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Francesco Bonazzi per Dagospia
Il bello è che ad Alfano quelli del Pd gli hanno detto di stare comunque tranquillo: ha ancora una settimana per dire quale legge elettorale vuole fra le tre offerte da Renzie. Tanto loro si sono già mezzi accordati con Forza Italia sul modello spagnolo, con tanti saluti al Nuovo Centrodestra che invece è terrorizzato da un sistema come quello iberico, assai indigesto ai piccoli partiti.
Volendo personalizzare, il Rottam'attore e il Cainano stanno spingendo contro un muro il compagno di classe più fragile e nervoso di Lettanipote. Ben sapendo che il premier, più di tanto, non può intervenire. E che l'unico che può chiedere garanzie per il partito del vicepremier, informalmente, è il presidente della Repubblica.
Mentre Enrico Letta era ancora a sciare, il Banana ha fatto sapere a Renzie che preferisce il sistema iberico, con collegi su base provinciale, ricco premio di maggioranza al 15% e un bello sbarramento all'ingresso (almeno il 5%).
Sarà un caso, ma oggi la piddina Maria Elena Boschi si è lasciata scappar detto che preferisce proprio il sistema spagnolo. E così la strategia delle riforme diventa strategia della tensione, con gli alfanoidi che si irrigidiscono ulteriormente e dicono ai quattro venti che invece si può ragionare solo sulla legge dei sindaci.
In ogni caso, a Renzie preme raggiungere un accordo entro fine gennaio per avere una nuova legge in gazzetta ufficiale a maggio. Non sono tempi che possono consentire l'election day sognato da Berlusconi, ma sono tappe forzate che possono far tremare il governo con il paradosso di un Napolitano costretto comunque a benedire ogni accelerazione sull'addio al Porcellum.
Un possibile alleato di Alfano, però, può essere la Corte Costituzionale. La prossima settimana, la Consulta farà conoscere le motivazioni con le quali ha censurato la legge elettorale vigente. Se sarà dura ed esplicita nell'attaccare l'abnorme premio di maggioranza del Porcellum, o anche solo i listini bloccati, per il modello spagnolo vagheggiato da Renzie e Berlusconi sarà una brutta botta.
In attesa della Consulta, Lettanipote accelera sul nuovo contratto di governo, pudicamente chiamato "Impegno 2014" per nascondere il fatto che si tratta della solita, cara, vecchia "verifica". Oggi ha incontrato quel che resta di Scelta civica ed entro la fine della settimana vedrà gli altri partiti.
Per portare a casa il timbro di Renzi entro fine mese, il premier ha fatto saltare un vertice con il collega turco Erdogan, previsto per il 17 a Istanbul. Mentre il segretario del Pd, con al collo la fascia tricolore da sindaco, ha inaugurato Pitti Uomo garantendo che il suo "job act" non si avviterà sulla pestilenziale querelle dell'articolo 18.
RENZI E ALFANO ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI BRUNO VESPA
VIGNETTA VINCINO DAL FOGLIO RENZI E BERLUSCONI
RENZI E BERLUSCONI
MARIA ELENA BOSCHI
Consulta
sede consulta
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