FORMINCHIONI, FUORI DAI MARONI! - LE RESISTENZE DEL CELESTE SBATTONO CONTRO IL PIANO “VOTINO-BERLUSCONI”: IL NORD SARA’ LA REPUBBLICA SOCIALE DELLA CASA DELLE LIBERTA’ - IN CAMBIO, I LEGAIOLI MARONITI SIGLERANNO L’ALLEANZA ALLE POLITICHE DIMENTICANDO IL PASSATO - DAL CIELLINO MARIO MAURO UN’ALTRA LEGNATA AL CELESTE: “CERTI ATTEGGIAMENTI SONO STATI INOPPORTUNI…”

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1- ALFANO GELA FORMIGONI SULLA LEGA "LE ALLEANZE VANNO SALVAGUARDATE"...
Rodolfo Sala per "la Repubblica"

Alfano cerca di tenerlo buono, Formigoni ribadisce che in Lombardia bisogna andare a votare entro l'anno. Ma è un incontro che non decide nulla, quello di ieri sera in via dell'Umiltà, dove il governatore è andato a reclamare un appoggio che il Pdl non può dargli. Per tutto il giorno i leghisti e Formigoni si sono presi a pesci in faccia. «Il mio successore dev'essere un pidiellino, non consegnerò mai la Lombardia alla Lega, che ha segnato la fine della nostra giunta», tuonava il governatore.

Quanto alle primarie di coalizione accettate anche dal Carroccio (ma l'accordo è che alla fine il candidato presidente lo faccia Maroni), vengono definite dal Celeste «un'idea bizzarra », qualcosa che può servire solo, appunto ad accontentare i leghisti. Però è un'idea che ai piani alti del Pdl continuano a difendere: «Il mio compito di segretario - ripeteva Alfano prima del faccia a faccia serale - è mantenere unito il Pdl lombardo e mantenere ferme le alleanze che ci hanno permesso di vincere, allargandole se possibile».

Una parola. La coperta è corta, o ci si presenta insieme alla Lega (e l'unico modo è appoggiare la candidatura di Maroni), oppure si allarga la squadra mettendo in pista l'ex sindaco Gabriele Albertini, come vorrebbe Formigoni, per rompere con il Carroccio e aprire ai centristi. In questo stallo i leghisti fanno la voce grossa.

Con il loro segretario che insiste sul voto regionale abbinato a quello politico: «C'è una legge, tra l'altro approvata dal governo Berlusconi, che ce lo impone». E se Pdl e Lega andassero divisi, «si regalerebbe la Lombardia alla sinistra ». Male parole anche in Regione, dove i leghisti hanno tentato di impedire la presentazione della nuova giunta in Consiglio (lunedì prossimo), mentre Formigoni ha alzato le spalle facendo capire che lo farà comunque, magari con una conferenza stampa. E il presidente "lumbard" dell'Assemblea, Fabrizio Cecchetti: «Il presidente sta perdendo il senso delle istituzioni».

Intanto, l'inchiesta sulla discarica di Cappella Cantone, che ha coinvolto i vertici della Compagnia delle Opere di Bergamo, indagati per corruzione, va avanti. Dopo l'assessore all'Ambiente della Regione Lombardia, il ciellino Marcello Raimondi, altri assessori potrebbero finire nell'indagine per aver dato il via libera a una delibera, «su proposta del presidente Roberto Formigoni» considerata «anomala» dagli investigatori.

Per quell'atto di giunta che ha sbloccato la discarica d'amianto dell'imprenditore bergamasco, il procuratore aggiunto Alfredo Robledo e i pm Antonio D'Alessio e Paolo Filippini ipotizzano il pagamento di oltre 200mila euro per i due esponenti della Cdo, Rossano Breno e Luigi Brambilla, e un milione in lavori per la scuola Imiberg di Bergamo, legata a Cl.

La Guardia di Finanza sta passando al setaccio le intercettazioni grezze dell'inchiesta di Brescia, che aveva portato in carcere l'ex assessore regionale Franco Nicoli Cristiani. Gli investigatori cercano elementi su Raimondi, considerato «referente di Cl», e su ulteriori pagamenti alla galassia delle Cdo. Proprio l'assessore, indagato per corruzione, avrebbe allontanato un dipendente dell'Arpa che non voleva firmare la valutazione d'impatto ambientale, decisiva per il via libera alla discarica. «Chiarirò con i pm nel più breve tempo possibile questa incresciosa vicenda frutto di mistificazioni » si è difeso Raimondi.

2 - MARIO MAURO: "DA ROBERTO COMPORTAMENTI INOPPORTUNI CL NON C'ENTRA PROPRIO NULLA CON LUI"...
Franco Vanni per "la Repubblica"

Mario Mauro, ciellino e presidente del gruppo del Pdl al parlamento europeo, in Comunione e Liberazione come avete preso le notizie degli ennesimi
scandali?
«L'indagine per corruzione riguarda solo alcune aziende. La Compagnia delle opere è una rete di imprese, non un tramite con la politica».

Formigoni, Simone, l'assessore Raimondi: ciellini e indagati. Nel movimento è venuto in mente a qualcuno di chiedere più moralità ai propri uomini di spicco?
«Cl è un movimento ecclesiale. Le questioni morali si aprono nei partiti».

Nessun fastidio per barche e vacanze pagate al governatore?
«Certi atteggiamenti di Formigoni sono stati inopportuni. Bisogna evitare comportamenti che non aiutano l'attività del movimento. Il problema non sono le barche, ma avere dato adito a sospetti sulla propria indipendenza come amministratore. Non basta essere indipendenti, bisogna anche sembrarlo».

Il Pdl dunque sconfessa il governatore ora che è a terra?
«Nessuno si sogna di buttarlo a mare. Ora è ferito, ma ha fatto della Lombardia una delle regioni meglio amministrate d'Italia».

Nel centrodestra molti pensano che debba farsi da parte.
«Sarà lui a decidere che ruolo giocare nella politica nazionale».

Purchè lontano dalla Lombardia.
«Per il Pirellone abbiamo solo una possibilità: niente primarie e appoggio all'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini con Udc, Italia Futura e il partito di Giannino».

E la Lega?
«Ha fatto cadere Berlusconi e Formigoni. Ed è arroccata su posizioni antieuropee. Quello leghista al Pdl è un ricatto inaccettabile: dateci la Lombardia o sarete soli alle Politiche».

Alfano non sembra potersi opporre al ricatto.
«Alfano fa il suo mestiere: tiene unito il partito».

Lei è d'accordo con l'election day?
«No, genera confusione. Prima si facciano le Regionali».

Doppia elezione significa doppia spesa. Come lo spiegate a chi non arriva a fine mese?
«La democrazia non ha un prezzo, la gente capirà».

Prima delle urne, nel Pdl farete una "operazione pulizia"?
«Passeremo ai raggi X ogni candidatura. È una necessità. Grillo è la nostra sfida: popolari e populisti parlano allo stesso elettorato, Grillo i voti li toglie a noi più che a sinistra».

L'ex assessore lombardo Zambetti, accusato di legami con la ‘ndrangheta, è ancora iscritto al partito.
«Presto trarremo le nostre conclusioni».

 

BERLUSCONI MARONI ALFANO BERLUSCONI E MARONI BERLUSCONI E MARONI A MONTECITORIO ISABELLA VOTINO E ROBERTO MARONI jpegGABRIELE ALBERTINI IL PROCURATORE AGGIUNTO DI MILANO ALFREDO ROBLEDO MARIO MAUROnicoli cristiani