
DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA…
a cura di COLIN WARD (Special Guest: Pippo il Patriota)
1 - 2014, L'ANNO DI RE GIORGIO IL SILENTE?
Sono spariti i quirinalisti o è sparito il Quirinale? Il Rottam'attore mena da nove giorni consecutivi Lettanipote e i suoi ministrelli e dal Colle più alto non giunge neppure un sussulto. Tanto che ieri, a difendere indirettamente il governino di Mezze intese, ci ha dovuto pensare Drago Draghi, avvertendo che la crisi non è ancora finita. Insomma, niente giochetti pericolosi altrimenti il famoso calo dello spread ce lo scordiamo.
Intanto Renzie continua implacabile a giocare a tutto campo e, per usare una banale metafora calcistica, lascia che i suoi gregari pratichino il fallo tattico e sistematico ai danni dei vari Saccomanni. Adesso, il nuovo girarrosto, per Letta, rischia di essere il famoso incontro con il nuovo segretario del pd che, tra parentesi, sarebbe anche il suo partito.
Potrebbe andare in scena oggi, ma Renzie lo sta tenendo sulla corda e pare che potrebbe slittare addirittura di una settimana, ovvero dopo la prossima direzione del partito. Ormai è una chiara guerra di nervi e l'unica tattica di Lettanipote sembra essere quella di aspettare un qualche scivolone del rivale. Uno scivolone che costringa anche Zero Moniti, da lassù, a intervenire con il fischietto.
Nella sua semplicità , il titolo di prima pagina più efficace è quello del Messaggero: "Alta tensione nel governo". Mentre il Corriere della Stabilità (bancaria) si conferma super-governativo: "Basta con il tiro al bersaglio'. Saccomanni reagisce agli attacchi. Letta: cambio di passo. Tassa sulla casa, no di Scelta Civica. Accelerazione sulla legge elettorale: in Aula il 27". Per il giornale di "Via Rizzoli", come direbbero alla Stampa, "Slitta l'incontro sul contratto di governo. Il faccia a faccia con Renzi dopo il 16 gennaio" (p. 2).
Repubblica registra le insofferenze di Lettanipote: "Adesso Letta avverte il segretario. âIntesa in maggioranza o salta tutto'. Il faccia a faccia tra i due leader possibile anche oggi" (p. 7). Il Giornale assiste divertito: "Fuga dal governo. Tutti contro tutti. Il Pd prova a far fuori Saccomanni. Monti prova a sabotare Letta. E Renzi se la gode" (p. 1)
Sempre ottimista, invece, la Stampa di Torino: "Renzi-Letta, prove di disgelo" (p. 1), anche se ammette che "Renzi tiene Letta sulla corda" (p. 2). Eh sì, ma giusto un po'.
Per restare in casa piddina ( o giù di lì), Repubblica prevede l'arrivo delle truppe vendo-liane: "Svolta di Vendola, il futuro di Sel è la federazione con i democratici. E già si pensa a un correntone di sinistra con Fassina. Nel congresso di fine mese il leader rilancerà la fusione da costruire con il dialogo con Renzi" (p. 9).
2 - LA FIAT E L'UTILITA' DEI GIORNALI (DEGLI ALTRI)
Supremo atto di eleganza di Sergio Marpionne, che pur disponendo di Stampa e Corriere, oggi sceglie Repubblica per parlare alla nazione. E soprattutto al governino di Lettanipote, che non osava chiedergli alcunché sul futuro degli impianti italiani. In estrema sintesi, ecco che racconta l'ingegnoso ingegnere di Zug: "La Fiat con Chrysler ha realizzato un sogno. Faremo auto di alta qualità e gli operai torneranno tutti. La società avrà un nome nuovo. Ci quoteremo dove c'è un accesso più facile ai capitali. La sede verrà decisa anche in base alla scelta di Borsa, ma avrà un valore solo simbolico. A Mirafiori-Grugliasco si faranno le Maserati. A Melfi le 500 X e le piccole Jeep. A Cassino il rilancio dell'Alfa" (pp. 2-3).
Insomma, impegni abbastanza precisi e un certo ottimismo che non può che far piacere. Atteso a ore il plauso di Fassino e compagnia salmodiante. Segnaliamo solo una risposta bizzarra alla domanda sul perché gli Agnelli-Elkann non varano nessun aumento di capitale per finanziare un'operazione che rischia di partire sotto il segno di grandi debiti. Per Marpionne, niente aumento perché "sarebbe una distruzione di valore". Chissà come sono sollevati i piccoli azionisti a leggere una spiegazione del genere.
3 - NANO UNCHAINED
Come previsto, falchi agitatissimi in Farsa Italia per l'operazione Toti. Repubblica racconta: "Big in rivolta, Berlusconi va avanti. âSenza Toti finiamo fuori mercato'. Il direttore del Tg4 sarà coordinatore. Verdini: ci può spaccare" (p. 15). Coraggiosa intervista della Biancofiore che dice: "E' Silvio che decide, gli altri si adeguino" (p. 15).
