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Alessandro Barbera per “la Stampa”
Quasi sessanta miliardi di euro tornati dentro i confini italiani, più dei due terzi dalla Svizzera. Quasi centotrentamila istanze, gran parte delle quali arrivate da Lombardia e Piemonte, quasi quattro miliardi di gettito per le casse dello Stato. Rispetto al vecchio scudo fiscale di Berlusconi e Tremonti, la procedura di voluntary disclosure appena chiusa dal governo Renzi era decisamente più cara: allora si pagò il cinque per cento delle somme evase, stavolta chi ha deciso di mettersi in regola ha dovuto versare per intero imposte e interessi. Vero, le sanzioni erano ridotte, e chi ha aderito ha evitato ogni conseguenza penale.
Ma la vera ragione del successo (circa 600 milioni di euro di entrate più del previsto) è negli accordi internazionali che, soprattutto in Europa, stanno rendendo la vita difficile a chi è residente in un Paese e decide di tenere il gruzzolo depositato altrove.
ADDIO CANTON TICINO
Il 69,6 per cento delle somme di questa sanatoria arriva - non a caso - dalla vicina Svizzera, da tempo circondata dal fisco italiano e tedesco.
«Le banche svizzere hanno invitato i clienti italiani ad aderire alla nostra procedura, pena la chiusura del conto. È un cambiamento epocale», spiega l' ex sottosegretario al Tesoro Vieri Ceriani, gran tessitore dell' accordo bilaterale firmato con il governo di Berna. Il resto delle somme è arrivato da Monaco (7,7 per cento) Bahamas (3,7), Singapore (2,3), Lussemburgo (2,2) e San Marino (1,9).
matteo renzi pier carlo padoan
Delle 129.565 istanze presentate, 127.348 hanno riguardato capitali all' estero, 1.507 la regolarizzazione di capitali detenuti in Italia ma non dichiarati, 710 entrambe. Dalla Lombardia sono arrivate poco meno della metà delle domande (63.580 e 26,9 miliardi rientrati), al secondo posto il Piemonte con 17.442 fascicoli e 6,8 miliardi.
Ultima Regione la Basilicata, con appena 88 istanze. Quasi la metà di coloro che ha deciso per la sanatoria - circa 66.000 - ha presentato domanda in extremis, tra ottobre e il 30 novembre, ultimo giorno utile per aderire.
OLTRE 300 PAPERONI
Interessanti le cifre sugli importi sanati: circa 23mila domande hanno riguardato importi bassi, compresi tra i sessantamila e centocinquantamila euro. Altre 28mila richieste hanno riguardato attività comprese fra i trecentomila e i tre milioni di euro. Infine ci sono stati ben 326 Paperoni che hanno regolarizzato importi superiori ai 15 milioni di euro.
PACCHETTO ANTI-TERRORISMO
Poiché per completare le procedure c' è tempo fino alla fine dell' anno, il direttore dell' Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi è convinta che il gettito salirà «per forza di cose» oltre i 3,8 miliardi. Parte di questi fondi sono già stati impegnati per altre spese, parte dovrebbero essere destinati al finanziamento una tantum del pacchetto sicurezza voluto da Renzi.
Dipendesse dal premier si sarebbe dovuto aumentare il deficit fino al 2,4 per cento, ma Padoan consiglia prudenza e teme le mosse dei falchi europei: non è detto che il clima favorevole duri a lungo, soprattutto se nel frattempo la Federal Reserve deciderà di innalzare i tassi di interesse americani.
Twitter @alexbarbera.
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