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MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA
Alberto D’Argenio per “la Repubblica”
È ancora polemica nel Partito democratico sul caso Campania — con Vincenzo De Luca vincitore delle primarie e candidato alla regione ma destinato a decadere in caso di vittoria — e le modifiche alla legge Severino. Il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi si esprime così: «Al momento non è allo studio una ipotesi di modifica da parte del governo, vedremo se il Parlamento deciderà di fare modifiche nelle prossime settimane».
MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA
Frase nella quale la minoranza Pd e Forza Italia — che pure vorrebbe cambiare la Severino, ma per salvare Berlusconi dagli effetti della condanna Mediaset — trovano delle ambiguità. Il capogruppo forzista Renato Brunetta attacca, «Renzi e Boschi ipocriti, arriverà una legge ad personam».
Incalza l’avversario di De Luca nella corsa per le regionali del 10 maggio, Stefano Caldoro: «Se eletto non potrebbe governare e si andrebbe incontro al commissariamento». Twitta Beppe Grillo: «Il voto al Pd è inutile, De Luca non può fare il presidente e il Pd è un partito irresponsabile».
Il clima si surriscalda anche tra i dem. Civati provocatoriamente fa notare che «se il Pd non è d’accordo è difficile che il Parlamento possa affrontare la questione». Sulla stessa linea Cuperlo, per il quale «non si può usare il Parlamento à la carte, il coinvolgimento non vale sulla riforma costituzionale e vale sulla Severino?».
MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA
Bersani chiede «una riflessione sulla legge senza andare sulle norme ad personam, la Severino contiene delle rigidità eccessive». Dal Nazareno — dove il caso dell’ex sindaco di Salerno provoca un certo imbarazzo — spiegano le parole della Boschi assicurando che al momento la Severino non verrà cambiata per fare un favore a De Luca, ma di fatto ci sono diversi pronunciamenti dei Tar che in futuro non lontano renderanno necessario un intervento del Parlamento o della Corte Costituzionale sulla Severino.
MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA
Difficile però capire se in tempo utile per il 10 maggio e soprattutto se con modifiche in grado di non vanificare la corsa di De Luca. In serata il ministro della Giustizia Andrea Orlando a Ballarò afferma: «Le leggi non si cambiano per singoli casi, ma per l’interesse generale. Poi ci sono valutazioni diverse e nella legge c’è a un divieto drastico anche per condannati in via non definitiva, ma no a leggi ad personam».
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