MORIREMO LIQUIDI? - I BANCHIERI CENTRALI CONTINUANO A POMPARE MONETA MA LE BANCHE SI TENGONO STRETTA LA MAGGIORE LIQUIDITA’ E I VARI LAGARDE E DRAGHI CHE FANNO PER LIBERARLA? NE IMMETTONO ALTRA – LONTANO DALL’ITALIA L’INFLAZIONE E’ GIA’ AL GALOPPO – “E LA POLITICA DEGLI STIMOLI MONETARI RISCHIA DI FINIRE IN TRAGEDIA”

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Drago Draghi e la Federal Reserve ci stanno preparando un futuro "non convenzionale". I sedicenti paladini del liberismo economico continuano a intervenire manipolando i prezzi dei titoli delle azioni e delle obbligazioni, pompando denaro e promettendo di continuare a farlo. Coloro che dovrebbero essere i custodi delle "convenzioni" di mercato sperano che i loro interventi "non convenzionali" producano risultati convenzionali.

La contraddizione è semantica prima che logica, ma tutti fingono di non accorgersene. Sin dai tempi dell'imperatore Augusto coniare moneta è sempre stato il modo più semplice di governare. Dai Medici a Filippo D'Orleans fino a Nixon, la storia ha conosciuto cicli più o meno prolungati di stampa di denaro seguiti da catastrofi finanziarie.

Ma i nostri banchieri centrali pensano di essere infallibili, pensano che le condizioni economiche sono cambiate e che il "quantitative easyng", ovvero il creare denaro dal nulla, sia una buona idea. La liquidità rimane intrappolata nei bilanci delle banche e non produce inflazione, ma per liberarla cosa si fa? Se ne immette altra!

Si tenta di far tracimare la diga dei bilanci bancari verso l'economia reale, ma a quale velocità uscirà il flusso? E questo fiume di denaro sarà controllabile? E come? E in un'area economica con grandi squilibri come l'Europa, quali saranno gli strumenti per evitare che l'inflazione di alcuni (Germania) si trasformi nella stagflazione di altri (Italia)?

Nessuno lo sa anche perché quando si usano misure "non convenzionali" i risultati si possono misurare solo ex post. Un'arte alla quale Mario Draghi ci ha abituati. Ha guidato il Ministero dell'Economia al tempo delle privatizzazioni e dei derivati di Stato ed è volato via in Goldman Sachs prima che se ne vedessero i risultati. Ha guidato Banca D'Italia ignorando i buchi di Mps, Carige, Banca Marche, Unicredit e compagnia cantante ed e' planato in Bce prima che il bubbone scoppiasse. Ora si appresta ad affogarci in un mare di denaro a basso costo per saltare via verso la pensione. O forse verso la Presidenza della Repubblica.

Ma va detto che Draghi non e' il solo nell'arte di buttare la palla in avanti sperando che il proprio mandato finisca prima del caos. Si trova in compagnia di Obama, Cameron e la Lagarde. La triade dei teorici del denaro facile, della nuova economia di carta che si poggia su 10 mila miliardi di dollari creati dal nulla in meno di 5 anni.
Adesso questi signori e i loro amici banchieri centrali fanno finta di ignorare i primi segnali che arrivano dall'economia e che puntano verso un'inflazione galoppante che si produrrà nel secondo semestre del 2015. La Federal Reserve sta ignorando i dati sui prezzi degli immobili e l'occupazione, la Bank of England idem e la Bce inizia a preoccuparsi di una deflazione che però non c'e'.

Si voltano tutti dall'altra parte per non ammettere che la politica degli "stimoli monetari" ha buone possibilità di finire in tragedia. Tardano ad ammettere che dovranno smetterla di comprare titoli di Stato e dovranno alzare i tassi d'interesse.
Molti di loro ancora non hanno maturato la pensione e incrociano le dita perché la casa di carte non cada prima della loro fuga.
I Romani, che erano più grezzi dei Greci ma la sapevano lunga, trucidavano gli ingegneri le cui costruzioni crollavano. Noi oggi siamo infinitamente più "civili" e quindi ci accontenteremo di ricordarne i nomi, al momento delle macerie.

 

ario Draghi e Christine Lagardee cf fc e df c a d banca centrale europea GOLDMAN SACHS janet yellen bankitaliaIgnazio Visco