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AVANTI UN ALTRO! - RENZI RICHIAMA AL SUO FIANCO MARCO AGNOLETTI. E LA PRIMA MOSSA DEL PORTAVOCE DI NARDELLA È UNO SGAMBETTO AD ANZALDI, CHE HA SEGUITO LA CAMPAGNA PER LE PRIMARIE (VINTA COL 70%) - C’ENTRA QUALCOSA LA VICINANZA DI AGNOLETTI ALL’EX DG RAI CAMPO DALL’ORTO, DEFENESTRATO DOPO IL BOMBARDAMENTO QUOTIDIANO DELLO STESSO ANZALDI…?

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MARCO AGNOLETTI A SINISTRA CON RENZI MARCO AGNOLETTI A SINISTRA CON RENZI

 

DAGONEWS - Per la comunicazione di Matteo Renzi torna il portavoce dei tempi del Comune di Firenze, Marco Agnoletti, e la prima mossa del nuovo comunicatore Pd è uno sgambetto contro l’ultra-renziano della Vigilanza Rai Michele Anzaldi, che ha seguito la comunicazione di Renzi durante le ultime primarie vinte con il 70%.

 

Secondo il “Corriere fiorentino”, con cui Agnoletti ha un rapporto consolidato da portavoce del sindaco Nardella, la scelta di Renzi nascerebbe da uno scontento nei confronti di Anzaldi. Scrive Claudio Bozza sulla cronaca fiorentina: “Dopo la performance comunicativa del deputato Pd Michele Anzaldi per la campagna delle primarie di aprile, che non ha soddisfatto Renzi, il leader del Pd ha deciso di (re)ingaggiare Agnoletti”.

 

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Nell’edizione nazionale del “Corriere della Sera”, però, nell’articolo dello stesso autore Claudio Bozza, non c’è alcun riferimento all’eventuale insoddisfazione di Renzi per Anzaldi.

 

Insomma, Renzi insoddisfatto va bene solo per i lettori fiorentini. Chissà se la spiegazione di questo sgarbo contro Anzaldi possa essere ricercata in quanto scrive Ernesto Ferrara su “Repubblica”: “Agnoletti è da tempo fra gli amici più fidati dell`ex dg Rai Antonio Campo dall`Orto”.

 

Lo stesso Campo Dall’Orto cannoneggiato da Anzaldi per i disastri a Viale Mazzini, fino alle dimissioni. O forse c’entra qualcosa il rapporto tra lo stesso Agnoletti e il neo dg Rai Mario Orfeo, protagonista del via libera al contratto milionario di Fabio Fazio nonché del ritorno in auge dei berluscones in Rai? Chissà.

 

 

RICHIAMATO» IL PORTAVOCE DELLA ROTTAMAZIONE

marco agnoletti dario nardellamarco agnoletti dario nardella

Claudio Bozza per il ''Corriere della Sera'' (versione 'depurata')

 

Renzi cambia voce per tornare rottamatore. Dalla sconfitta al referendum, tra l' addio a Palazzo Chigi e altri incidenti di percorso, l' immagine e l' appeal politico del leader del Pd hanno subito una parabola discendente. Un trend frutto anche di errori di comunicazione, ambito che, dismessi i panni di premier, Renzi aveva praticamente accentrato su di sé.

 

«Devo tornare a fare il rottamatore», ha ripetuto come un mantra negli ultimi tempi, architettando un ritorno alle origini. E adesso che la campagna elettorale si avvicina, il segretario dem ha richiamato a Roma Marco Agnoletti, il suo portavoce di quando era sindaco di Firenze, appunto ai tempi della rottamazione.

 

Quando Renzi diventò premier, Agnoletti rimase a Palazzo Vecchio, per curare la comunicazione di Dario Nardella. A Palazzo Chigi arrivò Filippo Sensi, oggi spin doctor di Paolo Gentiloni, impegno che non gli ha permesso di continuare a seguire anche Renzi. Quest' ultimo, per la campagna delle primarie di aprile, aveva ingaggiato il deputato pd Michele Anzaldi, un «falco» troppo di rottura per un segretario che doveva almeno provare a ricucire con le minoranze dem.

 

matteo renzi marco agnolettimatteo renzi marco agnoletti

Serviva quindi un uomo che conoscesse bene Renzi, ne mettesse in pratica le idee a livello mediatico e che, a differenze di Anzaldi, parlasse con tutti. Caratteristiche che hanno fatto ricadere la scelta su Agnoletti, detto «Astice» per le sue movenze dinoccolate.

 

Non parla quattro lingue e non conosce la politica internazionale come Sensi, ma è un abile riempitore di talk show televisivi con volti renziani. A sfavore di Agnoletti gioca però la sua fede calcistica bianconera, aspetto non proprio favorevole per un renziano doc.

Il primo compito del nuovo portavoce del Nazareno, che ufficialmente lascerà Palazzo Vecchio il 1° settembre, sarà il lancio di Avanti , l' ultimo libro in cui il segretario pd racconta i suoi mille giorni di governo, strumento per girare l' Italia in treno e iniziare una lunga campagna elettorale.

 

Agnoletti, fiorentinocentrico, durerà non poca fatica a lasciare la città del Giglio. A un assessore, al quale ha confidato la sua scelta, non ha nascosto dubbi e preoccupazioni: «È stata una decisione su cui ho riflettuto a lungo: le difficoltà di Matteo e del Partito democratico sono evidenti, però continuo a pensare che nonostante tutto Matteo sia l' unica personalità in grado di far vincere il Pd.

 

marco agnoletti marco agnoletti

Proverò a dare il mio modesto contributo con il mio stile, d' altronde Matteo mi conosce bene e sa come lavoro». Ma la frase più curiosa l' ha detta la sua più cara amica: «Beh, stavolta certo non potranno accusarlo di voler salire sul carro del vincitore».

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