ROMA(NZO) CRIMINALE! - QUER PASTICCIACCIO DELL’OLGIATA SPORTING CUB: ‘NDRANGHETA, PARTITE DI CALCIO TRUCCATE, CALCIATORI E POLITICI COINVOLTI, INVESTITORI TUTTI CON ACCENTO CALABRESE - IL CASO DELL'EX PUNTO VERDE DIVENTATO UN CENTRO SPORTIVO GRAZIE ALL'INIZIATIVA DEL FRATELLO DEL SENATORE PDL PAOLO BARELLI E CON L'APPOGGIO DI ALE-DANNO - LA COMBINE DI SIENA-LAZIO DEL 2007 CON LO ZAMPINO DI PAOLO NEGRO - LA CAPITALE DI OGGI FA IMPALLIDIRE GLI ANNI OTTANTA…

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Federica Angeli e Marco Mensurati per "Repubblica - Roma"

I clan della 'ndrangheta tentarono di infilarsi nella combine della partita Siena Lazio . L'ipotesi investigativa si è affacciata nell'ambito dell'inchiesta sulla cessione dell'Olgiata Sporting Club, l'ex punto verde sulla Cassia diventato un centro sportivo grazie all'iniziativa del fratello del senatore pdl Paolo Barelli e con l'appoggio del sindaco Alemanno. Nell'inchiesta finirono anche il giocatore Paolo Negro e il pilota Giancarlo Fisichella, ex soci del club.

Si allunga l'ombra della 'ndrangheta sulla presunta combine tra Siena e Lazio che, secondo la polizia, vede coinvolto Paolo Negro, ex difensore biancoceleste ai tempi di quella partita (2007) in forza alla squadra toscana. Ma chi è stato a spianare la strada alla 'ndrangheta per entrare nelle maglie dell'economica romana?

L'organizzazione mafiosa non si sarebbe interessata direttamente all'incontro, ma vi si sarebbe imbattuta quasi per caso. Nel mirino dei malavitosi infatti c'era un business diverso, quello dell'Olgiata Sporting club, l'ex punto verde del comune di Roma, a ridosso della Cassia, divenuto circolo privato grazie all'iniziativa di Luigi Barelli - fratello del senatore Pdl Paolo Barelli - che, con l'appoggio del sindaco Gianni Alemanno e il finanziamento di soci vip e calciatori famosi (tra questi il pilota Ferrari Giancarlo Fisichella e i due ex calciatori Dell'Anno e Di Biagio) ha realizzato un progetto da cinque milioni di euro.

Un progetto che però stava fallendo. I conti erano sempre in rosso e in molti, tra i soci, stavano meditando di mollare tutto. Anche, a quanto pare, per via di una gestione non proprio oculata del club: negli ambienti vicini al circolo si racconta di forniture di attrezzature sportiva triplicate rispetto alle reali necessità del circolo (salvo poi dirottarle su altri circoli di proprietà dei soci fondatori).

La situazione precipita quando in cassa finiscono i soldi e il circolo non riesce a pagare una rata del mutuo acceso presso la Banca di Credito Cooperativo. I soci di minoranza propongono allora agli "sportivi" un aumento di capitale. Ma questi si rifiutano. Un'altra via d'uscita sarebbe quella di cedere la propria parte. C'è chi rifiuta fermamente di voler cedere le quote e chi invece fa di tutto per abbandonare la nave. Si arriva a un compromesso: l'Olgiata Club si vende, ma a terzi.

Ed è qui che entra in scena la 'ndrangheta. Si affaccia una società, all'apparenza pulita. Questa società vuole rilevare le quote di Negro e Fisichella. L'avvocato del pilota Ferrari incontra in una villa di Casal Palocco gli imprenditori, sono tutti calabresi. La proposta è l'acquisto del Club per cinque milioni di euro. Ma l'avvocato è perplesso, esce dalla villa per consultare il proprio cliente, prima di firmare. Chiama e gli descrive i termini della compravendita. Fisichella, avvertito della provenienza calabrese degli acquirenti, trasecola. Chiede di descriverli fisicamente. Poi intima: "Molla tutto, va via da lì. Quello mi ha dato una sòla, non è uno di cui ci si può fidare".

Qualche tempo prima, siamo ad aprile dello scorso anno, il calabrese si era proposto al pilota come sponsor di un evento all'autodromo di Vallelunga per cinquencentomila euro, ma il giorno della consegna dei soldi non si presentò all'appuntamento. Non perché era "un sòla", ma perché era un uomo legato al clan dei Piromalli che, proprio il giorno dell'evento era stato arrestato dalla Dia nell'ambito di una maxi operazione di beni confiscati alla 'ndrangheta.

Saltata la trattativa per la cessione dell'Olgiata Club, la situazione del circolo si fa sempre più compromessa. Occorre provvedere all'aumento di capitale. E bisogna convincere i soci. È qui che qualcuno "vende" l'informazione relativa alla partita SienaLazio che viene utilizzata come strumento di ricatto per Negro, ora nel mirino della giustizia sportiva.

 

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