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elicottero di renzi atterraggio di emergenca
Paolo Bracalini per “il Giornale”
È il 2 marzo 2015. Poco prima delle 9 un elicottero bianco, su cui è scritto «Repubblica italiana», è costretto ad un atterraggio di emergenza in un campetto di Civitella della Chiana, provincia di Arezzo. A bordo c'è il premier Matteo Renzi, che poco dopo viene raggiunto dalle auto della scorta e accompagnato a Roma, dov' era diretto.
renzi in trentino con elicotteri e aerei di stato
Nel frattempo la polemica è già scoppiata: dopo il volo di Stato usato da Renzi per andare a Courmayeur in vacanza a Capodanno, ecco l' elicottero di Stato (subito ribattezzato «renzicottero») per muoversi più comodamente tra Firenze e Roma, con costi però altissimi («motivi di sicurezza» risponderà Palazzo Chigi). Ora, a mesi di distanza, un'interrogazione del M5S al ministro della Difesa riapre quell' episodio, aggiungendo sospetti e accuse.
Secondo i deputati M5S della commissione Difesa tre sottufficiali «sarebbero stati indagati e sottoposti a procedimento disciplinare dall' Aeronautica con l'accusa sommaria di aver divulgato informazioni sul volo dell' elicottero che il 2 marzo scorso, con a bordo Matteo Renzi, fu costretto a un atterraggio di emergenza in provincia di Arezzo durante la tratta Firenze-Roma. Uno dei tre militari sarebbe già stato pesantemente sanzionato con la privazione della libertà per due giorni».
renzi a cernobbio in elicottero ogni ora di volo ci costa 8 400 euro
Per aver diffuso le immagini video e le informazioni sul volo con l' elicottero di Stato usato da Renzi (finite su giornali e tg nazionali) tre militari sarebbero finiti in guai seri, uno addirittura in cella di rigore. Nella risposta il ministero della Difesa conferma l' esistenza dei procedimenti disciplinari.
Due militari presenti nella sala operativa sono stati sanzionati con cinque e due giorni di consegna di rigore, mentre il terzo provvedimento è stato sospeso poiché il militare ha chiesto di poter integrare la sua difesa. Le colpe addebitate ai militari, spiega la Difesa nella replica all' interrogazione, sono «negligenza», «allontanamento senza autorizzazione durante il servizio» e «inosservanza delle norme in tema di sicurezza e di prevenzione».
elicottero di renzi atterraggio di emergenza
I provvedimenti disciplinari «risultano ancorati a legittimi presupposti di fatto e di diritto, risultando una diffusione di materiale video che - in presenza di una adeguata azione di vigilanza incombente sugli interessati - non si sarebbe diversamente verificata «inosservanza delle norme in tema di sicurezza e di prevenzione», «una palese lesione della sicurezza nazionale». I grillini rispondono con un' altra domanda: «Da chi è partito l' ordine del rastrellamento, dalla Difesa o da Palazzo Chigi?».
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