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SE MATTEO RICCI NON VINCE NELLE MARCHE, PER ELLY SCHLEIN ARRIVERANNO GIORNI CUPI: I RIFORMISTI DEM PRONTI AD AFFILARE I COLTELLI… - NEL PD SI PARLA DI “TESTA A TESTA” TRA RICCI E IL PRESIDENTE USCENTE, IL MELONIANO FRANCESCO ACQUAROLI. MA I SONDAGGI NON SONO INCORAGGIANTI - NELLA CERCHIA RISTRETTA DELLA SEGRETARIA SI COMINCIA A METTERE LE MANI AVANTI NEL CASO IL RISULTATO PIÙ PROBABILE DI QUESTE REGIONALI DIVENTASSE UN PAREGGIO, 3 A 3, CHE FAREBBE COMODO SOLO A MELONI - “PESEREBBE DI PIU' LA VITTORIA IN TOSCANA, CAMPANIA E PUGLIA, DOVE VOTANO OLTRE 13 MILIONI DI PERSONE. CONTANO ANCHE I NUMERI ASSOLUTI” (MA I DEM RIFORMISTI SONO SUL PIEDE DI GUERRA: O SCALZANO DAL NAZARENO "STALIN-ELLY'' O DANNO VITA A UN NUOVO PARTITO DI CENTRO) - DAGOREPORT

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Francesco Bei per “la Repubblica”  - Estratti

 

matteo ricci schlein

Qua e in Calabria è dura, però Ricci ha fatto un capolavoro e oggi siamo testa a testa. Abbiamo fatto una campagna a tappeto, io stessa sono venuta sei o sette volte».

 

Elly Schlein è appena scesa dal palco di Fano, incantevole cittadina sulla costa e chissà se la dea Fortuna, a cui i romani l'avevano dedicata (Fanum Fortunae era il nome antico) darà stavolta una mano allo sfidante Matteo Ricci.

 

Di certo gliene servirà molta, anche perché il governo nazionale ha buttato tutto il suo peso a sostegno del fratello d'Italia Francesco Acquaroli. 

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«Ci sono cinque miliardi di cantieri aperti nelle Marche – ha sparato il vicepremier – ed entro l'inizio del 2027 faremo la gara per l'alta velocità». Senza contare gli 11 miliardi della ricostruzione post-terremoto del 2016, affidata a un altro fratello d'Italia, Guido Castelli, che sulle Marche ha messo il turbo nell'ultimo anno elettorale, segnando un +37% nelle liquidazioni rispetto al 2024. 

 

matteo ricci valentino rossi

E proprio la questione delle opere pubbliche e dei cantieri è stata centrale nella campagna del centrodestra, in una regione tagliata fuori dalle grandi arterie autostradali e ferroviarie, che soffre l'isolamento con micro-aeroporti snobbati dalle compagnie aeree e la E45 flagellata da restringimenti a una corsia. «Domenica – ha insistito Salvini – non si vota per la Palestina o per dare una spallata al governo, si vota per i cantieri». 

 

E il centrosinistra? La campagna è stata quasi monotematica sulla sanità pubblica, individuata come il punto più dolente dei cinque anni di Acquaroli, anche perché il core business dell'ente regione sono proprio gli ospedali. 

 

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IL PD E L’OMBRA DELLA SCONFITTA 

matteo ricci annuncia di aver ricevuto l avviso di garanzia 3

Niccolò Carratelli per “la Stampa”  - Estratti

 

Nel Pd dicono di essere tutti «pancia a terra» per spingere alla vittoria Matteo Ricci, per riconquistare le Marche e strappare un'altra regione alla destra. Stavolta con un candidato dem, a differenza della Sardegna e dell'Umbria (le altre due regioni che hanno cambiato colore nell'ultimo anno e mezzo).

 

Nelle dichiarazioni pubbliche si parla di «partita aperta» e di «testa a testa» tra il candidato del centrosinistra e il presidente uscente, il meloniano di ferro Francesco Acquaroli.

 

Ma nelle chiacchierate tra i parlamentari dem la prospettiva di una sconfitta inizia ad affacciarsi con insistenza. Del resto, i sondaggi, anche quelli interni al Pd, non sono molto incoraggianti. Due settimane fa, quando ancora ne era permessa la pubblicazione, il distacco era di 3-4 punti percentuali, a vantaggio dell'esponente di Fratelli d'Italia (in una rilevazione era addirittura di sei punti). 

 

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FRANCESCO ACQUAROLI GIORGIA MELONI

Ma anche nella cerchia ristretta della segretaria si comincia a mettere le mani avanti, qualora "l'Ohio d'Italia" rimanesse in mano alla destra e il risultato più probabile di queste regionali diventasse un pareggio, 3 a 3, che farebbe comodo solo a Meloni.

 

«Nelle Marche gli abitanti sono solo un milione e mezzo, mentre tra Toscana, Campania e Puglia sono oltre 13 milioni – è la lettura alternativa già pronta – ogni regione è importante, ma poi contano anche i numeri assoluti». 

 

Insomma, le tre regioni già amministrate dal centrosinistra, in cui la vittoria è praticamente certa, pesano di più, perché ci vive «circa un quarto degli italiani». Un ragionamento simile l'ha fatto anche Stefano Bonaccini, l'altro ieri intervenendo in Direzione: «In Toscana, Campania e Puglia credo vinceremo bene e lì vivono due terzi dei 20 milioni di italiani al voto nelle prossime settimane», le parole del presidente dem. 

 

ELLY SCHLEIN E STEFANO BONACCINI

All'improvviso, dunque, ci si predispone ad accontentarsi di conservare regioni che votano a sinistra da decenni. 

 

Ma rigirarla così non sarà semplice, perché per Schlein l'obiettivo è fare un passo avanti nella costruzione dell'alternativa e, quindi, spera in una vittoria frutto dell'ampia coalizione di centrosinistra. Come potrebbe essere nelle Marche. Mentre in Toscana o Puglia il Pd può vincere da solo o quasi.

 

Ma una sconfitta di Ricci può avere ripercussioni anche nelle dinamiche interne al Pd, dove i riformisti più critici non vedono l'ora di mettere in discussione la linea della segretaria, dall'abbraccio prioritario con i 5 stelle alla scelta di appaltare a una nuova forza centrista il compito di intercettare il voto moderato. Dunque, dalle Marche passano molti fili della faticosa tela di Schlein. Anche se è una piccola regione con «solo un milione e mezzo di abitanti». 

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