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“ACQUAROLI HA MESSO SUI MANIFESTI LA FACCIA DI MELONI DAVANTI ALLA SUA: QUESTO LA DICE LUNGA SULLA PAURA DI PERDERE DELLA DESTRA” – MATTEO RICCI, CANDIDATO DEL CAMPO LARGO A GOVERNATORE DELLE MARCHE, ATTACCA: “MELONI VUOLE VEDERE COME FINISCE QUI PER CHIUDERE IL QUADRO NELLE ALTRE REGIONI. MA I CITTADINI NON MERITANO QUESTO INDECENTE SCAMBIO DI FIGURINE - ACQUAROLI HA FISSATO LE ELEZIONI A FINE ESTATE CON L’OBIETTIVO DI RIDURRE AL MINIMO L’AFFLUENZA, CONFIDANDO DI TRARNE UN VANTAGGIO. ECCO PERCHÉ BISOGNA INSISTERE PERCHÉ SI VADA A VOTARE” - "LE LITI DEL CAMPO LARGO IN CAMPANIA E PUGLIA? FISIOLOGICHE"
Giovanna Vitale per la Repubblica - Estratti
Le hanno già definite l’Ohio d’Italia, anche se ormai in America gli swing states sono diventati tanti e le nostre regioni più contendibili di un tempo.
Ma certo le Marche, che a fine mese inaugureranno l’imponente tornata elettorale d’autunno, rappresentano un test decisivo per stabilire chi avrà vinto o perso fra la coalizione di governo e le opposizioni unite come mai prima.
Matteo Ricci, candidato presidente del centrosinistra, perché all’improvviso le Marche hanno assunto tanto valore?
«Per Giorgia Meloni questa regione è un fortino, la prima conquistata da Fratelli d’Italia, governata da un uomo di stretta fiducia della premier. Il quale, sui manifesti, ha messo la faccia di Meloni davanti alla sua per cercare di politicizzare la campagna regionale. Il che la dice lunga sulla paura di perdere. Non è un caso se il centrodestra continua a rimandare la scelta dei candidati nelle altre regioni».
Aspettano le Marche per decidere? Se FdI perde, sfilerà alla Lega il candidato in Veneto?
«Mi pare chiaro, vogliono vedere come finisce per chiudere il quadro negli altri territori. Ma i cittadini non meritano questo indecente scambio di figurine che dimostra quanto siano grandi le difficoltà che da Roma tentano di coprire. N
oi stiamo tutti i giorni sui temi — la sanità che in cinque anni è peggiorata con liste d’attesa infinite, l’economia ferma nonostante gli investimenti del Pnrr — e sentiamo crescere un’onda di consenso. Gli elettori non sceglieranno chi governa a livello nazionale, ma il presidente meglio in grado di guidare una regione che ha grandi potenzialità».
Aver raggiunto l’unità dei progressisti in tutte le regioni è un vantaggio anche per lei?
FRANCESCO ACQUAROLI GIORGIA MELONI
«Le Marche sono state il primo laboratorio in cui abbiamo costruito un’alleanza amplissima. Domani (oggi. ndr) verrà Giuseppe Conte, Elly Schlein tornerà presto, sono tutti impegnati per la vittoria. È la prima volta che le forze democratiche, progressiste e civiche si uniscono attorno a un programma serio e credibile: un elemento che può favorire la partecipazione».
(...) Acquaroli ha fissato le elezioni a fine estate con l’obiettivo di ridurre al minimo l’affluenza, confidando di trarne un vantaggio. Ecco perché bisogna insistere perché si vada a votare. Siamo a un bivio: scegliere fra un progetto di speranza e uno che farà scivolare ancor più le Marche verso il declino economico e sociale.
(...)
Ma le liti in Campania e in Puglia non sporcano l’immagine di una coalizione unita e coesa?
GIUSEPPE CONTE - CONFERENZA STAMPA SUL CASO RICCI-PD - FOTO LAPRESSE
«Io penso che siano fisiologiche. Se pensiamo al dibattito di qualche mese fa in Campania, sembrava impossibile evitare la rottura tra il Pd e De Luca. La segretaria è stata abile nel compattare il quadro intorno alla candidatura di Roberto Fico. È andata molto meglio di quel che tutti prevedevano».
E in Puglia? Ha condiviso i veti di Decaro su Emiliano e Vendola?
«È comprensibile che un presidente entrante voglia avere libertà di governo. Alla fine una soluzione si è trovata, bene così e avanti tutta. Anche perché: vogliamo parlare di quello che sta succedendo dall’altra parte?»
Parliamone.
matteo ricci annuncia di aver ricevuto l avviso di garanzia 2
«Nonostante stiano insieme da trent’anni, a destra litigano su tutto fino all’ultimo secondo. E poi si vede quando governano: fanno disastri. Invece le opposizioni, che vengono sempre dipinte come divise, hanno trovato una compattezza sorprendente. Un grande risultato politico, che è la pre-condizione per vincere. Fondato su un’alleanza costruita intorno ai programmi: ragionando sulle cose da fare si trovano anche le convergenze».
(...)
Chiuderà la campagna con tutti i leader della coalizione o da solo?
«Abbiamo deciso di chiudere il 25 con tre amministratori che hanno vinto con un’alleanza larga come la mia: le presidenti di Umbria e Sardegna, Proietti e Todde, insieme al sindaco di Napoli Manfredi».
Se perde, torna a fare l’eurodeputato o si dimette e resta in consiglio regionale?
«È un problema che non si pone, sono convinto di vincere e di governare le Marche».
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