Per il Corriere, "Falchi in rivolta, slitta la nomina di Toti. Battaglia per il ruolo di coordinatore. Berlusconi: basta veti, devo rinnovare. La scelta del direttore del Tg4 è vista con favore dagli alfaniani" (p. 10). Centra il punto fondamentale la Stampa: "Feeling tra Toti e Alfano. Il Cavaliere riapre un canale con il Ncd. Ma i notabili proprio per questo non vogliono il neo-coordinatore" (p. 9). Il Giornale di famiglia si dedica alle alte strategie: "Berlusconi scrive ai club: âCaccia ai voti dei grillini'. L'ex premier vuole convincere i delusi. Vertice con Toti e Verdini sulla nomina del nuovo numero due: prima va definito l'Ufficio di presidenza di Forza Italia" (p. 9).
4 - UN, DUE, TRE, GRILLINO!
La fantasia è sempre al potere dalle parti di Grillomao. Il Corriere ficca il naso nel movimento Cinque Stelle ed ecco che si prepara in vista delle elezioni di maggio: "Europee, il piano di Grillo per selezionare i fedelissimi. La scelta dei candidati via web, ma a doppio turno. Il Movimento studia un sistema per filtrare dissidenti e meteore" (p. 11). Ci sarebbe una prima scrematura a livello regionale, e una seconda a livello di circoscrizione (alle Europee sono più grandi). Dopo il Porcellum l'"e-bordellum"?
Dispiaceri anche dalla Repubblica dei renziani che accusa: "Sicilia, ora il M%S ha due portaborse per seggio. Record assunzioni: da 12 a 28. La difesa: tutti esperti che ci aiutano a fare le leggi. In campagna elettorale i grillini avevano promesso: rinunceremo agli assistenti personali" (p. 14).
5 - SILENZIO, PARLA GOTTI TREDESCHI
Promettente sortita di Ettore Gotti Tedeschi al Messaggero: "Il Papa deve conoscere la mia verità sullo Ior'. L'ex responsabile dello Ior rompe il silenzio: âLa mia destituzione fu un sopruso, sono state dette molte falsità '. âBergoglio sta portando avanti la questione della trasparenza nelle finanze e sono sicuro che vorrà comprendere meglio come andarono quegli eventi" (p. 17). Conoscendo il tipo, prima gli telefona e meglio è.
6 - BARBE FINTE E FINTI COMMERCIALISTI (MA PER CASO SPIAVANO IL BANANA?)
Nuova puntata della storia di Paolo Oliverio, l'ex fiscalista dei Camilliani sul quale è dovuto intervenire perfino l'Ordine nazionale dei commercialisti per smentire che sia iscritto all'albo. Adesso viene fuori che "lavorava per i servizi segreti e ha controllato la Began per conto degli 007" (Corriere, p. 23). Pare abbia lavorato due anni per l'Aisi (gestione Piccirillo) e che non sia stato retribuito, ma giustamente Fiiorenza Sarzanini chiede: "Chi decise di mettere sotto controllo la âpreferita' del presidente del Consiglio?".
7 - Il SENSO DI PRADA PER LE TASSE (QUANDO LO STATO INDOSSA I GUANTI BIANCHI)
"Infedele dichiarazione dei redditi', indagati Prada e il marito Bertelli", spara Repubblica di oggi. Poi riferisce con mille cautele: "'Sede fiscale in Olanda'. La replica: non più, tutto in regola. âElusione di 470 milioni di euro'. I legali del gruppo: la posizione è stata sanata" (p. 20). Sul Corriere, Luigi Ferrarella fa notare con garbo che i Prada "scommettono sul futuro, e cioè sull'approvazione a breve di una legge (di cui il premier Letta ha affidato lo studio proprio al procuratore aggiunto milanese Francesco Greco) che escluderebbe la punibilità penale per il contribuente che volontariamente riporti in Italia i capitali, ne ricostruisca la genesi, indichi i professionisti gestori, e paghi tutte le imposte evase con sanzioni inferiori alle attuali" (p. 24). Un incrocio armonioso sul quale non servono commenti.
8 - MA FACCE RIDE!
"Poste, parte la privatizzazione alla tedesca. Lo Stato cederà fino al 40%. L'ipotesi di dipendenti nel consiglio. Il nodo del rapporto con Cdp" (Correre, p. 29). Come si possa spacciare per "privatizzazione" un pasticcio del genere è mistero tutto italiano. Ma se è "alla tedesca" sarà buono per forza. Aspettiamo solo di sapere che "ce lo chiede l'Europa".
colinward@autistici.org
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