LUSI E COLLUSI - SIAMO ALLA RESA DEI CONTI (IN BANCA): LA GDF HA SCOPERTO UNA SECONDA SOCIETÀ DI COMODO, SEMPRE IN CANADA, UTILIZZATA DA LUSI PER OCCULTARE I FONDI RUBATI ALLA MARGHERITA - LUNEDÌ L’INTERROGATORIO DECISIVO: ALTRI POLITICI HANNO BENEFICIATO DI QUESTI SOLDI? I MAGISTRATI STANNO RICOSTRUENDO IL PERCORSO DI ASSEGNI E BONIFICI - MA LUSI NON ERA SOLO: PER LE TRIANGOLAZIONI CON L’ESTERO LAVORAVANO ALTRI UOMINI DEL PARTITO...

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Fiorenza Sarzanini per il "Corriere della Sera"

Si chiama «Filor Ltd» il forziere segreto di Luigi Lusi. È una società di diritto canadese che il tesoriere della Margherita e sua moglie hanno utilizzato per trasferire i soldi all'estero. La Guardia di Finanza l'ha scoperta analizzando i documenti relativi allo scudo fiscale grazie al quale, nel 2008, la coppia ha fatto rientrare in Italia circa due milioni di euro.

E ora sarà una rogatoria già avviata con le autorità di Toronto a dover verificare se la «Filor» sia servita a movimentare altro denaro e soprattutto se Lusi l'abbia utilizzata anche per occultare il denaro di altri.

L'indagine sui soldi sottratti dalle casse della Margherita sembra arrivata a un punto di svolta. Il procuratore aggiunto Alberto Caperna e il suo sostituto Stefano Pesci hanno deciso di interrogare nuovamente Lusi. Dopo i «messaggi» lanciati in alcune interviste a giornali e tv, lo scontro a distanza con il leader del partito Francesco Rutelli e il duro scambio di accuse per il finanziamento a fondazioni e manifestazioni politiche di altri esponenti politici, si chiederà al parlamentare indagato di svelare chi e che cosa si celi dietro le centinaia di bonifici e assegni «liberi» disposti negli ultimi cinque anni.

Lusi è stato convocato per lunedì alle 13. E in quell'occasione potrebbe decidere di rivelare ciò che invece ha taciuto durante il primo interrogatorio del 14 gennaio scorso. Quel giorno gli fu contestata un'appropriazione indebita di circa 13 milioni di euro, lui si assunse «ogni responsabilità» e propose di chiudere la vicenda con un patteggiamento e la restituzione immediata di cinque milioni di euro al partito. Nessuno poteva immaginare quello che sarebbe stato scoperto di lì a poche settimane.

Ci sono due ville ai Castelli romani, uno splendido appartamento al centro di Roma e la ristrutturazione faraonica di altre case nell'elenco delle spese che Lusi ha effettuato con i soldi del partito. E poi viaggi in lussuosi resort, pranzi e cene in costosi ristoranti, fine settimana nelle capitali europee. Sempre a spese della Margherita. Eppure nessuno gliene aveva mai chiesto conto prima che Guardia di Finanza e pubblici ministeri avviassero gli accertamenti.

Dalle casse uscivano milioni e milioni di euro, ma i vertici del partito e i revisori dei conti giurano di non essersene mai accorti. Una versione ritenuta non credibile dall'accusa, e proprio questo è uno dei capitoli da affrontare lunedì. Partendo da un interrogativo esplicito: ci sono altri politici che hanno beneficiato delle elargizioni disposte da Lusi nella gestione dei soldi della Margherita? I magistrati hanno ricevuto la prima relazione dell'esperto della Banca d'Italia che sta ricostruendo il percorso di assegni e bonifici.

Alcune movimentazioni potrebbero riservare clamorose sorprese riguardo ai beneficiari.
Oltre al denaro gestito in Italia il senatore ha gestito svariati milioni di euro all'estero, in particolare in Canada, dove è nata sua moglie Giovanna Petricone e dove vive suo cognato Francesco Petricone, entrambi indagati insieme a Lusi e a una nipote di quest'ultimo con l'accusa di averlo aiutato a riciclare e reimpiegare i soldi sottratti.

Proprio per «occultare» i beni Lusi ha utilizzato la «Luigia Ltd» e - è stato scoperto in questi ultimi giorni - la «Filor Ltd». I magistrati vogliono accertare se queste società siano davvero state utilizzate soltanto da Lusi o se invece siano servite anche ad altri per sfuggire ai controlli. Le Fiamme Gialle hanno infatti accertato che ogni movimentazione passava per la «TTT srl», la società italiana dove Lusi ha fatto confluire i soldi prelevati dal conto corrente della Banca nazionale del lavoro intestato alla Margherita e che lui gestiva.

Per la «TTT srl» lavorano persone che provengono dal partito e avevano ricoperto incarichi di rilievo nella gestione delle risorse. Possibile che neanche loro si siano mai accorte di nulla? Per questo ai colleghi canadesi si è deciso di chiedere tutti i beni che risultano intestati ai coniugi Lusi, l'elenco dei depositi bancari e quello di eventuali altre società.

 

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