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Maurizio Belpietro per "Libero Quotidiano"
Per far quadrare i conti, il governo del cambiamento di verso si prepara a fare quello che hanno fatto tutti i governi dagli anni sessanta in poi. Non solo ritoccherà le accise di sigarette e benzina, provvedimenti che come Libero aveva anticipato erano previsti dalle clausole di salvaguardia nel caso in cui i famosi 80 euro non avessero copertura finanziaria, ma in serbo ha pure un condono fiscale per le somme evase.
A rivelarlo è stato ieri il Sole 24 ore, che in un articolo dedicato alle nuove regole sull’emersione dei capitali e sui rimpatri agevolati destinati alle imprese (ovviamente non si chiamano le cose con il loro nome ma si preferisce nasconderle dietro giri di parole, altrimenti si rischia che anche i non addetti ai lavori capiscano di che cosa si tratta) dà notizia di possibili sconti e benefici per i capitali non dichiarati al fisco.
Il quotidiano confindustriale non parla di condono fiscale, terminologia che nel lessico politicamente corretto è severamente vietata, ma preferisce definirlo «ravvedimento speciale per l’integrazione degli imponibili», ovvero una misura per consentire l’emersione delle evasioni d’imposta che non abbiano dato luogo alla costituzione di provviste estere.
Tradotto in un linguaggio comprensibile anche alle masse e non soltanto ai tecnici del ministero delle Finanze e ai commercialisti, significa che il governo si prepara a varare un condono per far emergere il nero. Chi non ha pagato le tasse e adesso ha dei soldi che tiene in una cassetta di sicurezza perché se li depositasse in banca rischierebbe un accertamento fiscale, presto potrà dichiararli pagando una parte delle imposte evase.
Una parte. Perché come ogni condono il vantaggio per il contribuente sta nel fatto che dichiarando di aver sottratto al fisco un tot o tutti i propri redditi alla fine pagherà meno tasse di quelle che avrebbe dovute pagare. Non stiamo qui a riportare i complicati calcoli delle sanzioni e delle imposte che il fisco richiederebbe in caso di approvazione della sanatoria (nel dettaglio li trovate nell’articolo del nostro Francesco De Dominicis), sta di fatto che per il contribuente infedele le sanzioni sarebbero ridotte a un ottavo del minimo.
Non solo: sempre secondo quanto riferito dal giornale salmonato, sarebbe esclusa la punibilità per «omessa dichiarazione, dichiarazione infedele e omesso versamento di Iva e ritenute». Capito? Se un tizio incidentalmente si è dimenticato di inviare all’Agenzia delle Entrate la dichiarazione dei redditi o se ha nascosto al fisco una parte di quello che ha incassato, lo stato lo perdona.
miley cyrus nuota nei soldi nel debutto del suo tour bangerz
Basta che paghi una certa cifra, naturalmente scontata, e il governo chiude un occhio, anzi: tutti e due. Non è finita: il provvedimento dimezzerebbe pure le pene nei casi di frode. Tanto per intenderci, si fosse fatto un condono così, Silvio Berlusconi invece di essere condannato ai servizi sociali a quest’ora se la spasserebbe o per lo meno non sarebbe costretto a passare i venerdì a Cesano Boscone a imboccare i vecchietti.
Per quel che ci riguarda, noi non siamo affatto contrari al condono fiscale, ma anzi lo riteniamo la sola soluzione possibile, ma a patto che dal condono in poi la guerra all'evasione fiscale la si faccia davvero e non solo mandando pattuglie di finanzieri a Cortina o a Portofino. Questo è il Paese dove la pressione fiscale viaggia intorno al 44 per cento del Pil (65,8 per cento sulle imprese) e dove la complicazione delle norme ha raggiunto livelli insopportabili.
BERLUSCONI INNAMORATI DEI SOLDI
Come ha documentato l’altro giorno il presidente della Confartigianato, negli ultimi sei anni sono state varate 629 nuove norme, una a settimana e due su tre hanno reso ancora più difficile il rapporto tra contribuenti e fisco. Dare un taglio al passato, tirare una linea di demarcazione per chiudere una stagione, è dunque indispensabile.
Ma il condono per essere credibile agli occhi di chi le tasse le ha sempre pagate non dev’essere solo un modo di fare cassa e di portare a casa un po’ di soldi per tappare i buchi di bilancio aperti con gli 80 euro. Dev’essere un punto di partenza di una nuova stagione.
Si deve voltare pagina e ridurre il carico fiscale, ma soprattutto si deve semplificare la vita di imprese e cittadini, evitando il ripetersi di episodi come quelli cui assistiamo in questi giorni, con i contribuenti costretti a far la fila per conoscere se e quanto dovranno pagare della prima rata della Tasi, la tassa sui servizi indivisibili che ha sostituito l’Imu sulla prima casa.
berlusconi arriva alla casa di cura di cesano boscone
Facciamo pure il condono, consentiamo a chi ha portato i soldi all’estero o li ha nascosti sotto il materasso o in una cassetta di sicurezza di farli emergere. Ma poi smettiamola di torturare i contribuenti. E soprattutto smettiamola di annunciare ogni anno una lotta senza quartiere agli evasori, dato che finora ogni governo con gli evasori è venuto a patti.
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