
DAGOREPORT – COSA SI SONO DETTI GIORGIA MELONI E LUCA ZAIA NELL'INCONTRO A PALAZZO CHIGI, TRE…
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Ragazzi, l’abbiamo capito: per il Csm Matteo Renzi molto gradirebbe un vice-presidente di nome Giovanni e di cognome Legnini. Avvocato, abruzzese, classe 1959. Pd. E toh, guarda caso, suo attuale viceministro all’Economia. Fidatissimo. Uno cui affidare, senza tema di voltafaccia, la supervisione di procure delicatissime: non solo la classica triade Palermo-Roma-Milano, ma anche le new entry Firenze e Genova.
Indovinate voi il perché. Peccato che la nomina a vicepresidente del Csm di un membro in carica del governo non abbia precedenti nella storia della Repubblica; e sia parecchio sgradita non solo ad ampi settori della magistratura, ma anche a voci importanti della politica. Ergo: due nuove candidature avanzano a insidiare il Legnini di cui sopra. E che candidature!
Una è Paola Balducci, già deputata dei Verdi e oggi candidata di Sel, avvocata, romana, amicissima dell’augustissima moglie di Bruno Vespa, Augusta Iannini, magistrato storicamente ben piazzato negli uffici di via Arenula. Ma toh, è amica molto anche della ex Guardasigilli, Paola Severino. Basteranno queste sponsorizzazioni eccellenti a convincere i togati di area forzista? Ah, saperlo….
Consiglio Superiore della Magistratura
Anche perché lo sfidante di Paola, Pierantonio Zanettin, Fi, è un osso durissimo. Ormai tutti sanno che è il genero più famoso d’Italia, essendo lui coniugato con la figlia (che è funzionaria alla Camera) dell’eccellentissimo avvocato di Silvio Berlusconi, Franco Coppi. Lo fanno passare per un candidato della Lega, Zanettin, solo per depistare. Ma in realtà il suo asso nella manica è il cugino. Nientepopodimento che il segretario di Stato nominato da papa Francesco, il cardinale Pietro Parolin.
Che farà ora l’esimio cugino? Resterà chiuso tra le mura vaticane, voltando le spalle ai rumori molesti del mondo, o smuoverà mari e monti per sostenere la corsa del caro parente? In fondo la famiglia, come continuano a ripetere i preti, in Italia (e non solo in Italia) è l’unica cosa che conta. Ma quanto conta? Beh, lo si vedrà il 25 settembre al Quirinale, alla prima riunione, presieduta dal presidente Napolitano, del rinnovato Csm.
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