosa ha destato scalpore. Si sa quanto Pittibimbo ami le platee, specie se oceaniche, e a Rimini c’è la certezza, dai tempi di Andreotti in poi, passando per Berlusconi, di raccogliere sempre una valanga di consensi.
BEATRICE LORENZIN FOTO LAPRESSE
Oggi, intervistato da Repubblica, Giorgio Vittadini, presidente della fondazione per la Sussidiarietà, fa ottimo viso a cattivo gioco e dice “Renzi non viene al nostro raduno? Noi facciamo il tifo per il suo governo”. E guardando il programma della manifestazione, intitolata “Il destino non ha lasciato solo l’uomo”, si può apprezzare anche quanto il governo Renzie non abbia lasciato solo il Meeting.
I ministri in cartellone sono cinque, con il rinforzo di due sottosegretari di peso come Sandro Gozi e Luigi Bobba. E avrebbero benissimo potuto essere sette se Federica Guidi avesse confermato la presenza e se Maurizio Lupi, responsabile delle Infrastrutture e ciellino doc, non fosse stato tenuto fuori per non turbare gli equilibri interni con Mario Mauro. Una squadra di cinque ministri è in perfetta media con gli altri governi e questo spiega perché sia inutile parlare di “Grande freddo”.
Se Renzie non ci va è più che altro per un motivo di immagine, spiegano coloro che gli stanno più vicini. Vuole dare un segno di discontinuità rispetto a Letta e ai predecessori e si gode il colpo di immagine che invece è stata la sua partecipazione al raduno degli scout, appuntamento assai meno “politichese”.
giacomo lucibello e marco carrai
Renzie però non ha nulla contro Cl e il suo raduno. Anzi. Gli archivi ricordano due sue presenze nel 2007 e nel 2008 da giovanissimo presidente della Provincia di Firenze. Non solo, ma Marco Carrai, suo grande amico e sponsor, ha solidi legami con Cl e con la Compagnia delle Opere toscana. Del resto, un certo anticomunismo militante li unisce tutti, anche se da qualche anno il Meeting è un gran terreno di incontro con le cooperative rosse. E con ogni tipo di governo, Renzie compreso.
Sandro Gozi ringrazia l Ambasciatore di Francia e gli invitati
.
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E…
NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON…
DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI…
DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA”…
C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA…