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DAGOREPORT - DA IERI SERA, CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO…
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In viaggio con le nomine. Sul Freccia Rossa che lo sta portando da Roma a Milano, Renzie ha la cartellina con tutti i nomi dei prossimi vertici delle partecipate del Tesoro. In serata, tra un incontro e l'altro per l'Expo2015, dovrebbe vedersi anche con Claudio Descalzi, il candidato interno più forte alla guida dell'Eni.
Non è una scelta fatta, perché Renzie ha deciso di incontrare ed esaminare personalmente tutti i manager destinati alle poltrone più importanti. E l'incontro immediato con Descalzi, "raccomandato" dall'uscente Scaroni e dal Tesoro, si spiega solo con il fatto che lunedì verranno ufficializzate le nomine soltanto dell'Eni.
Il rinvio delle altre decisioni da un lato sembra confermare il fatto che Pittibimbo è arrivato all'appuntamento un po' trafelato e che a Palazzo Chigi c'è un certo marasma. Ma la sorpresa positiva è che il premier intende scegliere solo dopo aver parlato a quattr'occhi con i papabili.
Il nuovo calendario, secondo quanto rivelano gli uscieri di Palazzo Chigi, prevede la scelta dei vertici di Eni nella giornata di lunedì, mentre mercoledì sarà la volta di Finmeccanica e il 26 toccherà all'Enel. In mezzo ci saranno anche le indicazioni per l'altra quotata Terna, che però formalmente è controllata dalla Cassa depositi e prestiti.
Il segno della confusione al potere è anche quello che sta succedendo con le lettere di pre-accettazione che il Tesoro sta inviando ad alcuni boiardi. Di solito la si spedisce solo a chi è stato già scelto per entrare in un dato cda. Invece all'Enel sono arrivati gli ambiti modulini tanto a Francesco Starace quanto a Luigi Ferraris, entrambi in corsa per la poltrona di amministratore delegato. E pare che una terza missiva sia nelle mani di Andrea Mangoni, in fuga dalla Sorgenia. Fulvio Conti sarebbe invece sempre in lizza per restare come presidente, anche se la poltrona è insidiata dall'ex ministra Paola Severino (ma è compatibile?)
La lettera del Tesoro è arrivata anche ad Alessandro Pansa, che tuttavia dovrebbe traslocare da Finmeccanica a Fintecna (esiste ancora). In questo caos creativo, gli uomini di Pier Carlo Padoan avevano provato a fare il trappolone a Palazzo Chigi: i presidenti, magari tutte donne, che se li scelga Renzie. Tanto sono decorativi. Ma il ragazzaccio non sembra esserci cascato, per il momento.
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